mps giuseppe castagna francesco gaetano caltagirone fabio panetta francesco milleri

C’E’ UN CONVITATO DI PIETRA NELL’ATTUALE RISIKO BANCARIO: BANKITALIA! L’UNICO CASO CHE MERITA ATTENZIONE DA PALAZZO KOCH È QUELLO DI MPS DOVE CON LA SALITA AL 9,8% DI DELFIN (LA HOLDING DI DEL VECCHIO) IL “NOCCIOLO” DURO DELL’AZIONARIATO, CREATO SU INPUT DEL GOVERNO, INSIEME A CALTAGIRONE, ANIMA E BANCO BPM, È ORMAI AL 35% - BANCA D’ITALIA DOVREBBE VALUTARE SE QUESTA COMPAGINE DI SOCI NON AGISCA DI CONCERTO, VALUTANDO TUTTE LE PARTECIPAZIONI INCROCIATE CHE DETENGONO FRA LORO E L’ABITUDINE A MUOVERSI IN MANIERA COMPATTA, PERCHÉ È POSSIBILE CHE ATTORNO A MPS SI COSTITUISCA, CON O SENZA BANCO BPM, IL TERZO POLO BANCARIO NAZIONALE…

Walter Galbiati per Affari & Finanza – la Repubblica

 

FABIO PANETTA

C’ è un convitato di pietra nell’attuale risiko bancario che ha un nome ben preciso: Banca d’Italia. Finora è rimasta in disparte come osservatore silenzioso e forse solo in un caso, il più piccolo, quello dell’offerta su illimity ha avuto un ruolo involontario.

 

 

(...) C’è l’Ops di Unicredit su Banco Bpm, l’offerta dello stesso Banco sulla società di gestione del risparmio Anima e la scalata in atto su Mps della cordata tricolore. Per salire nel capitale delle banche e per comprarle, le autorizzazioni a procedere devono arrivare dalla Banca centrale europea, ma sempre su proposta della Banca d’Italia, che non è certo declassata a silente spettatore. Anzi.

 

Caltagirone

In tutti questi casi, non sembra essere messa in discussione la sana e prudente gestione della banca oggetto d’acquisto. E nemmeno i requisiti di professionalità e onorabilità dei compratori, nonché la loro solidità finanziaria o capacità di rispettare i requisiti prudenziali e le disposizioni di vigilanza. Le strutture proprietarie dei potenziali acquirenti sono molto chiare e non si può certo pensare a tentativi di riciclaggio. Nel caso delle offerte pubbliche, quindi, entro i 60 giorni dovrebbero arrivare i via libera a procedere.

 

FRANCESCO MILLERI

L’unico caso che meriterebbe particolare attenzione da parte della Banca d’Italia è il caso del Monte dei Paschi. Qui si sta costituendo un nocciolo di controllo che sommando le partecipazioni dei vari azionisti li porta a superare tutti insieme le quote rilevanti. Il Ministero dell’Economia è l’unico ad essere sopra la prima soglia del 10%, mentre Delfin (9,78%), Caltagirone (5,03%) e Banco Bpm, anche sommando la partecipazione diretta (5%) e quella potenziale attraverso Anima (3,99%) sono tutti al di sotto.

 

Banca d’Italia dovrebbe valutare se questa compagine di soci non agisca di concerto, valutando per esempio tutte le partecipazioni incrociate che detengono fra loro e l’abitudine a muoversi in maniera compatta.

 

Perché insieme, a seconda di come vengono presi, possono superare le altre soglie rilevanti del 20 e del 30%. Un esercizio non banale e che dovrebbe essere preso in considerazione, perché in base a come andrà l’offerta di Unicredit è possibile che attorno a Mps si costituisca, con o senza Banco Bpm, il terzo polo bancario nazionale.

andrea orcel

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024

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