
CE LA RIPIGLIAMM’ STA TIM? – ORA CHE VIVENDI HA INIZIATO A DISMETTERE LA SUA QUOTA (HA CEDUTO IL 5%), IL MERCATO SCOMMETTE CHE POSTE POSSA SALIRE FINO ALLA SOGLIA DELL’OPA SU TELECOM, ACQUISENDO FINO AL 13,94% DEL CAPITALE. UN PACCHETTO CHE VALE CIRCA 640 MILIONI – SENZA BOLLORÈ FRA I PIEDI (VIVENDI IN TEORIA POTEVA BLOCCARE LE DECISIONI IN ASSEMBLEA STRAORDINARIA) TIM POTREBBE INTRAPRENDERE UNA SERIE DI NUOVE OPERAZIONI. A COMINCIARE DALLO SCORPORO ENTERPRISE-CONSUMER…
1 - TIM LE MOSSE DI POSTE DAI PIANI INDUSTRIALI AI CONTATTI CON VIVENDI
Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Poste Italiane continua a studiare possibili sinergie industriali da realizzare mettendo a fattor comune la sua piattaforma fisica e di servizi, con la rete di quella di Telecom Italia.
Oggi il consiglio del gruppo guidato da Matteo Del Fante si riunirà per fare un induction, ovvero un’informativa ai membri del cda […]. Una decisione non è stata ancora presa, ma la direzione pare tracciata.
Del Fante ha già dichiarato che intende essere un partner industriale del gruppo telefonico, e non è neppure escluso che un nuovo accordo sul contratto di servizio Mvno di Poste Mobile, o su altre attività di Tim Consumer e Tim Enterprise, passi anche da un rafforzamento dell’attuale partecipazione.
Lo scorso 15 febbraio Poste ha infatti rilevato il 9,81% di Tim dalla Cdp, in cambio del suo 3,78% di Nexi, salvo un conguaglio di circa 170 milioni di euro. […] Del Fante avrebbe pagato il suo ticket d’ingresso in Telecom circa 0,27 euro per azione. Ieri le azioni del gruppo guidato da Pietro Labriola, in Borsa valevano 0,297 euro (+2,06%), spinte al rialzo dal nuovo scenario che si prospetta ora che Vivendi ha rinunciato alla sua minoranza di blocco nel capitale, scendendo dal 23,75% al 18,37% dell’ex monopolista della telefonica tricolore.
Con una partecipazione ridotta di Vivendi, che in teoria finora poteva bloccare le decisioni dell’assemblea straordinaria, Tim potrebbe intraprendere tutta una serie di nuove operazioni sul capitale capaci di creare valore, tra cui la tanto agognata conversione delle risparmio in ordinarie, che venne bloccata in assemblea nel 2015, proprio per colpa dell’astensione di Vivendi.
Il mercato scommette infatti che ora il gruppo francese guidato da Arnaud de Puyfontaine potrebbe essere disposto ad alleggerire di nuovo la sua quota, e che per farlo potrebbe trovare un accordo per cedere un blocco delle sue azioni a Poste.
I SOCI DI TIM DOPO LA VENDITA DEL 5% DA PARTE DI VIVENDI
In teoria Poste potrebbe salire fino alla soglia d’Opa, comprando da Vivendi fino al 13,94% del capitale di Tim, un pacchetto che ieri sul mercato valeva circa 640 milioni. Ma non è detto che Del Fante decida di intraprendere questa strada.
Tuttavia dato che il colosso francese ha ceduto sul mercato oltre un quinto della sua partecipazione a un prezzo vicino a 0,30 euro, al momento per Poste potrebbe essere conveniente comprare direttamente dall’azionista francese […]. In proposito fonti finanziarie riferiscono che Rothschild, già advisor di Poste nell’operazione di scambio azionario con Cdp dello scorso febbraio, ora potrebbe assistere Del Fante anche per nuovi possibili accordi su Telecom, anche se non risulta allo stato che sia già stato firmato un mandato. […]
2 - TIM, LA BORSA APPREZZA LA DISCESA DI VIVENDI RIFLETTORI SU POSTE E ILIAD
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa”
bollore de puyfontaine assemblea vivendi
I mercati finanziari apprezzano la strategia di Vivendi su Tim, dopo il disimpegno di venerdì scorso per una quota di poco superiore al 5%, che potrebbe diventare ancora maggiore a stretto giro.
Il titolo dell'azienda guidata da Pietro Labriola ha guadagnato il 2,06% in Borsa, quello dei francesi l'1,30%. Gli analisti, da Barclays a Intermonte, passando per Equita e Banca Imi, apprezzano l'iniziativa del gruppo di Vincent Bolloré.
[…] Equita ritiene la possibile uscita del gruppo transalpino «molto positiva per Tim, in quanto eliminerebbe un elemento di incertezza sui prossimi passi della storia di turnaround del gruppo». Allo stesso tempo, si rimarca, «il rafforzamento di Poste Italiane in Tim a nostro avviso fornirebbe poi al gruppo una governance più solida».
[…] L'accelerata di Vivendi, che vuole massimizzare l'uscita da un investimento che si è rivelato poco profittevole, è iniziata. Chiara la strategia, limpido l'obiettivo, da definire il modus operandi, così come il traguardo.
In campo ci sono attori con esigenze divergenti, ma non per forza inconciliabili. Come nel caso di Iliad, Cvc Capital Partners e Poste. Da questo punto di vista, gli esperti di Equita sono possibilisti.
«Non escludiamo, come ipotizzato anche in diversi articoli di stampa, che il grosso della partecipazione residua di Vivendi possa essere comprato da Poste, che potrebbe acquisire fino al 15% circa del capitale ordinario, salendo al limite della soglia d'Opa del 25% (circa 700 milioni di esborso ai valori correnti)», evidenziano. Non si tratta della sola visione di questo genere.
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