MA FANNO APPOSTA A FARE I PRESEPI BRUTTI A SAN PIETRO? - ANCHE QUEST'ANNO SAN PIETRO VA IN SCENA UNA CORSA AL RIBASSO SUI TEMI DELL'ESOTISMO E DELL'ECCENTRICITÀ: CI SARÀ UNA RAPPRESENTAZIONE ANDINA E GESÙ BAMBINO AVRÀ LE SEMBIANZE DI UN INDIO HILIPUSKA, IN PIENA SINTONIA CON IL TERZOMONDISMO SPINTO DI PAPA FRANCESCO - L'ANNO SCORSO LE VETTE IMBARAZZANTI DELLO STILE "GUERRE STELLARI", IN PASSATO CI FURONO PURE LE STATUINE LGBT E QUELL'OBBROBBRIO DI SABBIA...

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Giorgio Gandola per “La Verità

 

albero e presepe a san pietro 2

Le vette imbarazzanti del presepe di Guerre Stellari non si raggiungeranno e Darth Vader, il principe nero della forza oscura che nel dicembre scorso vagava fra le sacre statuine, è rientrato fra gli jedi.

 

È l'unica buona notizia in arrivo da San Pietro, dove neppure quest'anno si torna alla tradizione: il presepe del 2021 sarà una rappresentazione andina e Gesù Bambino avrà le sembianze di un indio Hilipuska, avvolto dalla tipica coperta huancavelica, legato con un «chumpi», la caratteristica cintura intrecciata. Nulla si sa (e molto si teme) su un'eventuale colonna sonora degli Inti Illimani.

 

albero e presepe a san pietro 1

In piena sintonia con il terzomondismo spinto di papa Francesco, la natività si preannuncia ancora una volta alternativa; i 30 pezzi realizzati in ceramica, legno di agave e vetroresina, saranno a grandezza naturale, addobbati con i tipici costumi peruviani. Anche l'arcangelo Gabriele si prende una pausa; la nascita del Salvatore verrà annunciata da un angioletto che suonerà il wajrapuco, antico strumento a fiato.

 

il presepe 2020 a san pietro 1

Lo specifica una nota vaticana con dettagli da Garabombo: ci saranno animali della fauna locale (alpaca, vigogne, lama, il condor andino) e nelle bisacce dei Re Magi spunteranno alimenti caratteristici come quinoa, canihua, kiwicha, ormai noti anche sulla tavola dell'annoiato Occidente globalista.

 

il presepe 2020 a san pietro 2

«Il presepe peruviano vuole ricordare» sottolinea il comunicato, «i 200 anni dell'indipendenza del Perù, riprodurre uno spaccato di vita dei popoli delle Ande e simboleggiare la chiamata universale alla salvezza».

 

Senza quest'ultima allegoria potrebbe essere uno spot laico da Emergency, da circolo Arci o da agenzia di viaggi con mete sudamericane da proporre, più proiettato verso gli idoli e la teologia della liberazione che al messaggio evangelico.

 

il presepe lgbt del 2017 a san pietro

L'allestimento sarà pronto per il 15 dicembre ed è destinato a suscitare polemiche negli ambienti ecclesiastici ancorati alla tradizione, ancora una volta sorpresi da un messaggio che conferma la decadenza della cattolicità vittima del modernismo e la spinta verso una Chiesa new age.

 

il presepe lgbt del 2017 a san pietro 1

Due anni fa, durante il sinodo dell'Amazzonia, statuette pagane esposte nella chiesa di Santa Maria Traspontina furono gettate nel Tevere per protesta da fedeli ultraconservatori. Da qualche tempo davanti a San Pietro va in scena una corsa al ribasso sui temi dell'esotismo e dell'eccentricità.

 

il presepe di sabbia a san pietro nel 2018 3

Niente di male, ma con questi presupposti sarà ancora una volta difficile far comprendere ai fedeli il significato più intimo e religioso dell'Evento. L'anno scorso neppure il papa andò all'inaugurazione del presepe modernista, e dall'Angelus nella domenica prima di Natale invitò i pellegrini a visitare la mostra dei 100 presepi allestita sotto il colonnato ma non quello in piazza.

 

il presepe di sabbia a san pietro nel 2018 2

L'ultima natività rispettosa della tradizione fu nel 2019, con lo stupendo presepe di legno della Valsugana, ma la tendenza francescana è stupire. Nessuno ha ancora dimenticato il presepe di sabbia del 2018, un bassorilievo con granelli della spiaggia di Jesolo modellati da tre scultori (un olandese, un russo e un ceco) partendo da una piramide che faceva tanto antico Egitto.

 

il presepe di sabbia a san pietro nel 2018 1

Nel 2017 altro exploit: il presepe Lgbt composto da statuine ambigue come il pastore seminudo dai muscoli scolpiti che giaceva lascivo, il cadavere con un braccio che penzolava da una barella, l'arcangelo Gabriele con ghirlanda arcobaleno e la cupola di San Pietro semidistrutta.

 

Più che un'opera di spiritualità sembrava la sua negazione. Allora l'ex nunzio apostolico Carlo Maria Viganò disse con severo realismo: «Il brutto non è altro che la faccia estetica del male».