CAFONALINO DEL "PANORAMA" – ALLA LUISS DI ROMA, ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI STEFANO BRUSADELLI SULLA STORIA DEL SETTIMANALE “PANORAMA”, GIULIANO AMATO AFFILA GLI ARTIGLI SULLO STATO DELL'EDITORIA: “VEDO IN ITALIA GIORNALI CHE CON FEROCIA AMBISCONO ALLA POLARIZZAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA…” – OLTRE A "JOHNNY" RIOTTA E PAOLA SEVERINO, AVVISTATI ALESSANDRO PANSA, ANTONIO MASTRAPASQUA, L'ENCICLOPEDICO FILIPPO CECCARELLI, PASQUALE CHESSA E UN SORNIONE ENRCO VANZINA… – FOTO BY DI BACCO
-Foto di Luciano di Bacco per Dagospia
1 – PANORAMA, IL SETTIMANALE CHE CAMBIÒ L'ITALIA
Estratto da www.ansa.it
"E' difficile immaginare l'Italia tra gli anni sessanta e novanta senza pensare a 'Panorama'. Il suo approccio così rigoroso ma insieme scanzonato era lo specchio di un paese che si modernizzava, imparava a coniugare la durezza delle battaglie politiche con la leggerezza. Nello stesso tempo anche il suo linguaggio faceva scuola, cambiava il giornalismo nazionale".
In queste parole Stefano Brusadelli, responsabile della politica a Panorama dal 1989 al 2010, racchiude il senso dell'esperienza vissuta al settimanale edito da Mondadori, che insieme all'altro grande settimanale L'Espresso ha segnato la storia del giornalismo del nostro Paese. In occasione del sessantesimo anniversario della nascita di "Panorama", il volume “Il settimanale che cambiò l'Italia. Il giornalismo di Panorama 1962-1994” (Faam, 529 pp., 25 euro), racconta appunto l'importanza della rivista nella storia del giornalismo italiano e, in una certa misura, anche in quella del Paese.
Il curatore ha coinvolto un gruppo di ex colleghi desiderosi di rievocare quell'avventura, e insieme ricordare l'importanza del ruolo svolto dalla pubblicazione mondadoriana. La storia di "Panorama" rivive dalla sua fondazione nel 1962 fino al 1994, momento in cui l'editore di quegli anni, Silvio Berlusconi, divenne Presidente del Consiglio, perché la storia di una testata che ha il proprio editore impegnato direttamente in politica diventa fatalmente "altra".
Si ripercorrono, così, il rinnovamento e l'invenzione che animarono "Panorama", rendendola motore di una spinta di rottura nel giornalismo italiano di quegli anni, grazie a un linguaggio che fece scuola e a un approccio che rifletteva le profonde trasformazioni del Paese. […]
2 – SFOGLIARE LA STORIA D’ITALIA SU PANORAMA
Estratto dell'articolo di Elena La Stella per https://zetaluiss.it
«Quando si abbandonano grandi miti, le conseguenze sono molto pesanti. Panorama ha contribuito ad allargare l’orizzonte dei fatti e delle opinioni. È stato lo strumento di formazione di una classe dirigente che non c’era. Lo sbriciolamento dei miti non ha provocato un vuoto, perché lentamente questo pilastro aveva formato una solida base». Giuliano Amato, ex premier ed ex presidente della Corte Costituzionale, è l’ospite d’eccezione alla presentazione del libro Il settimanale che cambiò l’Italia, che riunisce tutti gli articoli scritti fra il 1962 e il 1994 nella storica rivista “Panorama” e le testimonianze di chi ha vissuto e lavorato nel giornale.
Secondo Stefano Brusadelli, autore del libro e firma storica di Panorama, la raccolta è «un atto di giustizia nei confronti di un grande giornale che ha lasciato una traccia profonda nel Paese». È un’occasione per ripercorrere gli anni in cui il gli scontri politici e sociali rendevano l’opinione pubblica frammentata. Il settimanale ha coniugato e accompagnato la crisi e il crollo dei miti con leggerezza, ma allo stesso tempo ha fornito ai suoi lettori i mezzi per interpretare il cambiamento.
[…] Paola Severino, Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli, regala alla platea il ricordo della sua tesi di Laurea sulla responsabilità penale del Presidente della Repubblica. «Panorama e l’Espresso mi hanno ispirato, erano settimanali in grado di raccontare, dare idee e costruire concetti».
[…] «Le nostre democrazie si stanno autodistruggendo per l’eccesso di polarizzazione» conclude Amato, «vedo nel mio Paese giornali che con ferocia ambiscono alla polarizzazione dell’opinione pubblica, ma c’è bisogno di piattaforme comuni che possano portare i cittadini alla consapevolezza e alla strutturazione del pensiero critico».