I TEDESCHI IN TRINCEA CONTRO ORCEL: A BERLINO SI RAGIONA SULL’UTILIZZO DI UNO STRUMENTO SIMILE AL GOLDEN POWER PER FERMARE L’AVANZATA DI UNICREDIT (SALITA AL 28% DI COMMERZBANK), O CON LA SCUSA DI UNA “MINACCIA ALLA SICUREZZA” O CON UN’ANALISI DELL'AZIONARIATO DI UNICREDIT (PRINCIPALMENTE STATUNITENSE E BRITANNICO) – SE LA POLITICA È CONTRARIA ALL’OPERAZIONE, “HANDELSBLATT”, PRINCIPALE QUOTIDIANO ECONOMICO TEDESCO, APRE ALLA “TATTICA DEL SALAME” DI ORCEL: “L'ACCORDO SAREBBE POSITIVO PER GLI AZIONISTI E RAPPRESENTEREBBE UN PASSO AVANTI VERSO UN MERCATO BANCARIO UNIFICATO. SAREBBE SOLO UN RISCHIO GEOPOLITICO…”
1 - UNICREDIT COMPRA ALTRE AZIONI E SALE AL 28% IN COMMERZBANK BERLINO ATTACCA: «MOSSA OSTILE»
Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”
«All’interno di Commerzbank c’è un valore significativo che deve essere consolidato».
E così consolidamento è stato: ieri mattina queste parole hanno accompagnato il nuovo blitz di Unicredit su Commerzbank, che ha portato la banca guidata da Andrea Orcel a salire dal 21% al 28% tramite strumenti derivati, al limite della soglia d’opa.
La mossa ha irritato non poco il governo uscente di Berlino: «UniCredit ha intrapreso ancora una volta un’azione non coordinata e non amichevole», ha affermato il vice portavoce del governo Wolfgang Buechner.
«La stessa UniCredit sottolinea che la partecipazione in Commerzbank è fino a oggi solo un investimento, che potrebbe essere ridotto in ogni momento. Il governo tedesco si aspetta che Unicredit utilizzi questa opzione», ha chiosato Buechner, invitando così la banca italiana ridurre la sua quota.
Anche il leader d’opposizione, Friedrich Merz (CdU), candidato a guidare il prossimo esecutivo, ha segnalato la sua opposizione a un eventuale merger. A novembre Orcel aveva ricordato di essere «sempre stati molto rispettosi della Germania, delle sue istituzioni e del suo governo-.Non credo — aveva poi aggiunto — che sia una buona cosa per noi approfittare troppo del periodo di vuoto elettorale», per lanciare un’offerta.
[…] Il processo di autorizzazione per salire oltre il 10% e sotto la soglia d’Opa è stato attivato a settembre ed è ancora in corso: il via libera Bce potrebbe arrivare a febbraio. A quel punto Unicredit potrà convertire i derivati in azioni e acquisire ulteriori diritti di voto, che ne confermerebbero il ruolo di primo socio di Commerz, davanti a Berlino con il suo 12%. La questione dei diritti di voto non è da poco, dato che in Germania per promuovere operazioni straordinarie una società ha bisogno dell’ok del 75% del capitale in assemblea.
Commerz iei ha detto che è concentrata a tirare dritto sulla sua strategia.
L OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO DI UNICREDIT SU BANCOBPM
Secondo indiscrezioni, il valore complessivo della scalata attuata finora da Piazza Gae Aulenti si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro. Questa operazione «riflette la fiducia nella Germania, nelle sue imprese e nelle sue comunità, nonché l’importanza di un settore bancario forte nel sostenere lo sviluppo economico del Paese», informa Unicredit, secondo cui la posizione in Commerz «rimane al momento solo un investimento e non ha alcun impatto sull’offerta pubblica di scambio con Banco Bpm».[…]
UNICREDIT AL 28% DI COMMERZBANK
Da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti”
unicredit hypovereinsbank sede
[…] In un editoriale pubblicato ieri sera dal quotidiano finanziario tedesco Handeslblatt, dal titolo evocativo La tattica del salame del boss di Unicredit, riferito alla capacità di Orcel di insaccare pacchetti di azioni di Commerzbank, l'analista Michael Maisch ha osservato che l'offerta di credito in Germania non sarebbe a rischio, anche se alcuni imprenditori sono preoccupati.
Inoltre: "L'accordo sarebbe positivo per gli azionisti (di Commerzbank, ndr) e rappresenterebbe un passo avanti verso un mercato bancario unificato. Sarebbe solo un rischio geopolitico. Ogni altro grande paese europeo ha almeno due grandi banche globali. La Germania ne avrebbe uno solo, e potrebbe non essere sufficiente in un mondo economico sempre più nazionalista" [Mariarosa Marchesano, “il Foglio”]
2 - BLITZ DI UNICREDIT AL 28% DI COMMERZ BERLINO PREPARA LO SCUDO ANTI-SCALATA
Estratto dell’articolo di Michele Chicco per “la Stampa”
[…] Intanto, però, i tedeschi organizzano la loro resistenza. Secondo quanto filtra da ambienti finanziari, anche a Berlino si ragiona sull'utilizzo di uno strumento simile al golden power italiano per frenare l'espansione di Orcel (che in Germania è presente con Hvb). Il governo federale potrebbe applicare lo strumento in due modi con aziende che fanno parte dell'Unione europea: attraverso un'indagine settoriale o intersettoriale.
La prima opzione è tradizionalmente utilizzata per proteggere l'industria militare, ma potrebbe essere sfruttata per colpire la banca milanese perché Commerz garantisce finanziamenti essenziali alla difesa. Se i rubinetti dovessero essere chiusi scatterebbe la «minaccia alla sicurezza e all'ordine pubblico».
In caso di procedimento intersettoriale, invece, bisognerebbe passare al setaccio l'azionariato di Unicredit: è vero che piazza Gae Aulenti è in Europa, ma i diritti di voto sarebbero per la maggioranza fuori dai confini comunitari (principalmente negli Stati Uniti e nel Regno Unito). Troppo per Berlino. Sul dossier ci sarebbe anche la Commissione europea che esamina tutte le operazioni rilevanti.
Bruxelles potrebbe chiedersi se la presenza di Unicredit in paesi fuori dall'Unione (uno su tutti: la Russia) potrebbe garantirle un vantaggio competitivo nella scalata così come dopo il suo eventuale successo, mettendo in pericolo la giusta concorrenza tra istituti di credito.
Orcel tiene sempre vive le tre opzioni su Commerz che, come più volte ribadito, sono «stare, salire e vendere», ma bisogna aspettare l'esito del voto del 23 febbraio per capire quale delle tre carte scoprirà il dealmaker italiano. […]