DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - ARRIVA “LUIGI’S MANSION 3” PER NINTENDO SWITCH, SEI ANNI DOPO IL SECONDO EPISODIO USCITO PER DS - PER LA TERZA VOLTA TOCCA DI NUOVO ALL’IDRAULICO MENO FAMOSO, IN COMPAGNIA DI UN CANE ECTOPLASMATICO, SALVARE MARIO E PEACH DALLE MIRE DEI FANTASMI - VIDEO
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Federico Ercole per Dagospia
Povero Luigi. Sempre in secondo piano, oscurato dalla gloria rosso-blu del fratello celeberrimo, sebbene salti persino più in alto e più lontano di lui. Non deve essere facile essere il fratello di Mario e possiamo immaginare che, laggiù a Fungolandia, ci sia un fungino e paffuto Toad-psicoterapeuta che ha in cura Luigi. Tuttavia eccolo di nuovo protagonista in Luigi’s Mansion 3 per Nintendo Switch, sei anni dopo il secondo episodio uscito per DS, e per la terza volta tocca di nuovo all’idraulico meno famoso, in compagnia di un cane ectoplasmatico, salvare Mario e Peach dalle mire dei fantasmi.
Ma che succede? Proprio quando esce il gioco di Luigi tutti parlano inevitabilmente del fenomeno Death Stranding, la nuova opera definitiva di Hideo Kojima, un videogame così grande da oscurare suo malgrado i contemporanei.
Quindi, ancora, povero Luigi, e a ragion veduta, perché il suo nuovo videogioco da protagonista è tra i migliori dell’anno e dell’ampio panorama “supermariesco”, un’esperienza da piccoli brividi che può inquietare e divertire con sue atmosfere horror in stile Scooby-doo, rivelandosi inoltre ispirato con la sua arte citazionista, macabra, buffa e tanto cinefila, così da cominciare con una lunga sequenza d’apertura che rimanda alle montagnose panoramiche iniziali di Shining, parodiandole con grazia.
ACCHIAPPAFANTASMI
Luigi’s Mansion 3 è ambientato per i piani di un monumentale hotel di lusso, il Miramostri, situato tra le pendici montuose che contengono una valle montana bagnata da un lago. Qui parenti e amici di Luigi vengono rapiti e sigillati entro la tela di quadri stregati, mentre il Miramostri si riempie di spettri di ogni forma e tipologia. Grazie all’insperato intervento dello schizzatissimo e tenero Dottor Strambic, Luigi ritorna in possesso dell’aggeggio caratteristico della serie a lui dedicata, il Poltergust, una sorta di aspirapolvere in grado di assorbire i fantasmi al suo interno.
Esploriamo quindi i vasti piani dell’albergo, alcuni convenzionali ma suggestivi e arricchiti da dettagli e particolari unici, altri tematici: quello del cinema con i suoi diversi set, quello silvestre con le sue piante carnivore o l’area medievale; ci sono diciassette piani, ognuno con il suo stile estetico e la sua peculiarità ludica.
Possiamo accedere ai piani solo trovando il tasto corrispondente della pulsantiera dell’ascensore, oggetti rimossi e nascosti nell’hotel, di solito in mano a ostici “boss” contro cui combattere con astuzia e abilità in battaglie davvero lunghe e appassionanti, come quella contro un virtuoso musicista spettrale che ci fa lottare a ritmo di musica e infine si trasforma in un pianoforte a coda mobile e pericoloso.
Dobbiamo inoltre aspirare spettri di rango minore in quantità, ognuno con le sue debolezze e modalità d’attacco, attività che non risulta ripetitiva o tediosa proprio per la varietà del bestiario fantasmatico. Si rivela strepitosa l’introduzione di Gommiluigi, clone molliccio e plasmabile di Luigi, in qualsiasi momento evocabile. Inoltre il morbido Gommiluigi può essere controllato per tutta l’esperienza da un secondo giocatore, trasformando Luigi’s Mansion 3 in gioco cooperativo spassoso ed emozionante.
ESPLORAZIONE DA BRIVIDO
L’esplorazione è la dinamica ludica sulla quale si fonda l’esperienza di Luigi’s Mansion 3, risultando sorprendente e appagante, talvolta sottilmente ansiogena, per la qualità e la coerenza della mappatura dei singoli piani e per l’intervento improvviso e calcolato dei fantasmi.
Quasi ogni stanza contiene stimolanti enigmi da risolvere combinando le potenzialità dell’equipaggiamento di Luigi e il nostro ingegno, mentre l’ambientazione sovrannaturale, spaventosa seppur comica, alimenta una vaga ma sensibile tensione. Il Miramostri è strapieno di segreti e misteri la cui scoperta è opzionale ma consigliabile per prolungare ancora la sinistra avventura, pascendosi nell’amore e nell’arte con cui è stata creata e rivelare la sua profondità di gioco puro.
Il raggiungimento di un nuovo piano, perlustrare ogni suo meandro, catturare i suoi spettri più rari e nascosti o trovare una delle preziose gemme che cela, provoca un sentire avventuroso misto all’inquietudine che non è così diverso da quello che si prova nei “survival horror” più riusciti, sebbene qui non ci sia il terrore dell’horror, trattandosi appunto di un’opera godibile e assolutamente consigliabile ad un pubblico di bambini.
Non commettete tuttavia l’errore di considerare Luigi’s Mansion 3 “solo” un gioco per bambini, anche se non ci sarebbe nessun male, perché sono soprattutto loro ad avere bisogno di buoni videogame mentre, per ignoranza e nessuna formazione culturale sul medium, tendono a stagnare su giochetti scialbi e ingannevoli. Luigi’s Mansion 3 è infatti una di quelle opere universali, amabili e comprensibili ad ogni età, che tra i videogiochi sembra quasi solo Nintendo riesca a sviluppare; un’opera giocosa che si adatta all’abilità e alla sensibilità di qualsiasi giocatore con una magistrale precisione ludica.