
L’AUTO ELETTRICA CINESE PUNTA ALL’ITALIA – IL COLOSSO ASIATICO BYD, CHE FA TREMARE TESLA, STA PENSANDO DI APRIRE UN TERZO STABILIMENTO IN EUROPA E IL NOSTRO PAESE È TRA I CANDIDATI – IL PROGETTO, FORTEMENTE SPINTO DALLO SPECIAL ADVISOR DEI CINESI, ALFREDO ALTAVILLA, SI REALIZZERÀ SE LE VENDITE SUPERERANNO IL MEZZO MILIONE NEL CONTINENTE – IL PROGETTO DI SUPER-RICARICA CHE FA TREMARE MUSK: I CINESI HANNO SUPERATO LA TECNOLOGIA DI MUSK…
BYD: SISTEMA RICARICA SUPER-RAPIDO FA VOLARE IL TITOLO E RISCHIA DI MANDARE IN TILT TESLA = Con rete di Roma, 18 mar. –
(Adnkronos) - Mentre il titolo Tesla (oggetto anche di speculazioni con forti vendite allo scoperto) vive un'altra giornata di passione a Wall Street, Byd si 'gode' il +85% messo a segno in un anno, avendo toccato a Hong Kong il massimo storico sulla scia dell'entusiasmo suscitato dall'annuncio di una nuova tecnologia in grado di cambiare l'ecosistema delle vetture elettriche.
Il gruppo cinese - che è ormai il principale concorrente globale del marchio guidato da Elon Musk per le auto a zero emissioni - ha comunicato infatti, per bocca del fondatore Wang Chuanfu, di avere sviluppato una tecnologia in grado di ricaricare i suoi veicoli elettrici con la stessa rapidità con cui si riempie un'auto di benzina.
auto elettriche della cinese Byd
Secondo Wang il nuovo sistema di ricarica - che è condizionato a una rete di fornitura super-potente da 1.000 kilowatt - potrebbe aggiungere circa 400 km di autonomia in cinque minuti e sarà disponibile sulla nuova berlina Han L e sul suv Tang L, che saranno in vendita a partire da aprile.
La mossa del gruppo di Shenzhen mira a rispondere alla cosiddetta 'ansia da autonomia' che colpisce i conducenti di auto elettriche, fino a oggi vincolati a lunghe attese per la ricarica delle vetture.
Byd inizialmente prevede di installare circa 4.000 caricabatterie per supportare la nuova tecnologia di ricarica rapida nel quadro di un processo di rapida diffusione delle colonnine in tutta la Cina: nel paese quest'anno è prevista la installazione di circa 460.000 nuovi caricatori pubblici , circa i due terzi di quelli che saranno installati a livello globale, portando il totale a circa 2,1 milioni di unità.
Il boom odierno del titolo di Byd, che annovera la Berkshire Hathaway di Warren Buffett fra i principali investitori esteri, arriva poche settimane dopo un altro 'successo' tecnologico, ovvero il rilascio di un sistema di guida autonoma avanzato e gratuito, soprannominato 'God's Eye', l'Occhio di Dio, che dovrebbe essere installato sulla gamma futura del brand.
Le novità rischiano di mandare in tilt una Tesla in ritardo con il lancio di nuovi modelli e sotto pressione sul fronte vendite per le ripercussioni dell'impegno politico di Elon Musk, oltre ad aumentare il primato di Byd nel settore delle vetture elettriche. Nei primi due mesi del 2025, il marchio ha coperto circa il 27 percento della produzione cinese di Bev, con vendite per oltre 405.000 unità. con una quota del 18 % del segmento dei veicoli 100% elettrici e del 56 percento del segmento degli ibridi plug-in. Sono targate Byd - che è al lavoro su nuove fabbriche a livello globale dall'Europa al Sud America - anche il 16 % delle oltre 900.000 vetture esportate da marchi cinesi nei primi due mesi dell'anno.
Italia in corsa per una nuova fabbrica Byd
Estratto dell’articolo di Diego Longhin per “la Repubblica”
vendite di auto tesla e byd nel regno unito
Il colosso cinese Byd pensa ad un terzo impianto in Europa dopo quello in Ungheria e in Turchia. E l’Italia è tra i Paesi candidati.
Al momento si tratta di un progetto che si realizzerà se le vendite del colosso cinese decolleranno, saturando le prime due fabbriche che hanno un potenziale, insieme, di circa 500 mila vetture.
«Byd intende localizzare in Europa nuovi impianti.[...] Non ci sono decisioni definitive», sottolinea Alfredo Altavilla, special advisor Europa di Byd al Forum AutoMotive. Insomma, non è stata quindi scelta la Germania.
[... ]Altavilla [...] evidenzia quali sono i limiti in un confronto con Pechino. Gli stessi limiti che hanno fatto sfumare altre trattative per realizzare impianti di produzione in Italia.
«Sarà difficile localizzare uno stabilimento in Paesi che non sono friendly nei confronti delle auto cinesi e l’Italia ha votato a favore dei dazi. Certo tutto può ancora cambiare. Secondo me sarebbe auspicabile trovare modi di collaborazione tra player cinesi ed europei», spiega Altavilla critico sia sul Green Deal e sul tutto elettrico al 2035, oltre che sullo slittamento delle multe sui nuovi tetti di emissioni di CO2 per i costruttori in Europa. «Scelta che frena il mercato », dice.
Altavilla insiste poi sulla catena di fornitura italiana che già oggi lavora per Byd: è il caso di Pirelli, Brembo e Prima Industrie. Filiera che si potrebbe allargare dopo l’appuntamento a Torino al museo dell’auto del 20 febbraio tra Byd e 350 aziende italiane del comparto.
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auto elettriche della cinese Byd
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