DOPPIA DOCCIA GELATA PER LABRIOLA – LUNEDÌ IL TRIBUNALE DI MILANO PRENDERÀ ATTO CHE TIM E GOVERNO NON HANNO RAGGIUNTO UN ACCORDO SUL RIMBORSO DI 1 MILIARDO DEL CANONE DI CONCESSIONE. A QUEL PUNTO ARRIVERÀ LA SOSPENSIVA DEL PAGAMENTO, TIM PRESENTERA’ UN DECRETO INGIUNTIVO E LE COSE ANDRANNO PER LE LUNGHE – BRUTTE NOTIZIE ANCHE DA SPARKLE, LA SOCIETÀ DI CAVI SOTTOMARINI SU CUI C'È UN’OFFERTA DEL MEF E DEL FONDO SPAGNOLO ASTERION: NON SONO ARRIVATI I SOLDI E LA VENDITA È RINVIATA…
Estratto dell’articolo di Giovanna Predoni per www.lettera43.it
Doccia gelata per i sogni di gloria di Pietro Labriola, ad di Tim, […] Lunedì 20 gennaio il Tribunale di Milano prenderà atto che Tim e governo non hanno raggiunto nessun accordo in merito al rimborso di 1 miliardo del canone di concessione.
A quel punto il giudice potrà dire sì a una richiesta di sospensiva del pronunciamento della Corte d’appello di Roma che imponeva allo Stato di pagare, e allora la partita si trascinerà per almeno un altro anno, oppure lo obbligherà al pagamento. Nel qual caso, di fronte a un rifiuto a mettere mano al portafoglio, Tim in quanto società quotata ha l’obbligo di fare un decreto ingiuntivo. Così si arriverebbe al paradosso che il governo, che di fatto con i francesi di Vivendi da tempo sull’Aventino controlla Tim, andrebbe in contenzioso con se stesso.
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Il 22 gennaio il cda dell’ex monopolista dei telefoni è convocato per dare il via libera alla vendita di Sparkle, la società dei cavi sottomarini ad alta tecnologia su cui c’è un’offerta congiunta del Mef e del fondo spagnolo Asterion. Ma, salvo colpi di scena dell’ultima ora, non se ne farà nulla, perché è saltato il financing dell’operazione.
Non c’è accordo infatti tra le banche (Unicredit, Montepaschi e Bpm, nomi che spiegano il perché visto l’attuale risiko nel settore) che avrebbero dovuto fornire i 600 milioni, 100 sono di equity, necessari a chiudere l’operazione. Il risultato è che, stando così le cose, Sparkle resterà con grande scorno di Labriola nel perimetro del nuovo piano industriale che il manager si accinge a presentare il mese prossimo.