VOLANO CRAUTI – IERI IL CEO DI LUFTHANSA CARSTEN SPOHR HA INCONTRATO STEFANO PATUANELLI PER DISCUTERE DI ALITALIA. LA SCESA IN CAMPO FORMALE DEI TEDESCHI, DA SEMPRE APPOGGIATI DA ATLANTIA, AIUTEREBBE I BENETTON A USCIRE DALL’ANGOLO ANCHE SUL NODO DELLE CONCESSIONI AUTOSTRADALI – MA IN CAMPO C’È ANCHE GERMAN EFROMOVICH, PRONTO A SOTTOSCRIVERE ANCHE IL 100% DELLA COMPAGNIA CON UN CAPITALE DI 800 MILIONI
-Rosario Dimito per “il Messaggero”
Lufthansa apre un nuovo scenario su Alitalia, mentre il governo è pronto a emanare un nuovo decreto bandendo una nuova gara per la vendita. Aderendo alle sollecitazioni dell' esecutivo alle prese con la necessità di confezionare un' altra soluzione che eviti il default della compagnia italiana, ieri all' ora di pranzo, secondo quanto risulta a Il Messaggero, il ceo di Lufthansa Carsten Spohr ha incontrato Stefano Patuanelli.
E' la prima volta in assoluto che il numero uno di Francoforte incontra un esponente dell' esecutivo. La circostanza conferma che da parte tedesca c' è interesse a tenere aperto il dialogo, dopo che la scorsa settimana si è sciolta la cordata di Fs di cui facevano parte Delta e Atlantia. E anzi, la scesa in campo formale di Lufthansa, da sempre appoggiata dal gruppo autostradale, potrebbe aiutare quest' ultimo a uscire dall' angolo dove si era messo in conseguenza del passo indietro dalla cordata Ferrovie, ma anche per le polemiche che si sono incrociate con la vicenda delle concessioni. Un suo eventuale coinvolgimento in cordata con Lufthansa e lo Stato potrebbe essere funzionale a tante cause.
Top secret sul contenuto del colloquio Spohr-Patuanelli, trapela soltanto che il top manager tedesco avrebbe ribadito la sua posizione: no all' equity subito, sì a un accordo commerciale che favorisca una ristrutturazione a carico dei commissari. Ma oltre alla compagnia tedesca, su Alitalia è tornato a farsi avanti Germàn Efromovich. «La nostra è una proposta di mercato, con capitali privati, per il rilancio di Alitalia, prevede più rotte, la valorizzazione del personale, la disponibilità a sottoscrivere anche il 100% di un capitale di 800 milioni circa», dice Antonio Guizzetti, presidente e ceo della Guizzetti & Associates, advisor dell' imprenditore boliviano con molteplici cittadinanze, tra cui quella portoghese.
Guizzetti fa sapere che Efromovich è stato sabato e domenica scorsa a Roma e ha avuto colloqui istituzionali ad alto livello con gli interlocutori che seguono il dossier Alitalia ai quali ieri pomeriggio ha inviato una proposta formale che però è subordinata all' effettuazione di una due diligence. In serata in via Veneto Patuanelli ha incontrato i commissari Daniele Discepolo, Enrico Laghi, Stefano Paleari. Ai tre professionisti il ministro avrebbe confermato il mandato a dispetto delle indiscrezioni sulla nomina di un commissario unico. Sarebbero dunque loro a gestire la nuova gara che verrà quanto prima bandita per decreto e che potrebbe durare 30 giorni.
I PALETTI
Dopo la scadenza dell' esclusiva concessa a Fs, gli incontri di ieri con Spohr, i commissari e le nuove avances di Efromovich potrebbero rilanciare la speranza di salvare Alitalia. Lunedì 2 il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare la nuova procedura e modificare il dl fiscale nella parte in cui eroga un nuovo prestito statale di 400 milioni prevedendo l' utilizzo alla luce degli sviluppi che dovessero aprirsi. Per dirla con le parole di Patuanelli, ci vuole «una struttura commissariale che abbia come obiettivo la ristrutturazione e poi la remissione sul mercato in alternativa alla nazionalizzazione» (il ministro ha voluto ribadire il concetto espresso un paio di giorni fa sull' eventuale ricostituzione dell' Iri). Quanto ad Alitalia, ai commissari verrà data l' opzione di mantenere integra la compagnia - naturalmente mondata al netto degli esuberi - oppure di spacchettarla. Inoltre nelle modalità d' asta verranno fissati paletti molto alti per selezionare l' affidabilità dei pretendenti. Il filtro è rivolto a Efromovich che vuol scendere in campo tramite Synergy sa, una newco continentale. che ieri avrebbe però fatto sapere di essere in grado di dimostrare la provenienza dei fondi non da trust.