LA VERSIONE DI MUGHINI - PER NOI PARTITE IVA IL MESE DI DICEMBRE È FUNESTO. L'EGREGIO LANDINI PENSA CHE NOI SIAMO DEGLI EVASORI FISCALI PUNTO E BASTA, SOLO CHE NON È ESATTAMENTE COSÌ. A DICEMBRE I PAGAMENTI IVA RELATIVI AGLI ULTIMI TRE MESI DELL'ANNO CONVERGONO IN UN PAGAMENTO OBBLIGATORIO DA FARE ALLO STATO IL 27 DICEMBRE. EBBENE A QUELLA DATA È IMPROBABILE CHE UNO CHE LAVORI A PARTITA IVA ABBIA INCASSATO UNA SOLA DELLE FATTURE EMESSE NEL TRIMESTRE…

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

giampiero mughini

Caro Dago, ti confesso che mi vergogno di me stesso. Con quello che succede al mondo, a Gaza o nel Dombass, stamattina stavo a rimuginare se sì o no mandare un messaggio a uno che mi ha dato un lavoro un paio di settimane fa, lavoro che ho ovviamente fatto e credo bene, ma del cui reddito non ho più notizie.

 

Che faccio gli scrivo un "Che succede?". Ma no, penso ai bambini di Gaza, agli ostaggi israeliani o ai soldati ucraini che devono attraversare dei campi minati pur di fare guadagnare al proprio Paese 500 metri e lascio perdere. Sì, lasco perdere.

 

Il fatto è che per noi partite Iva il mese di dicembre è funesto. L'egregio Landini pensa che noi siamo degli evasori fiscali punto e basta, solo che non è esattamente così. Siamo della gente il cui lavoro produce di volta in volta un reddito Iva allo Stato del 22 per cento, che non è pochissimo.

 

PARTITE IVA

Faccio un lavoro per 1000 euro su cui pagherò una tassa di oltre il 40 per cento, ebbene ci si deve mettere sopra un altro bel 22 per cento che mi pagherà chi mi ha conferito quel lavoro, 22 per cento che io al più presto dovrò trasferire allo Stato. E ci mancherebbe altro che non lo facessi.

 

Solo che a dicembre la cosa si fa più grave. Nel senso che i pagamenti Iva relativi agli ultimi tre mesi dell'anno convergono in un pagamento obbligatorio da fare allo Stato il 27 dicembre. Ebbene a quella data è improbabile che uno che lavori a partita Iva abbia incassato una sola delle fatture emesse nel trimestre. Non una sola.

 

maurizio landini - manifestazione della cgil a roma 7 ottobre 2023

Sì, perché in Italia è pratica ormai corrente pagare il lavoro di noi partite Iva a tre mesi di distanza dal giorno in cui quel lavoro è fatturato. Mi direte: ringraziate Iddio che quel lavoro c'è e non fatela tanto lunga. Assolutamente sì,avet<e ragione. Ed ecco perché io mi vergogno.

 

Solo che il mio conto corrente piange lacrime amare, e anche lui poveraccio è un essere umano. Ho pagato stamane dei libri che ho comprato in una libreria antiquaria e che non ho ancora ricevuto.

 

Allo stesso tempo non ho preso un solo euro da un lavoro piuttosto impegnativo che faccio da tre mesi. Non un solo euro, perché così va il mondo. Ieri ho fatto un lavoro in un canale televisivo privato, il corrispettivo mi verrà pagato a fine febbraio.

 

Ma non è solo questo. E' che la lotta per la vita si è fatta ogni momento più aspra. Le amministrazioni di chi ti deve del denaro sono divenute fortezze più difficili da espugnare che non fossero i bunker tedeschi nella Normandia del giugno 1944.

 

giampiero mughini al grande fratello 3

Sono un mutuato Casagit, pago dei contributi al minuto dato del giorno dato. Vado da un medico e mando alla Casagit la relativa fattura. Dopo tre mesi mi rispondono che non si legge bene e che gliela devo rimandare. E così via. Ve lo ripeto, mi vergogno a parlarvene.

 

Sempre meglio, tuttavia, che stare a commentare quel che ha urlato un signore alla Scala come se fossimo al tempo in cui stavano per trucidare Giacomo Matteotti. Io mi vergogno a dirvi quello che vi ho scritto, ma anche lui non scherzava.

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