DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - ARRIVA POKÉMON SMILE, UNA SPASSOSA E UTILE APPLICAZIONE GRATUITA PER SMARTPHONE DOVE PIKACHU E COMPAGNIA INSEGNANO A LAVARCI I DENTI. ESCE INOLTRE SU SWITCH LA PRIMA ESPANSIONE DI SPADA E SCUDO - VIDEO
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Federico Ercole per Dagospia
Sebbene sia assodato che il gesto quotidiano e ripetuto del lavarsi i denti è un’importante attività di igiene personale e di tutela della propria salute non tutti lo amano e lo vivono invece come abitudine purtroppo necessaria e tediosa, accettando e detestando quel disturbante sapore mentolato, fruttato o di vecchia gomma da masticare già masticata che il dentifricio lascia in bocca.
Ma è proprio dall’antipatia verso la pulizia dentale che possono nascere comportamenti scorretti dettati da fretta e noia, pratiche erronee che alla lunga risultano insalubri, alimentando così la frequenza d carie o gengiviti e come conseguenza di costose visite e interventi odontoiatrici, appannandoci sorrisi spesso già spenti e foschi di dolore.
La non corretta pulizia orale è frequente tra i bambini, malgrado l’invenzione di spazzolini a forma di mille principesse o addirittura di Darth Vader e dentifrici al gusto puffo, così convincere i propri figli più piccoli a quest’attività più volte al giorno è un piccolo incubo domestico per tanti genitori.
Ecco quindi un aiuto dalle celeberrime creature inventate da Satoshi Tajiri, ovvero Pokémon Smile, recente applicazione gratuita per smartphone che può al primo acchito sembrare una graziosissima sciocchezza, ma che si rivela invece una svolta per trasformare l’igiene orale dei bambini in uno spassoso ma rigorosamente eseguito rituale igienico e antibatterico.
L’IGIENE ORALE DI PIKACHU
Lanciato la settimana scorsa, Pokémon Smile utilizza la telecamera dello Smartphone per offrire un’esperienza in “realtà aumentata”, immagini dove vero e virtuale coesistono. Piazziamo dunque il telefono di fronte al “giocatore” affinché si possa specchiare sullo schermo, vedendosi così caricaturizzato da un fittizio e abnorme cappello dalle gialle fattezze di Pikachu, le orecchie da ratto di Rattata, la pelliccia di Eevee o comunque la fantasiosa forma di altre celeberrime creature.
Si può selezionare la durata della pulizia orale, conviene due o tre minuti, e poi si comincia a spazzolare accompagnati da una deliziosa serie di suoni e musichette.
Seguendo le istruzioni che compaiono sullo schermo dobbiamo detergere correttamente la zona delle arcate dentali indicateci, mentre compaiono batteri nero-viola che possiamo dissolvere usando lo spazzolino con dovizia. Apparirà un Pokémon avvolto dai fumi batterici, ma se laviamo bene fino all’ultimo secondo riusciremo a salvarlo da quella cupa nebbia e infine catturarlo con una pokeball quando scade il cronometro.
A questo punto c’è la possibilità di salvare una delle quattro immagini che Pokémon Smile cattura a caso durante il “gioco” con effetti davvero comici, e modificarle con buffi accessori.
Usando con regolarità Pokémon Smile si possono prendere oltre 100 esemplari di creature, qui dal disegno squisitamente infantile e “puccioso”, ottenere cappelli sempre più strambi, adesivi per trasformare le immagini catturate della nostra igiene orale in maniera ancora folle e spassosa.
Capita così, ed è ciò che più importa di questa applicazione divertente quanto necessaria, che per la prima volta siano stati i bambini a chiedere di lavarsi i denti e non io, genitore, a doverglielo imporre, sebbene la presenza di un adulto sia necessaria almeno le prime volte per controllare che i movimenti dello spazzolino non rischino di essere troppo convulsi durante la foga ludica e perciò risultino inefficaci o persino dannosi.
Inoltre non c’è nulla che impedisca ad un adulto di crearsi un profilo personale e condividerlo con i propri figli, per trasformare un’attività igienica in un momento giocoso di condivisione. E anche se non avete figli, potreste comunque provare Pokémon Smile, perché migliorerà il vostro sorriso non solo con la sua propedeutica all’igiene ma con la sua facezia.
L’ISOLA SOLITARIA DELL’ARMATURA
Torniamo ai “veri” Pokémon e ai “veri” videogiochi sebbene forse ci sia più contenuto giocoso in Pokémon Smile che nell’espansione di Spada e Scudo per Switch Nintendo intitolata L’Isola Solitaria dell’Armatura.
Si tratta di una prima parte quindi chi resta deluso dalla sua concisione (quasi sempre un adulto e non un bambino che ne comprende meglio il linguaggio e la ritmica perché d’altronde, inutile ribadirlo, sono videogame per loro e non per nerd trenta-quarantenni) deve considerare che nel costo del pass di 29 euro è già compresa la seconda è probabilmente più costosa appendice, che uscirà questo autunno.
È vero tuttavia che in poche ore la narrazione e l’esplorazione di quest’isola ad est di Galar si esaurisce lasciando il desiderio di nuovi panorami e una vaga insoddisfazione, sebbene dopo la conclusione ci siano da catturare decine di creature implementate dalle trascorse generazioni e nuovi spettacolari bestioni “gigamaxati”. Molto forte e dal design ispirato è il nuovo leggendario Kubfoo, di tipo “lotta” e dalla duplice evoluzione tenebrosa o acquatica.
La possibile sottile o grande amarezza dell’adulto appassionato al cospetto di questo primo DLC è la stessa ricavata dal videogame che l’Isola Solitaria dell’Armatura espande, quello Spada e Scudo che avrebbe potuto significare la nuova forma rivoluzionaria di una serie ludica che ha offerto avventure virtuali indimenticabili e l’evoluzione di un ecosistema fantastico eccezionale. Non è così ma Spada e Scudo è stato comunque amato dal pubblico più giovane e ha venduto milioni di copie, mentre noi “vecchi” giocatori continuiamo a sognare che i Pokémon tornino ad “appartenerci” come quando i piccoli eravamo noi, raccontandoci altre storie, proponendoci altre avventure e sogni che non riusciamo più a sognare.