
COSE DA DAZI – L’UNIONE EUROPEA È PRONTA A SALVARE IL BOURBON AMERICANO DALLE TARIFFE DOGANALI PER AMMORBIDIRE TRUMP: ITALIA E FRANCIA, PER UNA VOLTA DALLA STESSA PARTE, FANNO PRESSING SU BRUXELLES PER SCONGIURARE I CONTRO-DAZI ANNUNCIATI DA TRUMP (200% SU VINI E CHAMPAGNE) – LE DUE SETTIMANE DI SLITTAMENTO DECISE DALL’UE SERVONO PER PRENDERE TEMPO SIA SUL FRONTE ESTERNO CHE INTERNO - TRUMP CONFERMA L’ARRIVO, IL 2 APRILE, DEI DAZI RECIPROCI: “SARÀ IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE IN AMERICA”
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
DONALD TRUMP VS URSULA VON DER LEYEN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK
L’Unione europea vuole evitare una sbronza dei dazi ed è pronta a rivedere la lista dei prodotti americani che si era detta pronta a colpire. L’aumento delle tariffe doganali al 50% sull’import del whiskey Bourbon dagli Stati Uniti rischia di essere il detonatore capace di far scattare la rappresaglia sui vini e sui superalcolici europei, per i quali Donald Trump ha minacciato dazi del 200%. Uno scenario che spaventa in primis la Francia e l’Italia, motivo per cui la Commissione europea – su pressione dei due Paesi – è pronta a rivedere la propria linea.
Il primo passo è stato compiuto giovedì, quando l’esecutivo europeo ha deciso di posticipare di quasi due settimane l’entrata in vigore del primo set di dazi su 4,5 miliardi di beni. Si tratta delle misure adottate e poi sospese nel 2018, in occasione dello scontro con la prima amministrazione Trump, che appunto dovevano rimanere congelate fino al 31 marzo.
In risposta ai dazi americani sull’acciaio e sull’alluminio europei, il 12 marzo scorso la Commissione aveva annunciato di non volerne prorogare la sospensione. Così facendo, dal 1° i dazi decisi all’epoca dal collegio guidato da Jean-Claude Juncker sarebbero scattati in modo automatico, colpendo beni simbolo come le motociclette Harley-Davidson, alcuni yacht o il Bourbon.
Ma il governo francese ha criticato duramente questa decisione, anche perché si tratta appunto di beni individuati più di sette anni fa, con criteri che oggi potrebbero rivelarsi anacronistici.
ursula von der leyen e donald trump a davos nel 2020
Questo però vuol dire che la minaccia di Trump di colpire l’import di vini europei sembra aver funzionato: Parigi teme una ripercussione sullo Champagne e sul Cognac, quest’ultimo già colpito dai dazi cinesi adottati come risposta alle tariffe Ue sulle auto elettriche di Pechino, mentre Roma teme per il settore del vino.
[…] Ufficialmente, Bruxelles ha deciso lo slittamento per “allineare” il primo set di misure da 4,5 miliardi con il secondo pacchetto annunciato la settimana scorsa e che dal 13 aprile colpirà 18 miliardi di beni americani, tra industria e agroalimentare, prendendo di mira soprattutto i beni provenienti dagli Stati-chiave per i Repubblicani.
In realtà le due settimane in più servono per prendere tempo sia sul fronte esterno che interno. Da un lato si cerca di tenere aperto il canale di dialogo con l’amministrazione americana per portare avanti i negoziati che al momento non sembrano aver dato grandi risultati.
Trump ha confermato che il 2 aprile partiranno i dazi reciproci: “Sarà il giorno della liberazione in America – ha annunciato –. Per decenni siamo stati derubati e abusati da ogni nazione del mondo, sia amica che nemica, e ora è finalmente giunto il momento di riavere indietro un po’ di quei soldi e rispetto”.
Applicare i dazi sul whiskey americano il giorno prima vorrebbe dire fornire un assist irresistibile per l’amministrazione Usa, anche se il passo indietro confermerebbe che la minaccia di Trump ha dato i suoi frutti.
L’Ue vuole infatti prendere tempo anche per negoziare sul fronte interno con i singoli Paesi, che devono approvare la decisione della Commissione (anche se serve una maggioranza di Stati contrari per bloccarla).
Ed è in questo quadro che potrebbe essere accolta la richiesta di eliminare il Bourbon dall’elenco, in modo da provare a scongiurare la rappresaglia sui vini e sui superalcolici europei. “Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra i prodotti – ha spiegato un portavoce della Commissione – tenendo conto degli interessi dei produttori, degli esportatori e dei consumatori”. Ovviamente i due pacchetti di contro-dazi europei sono legati alle tariffe americane su acciaio e alluminio: se Trump dovesse veramente adottare ulteriori misure su specifici prodotti Ue il 2 aprile, l’Ue assicura di “avere già una risposta pronta”.
donald trump dazi vino
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
BOURBON
DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN
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