CAFONALINO – DALLE NOZZE CON ANNA OXA ALLA RUSSIA DI ELTSIN, BEHGJET PACOLLI, VICEPREMIER DEL KOSOVO, SI RACCONTA IN UN LIBRO PRESENTATO A ROMA CON L’EX MINISTRO ANDREA RICCARDI E L’EX CT DELLA NAZIONALE ALBANESE, GIANNI DE BIASI - “IO SONO COME IL CONTE DI MONTECRISTO” – POI RACCONTA DI  “GIANNI AGNELLI MOLLATO AL CREMLINO A FAR ANTICAMERA”, DI PUTIN E DI BERLUSCONI: “IL VOSTRO SILVIO NON È MAI STATO CAPITO”

-

Condividi questo articolo


Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Francesco Battistini per corriere.it

behgjet pacolli col suo libro behgjet pacolli col suo libro

 

«Qualcuno mi paragona al Dantès del Conte di Montecristo. Qualcuno scrive che ho aspettato il momento giusto per vendicarmi delle ingiustizie subite, costringendo gli avversari a sottoscrivere a casa mia un accordo dove mi hanno dato praticamente tutto».

 

statuetta di dante alighieri statuetta di dante alighieri

E qual è la verità? «È che io non ho mai smesso di fare politica. Semplicemente, oggi sono una persona-chiave: senza i miei deputati, il Kosovo sarebbe senza governo. Fra pochi giorni celebreremo i dieci anni d’indipendenza. La strada verso l’Europa è quella giusta, ma certa gente non lo è: o s’adegua, o è meglio che se ne vada». Si riferisce al presidente Thaci e al premier Haradinaj, in odore di processo per crimini di guerra? «Io non so di queste cose. Mi riferisco a chi ostacola il nostro cammino, serbo o albanese…».

 

 

Nulla è impossibile. Nemmeno il ritorno alla politica internazionale, dopo Berlusconi, anche del «Berlusconi albanese»: Behgjet Pacolli, l’uomo che fu l’effimero presidente del Kosovo per soli 42 giorni e oggi ne è il vicepremier e il ministro degli Esteri, il milionario che restaurò il Cremlino («Andai perfino in biblioteca a studiarmi i bozzetti settecenteschi degli architetti italiani») e ha costruito dal nulla la capitale del Kazakistan, ricordato dalla cronaca rosa per il tormentoso matrimonio con Anna Oxa e da quella internazionale per il burrascoso Russiagate che inguaiò Eltsin.

 

«Ho vissuto intensamente una parte della storia del mondo, quella a ridosso del crollo dell’Urss», e ora cita una leggenda per raccontarsi nell’autobiografico Nulla è impossibile: «Narrano che a Dio, finita la creazione, fosse rimasto in mano solo un pugno di monti. Per finire in fretta li buttò nel mucchio, un po’ a caso, e creò il Kosovo. Se nasci come me in un villaggio kosovaro che si chiama Marec, non puoi certo dire d’essere stato facilitato da Dio…».

paola severini melograni paola severini melograni

 

La fortuna non ha mai lasciato Pacolli e fra tre anni, secondo gli accordi del transatlantico di Pristina, gli toccherà candidarsi presidente: «Il Kosovo ha uno straordinario potenziale e la mia generazione, che s’è trovata nel guado dell’indipendenza, ora ha l’obbligo di fare tutto ciò che può». Il Palazzo della Rinascita della capitale kosovara, l’ha costruito lui. L’Astana di Nazarbaev è nata dal nulla su una sua idea e ci fu lui tra chi fece rinascere la Fenice di Venezia.

 

paola severini melograni masha e behgjet pacolli andrea riccardi paola severini melograni masha e behgjet pacolli andrea riccardi

Famosa la sua amicizia con Eltsin, che gli lasciò riparare la Casa Bianca dopo averla cannoneggiata. «Che persona meravigliosa, Boris…»: anche il Boris che bombardò il Kosovo? «Eltsin era russo, capo d’uno Stato a noi tradizionalmente avverso. Ma il suo atteggiamento fu comunque più positivo di quello che avrebbe potuto assumere Putin. Oggi la Russia vuole risolvere il Kosovo con altre questioni: la paura è che il mio Paese sia usato come merce di scambio sulla scena internazionale».

un regalo per il ministro degli esteri del kosovo behgjet pacolli un regalo per il ministro degli esteri del kosovo behgjet pacolli

 

andrea riccardi andrea riccardi

Da Tito alla Clinton, da Nixon a Gheddafi, da Carla «Crudelia» Del Ponte a Zaha Hadid, a 66 anni l’album della vita di Pacolli è ricco di foto le più imprevedibili: l’impossibile negoziato coniugale con la Oxa e i fallimentari colloqui con Milosevic, le trattative per salvare un ostaggio italiano in Afghanistan e il Gianni Agnelli mollato al Cremlino a far anticamera...

masha pacolli masha pacolli

 

Che i soldi non fossero tutto, glielo fece capire Madre Teresa una volta a Calcutta: la santa lo convinse lasciare l’Hilton, lo mise a dormire gratis in una stanzetta e in cambio si fece dare per i poveri i 200 dollari a notte dell’albergo. Che il potere fosse più interessante dei soldi, glielo dimostrò Berlusconi: «Il vostro Silvio non è mai stato capito. Sento che paragonano Trump a lui… Io so solo che tutti noi, che ci mettiamo tanta energia, raccogliamo tanta invidia. Avrei da raccontare qualcosa anch’io...».

l ambasciatrice del kosovo alma lama l ambasciatrice del kosovo alma lama behgjet pacolli andrea riccardi paola severini melograni behgjet pacolli andrea riccardi paola severini melograni behgjet pacolli andrea riccardi (2) behgjet pacolli andrea riccardi (2) paola severini melograni col ministro behgjet pacolli paola severini melograni col ministro behgjet pacolli behgjet pacolli andrea riccardi behgjet pacolli andrea riccardi behgjet pacolli con la moglie masha behgjet pacolli con la moglie masha gianni de biasi (1) gianni de biasi (1) gianni de biasi (2) gianni de biasi (2) il ministro degli esteri del kosovo behgjet pacolli il ministro degli esteri del kosovo behgjet pacolli invitati alla presentazione del libro invitati alla presentazione del libro

 

libro presentato libro presentato masha e behgjet pacolli masha e behgjet pacolli

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!