fabio cerchiai - alberto nagel - andrea orcel

CHI NON RISIKO, NON ROSICA - AL MERCATO AZIONARIO NON PIACE IL GRANDE RISIKO BANCARIO DEGLI ULTIMI MESI - IN TUTTI I CASI (L'OFFERTA DI UNICREDIT SU BPM; MPS SU MEDIOBANCA; BANCA POPOLARE DELL’EMILIA-ROMAGNA SULLA BANCA POPOLARE DI SONDRIO) SI TRATTA DI OFFERTE PUBBLICHE DI SCAMBIO, CIOE' DI UNO SCAMBIO AZIONARIO CHE NON PREVEDE MANCO UN CENTESIMO IN CONTANTI - TRADIZIONALMENTE NON HANNO FUNZIONATO MOLTO LE OPS SUL MERCATO ITALIANO: I RISPARMIATORI PREDILIGONO INFATTI LE PROPOSTE IN DENARO CONTANTE, O ALMENO QUELLE CHE CONTENGONO UN MIX DI CARTA E SOLDI...

Franco Bechis per www.open.online

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

Non sembra piacere un granché al mercato azionario il grande risiko bancario degli ultimi mesi che ha visto uno dopo l’altro il lancio dell’offerta di Unicredit sulla Banca popolare di Milano, poi quella del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca e ora quella della Banca popolare dell’Emilia-Romagna sulla Banca popolare di Sondrio. In tutti e tre i casi si tratta di Ops, offerte pubbliche di scambio, e quindi della proposta di uno scambio azionario che non prevede manco un centesimo in contanti.

 

È già questo tipo di offerta a suscitare scarsi entusiasmi ovviamente fra i piccoli azionisti e gli investitori internazionali, meno attratti dalle ragioni industriali dell’unione. Così alla data di venerdì 7 febbraio a prezzi di Borsa le tre offerte complessivamente erano inferiori già di tre miliardi di euro al valore di mercato delle tre banche preda. E se il sentimento della Borsa è questo sarà necessario che i tre compratori si preparino ad alzare l’offerta iniziale, magari mettendoci anche un po’ di soldi contanti e quindi trasformando le Ops in Opas.

 

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

L’ultima offerta è stata lanciata alla fine dell’ultima settimana dalla Bper guidata da Fabio Cerchiai sulla Popolare di Sondrio. Siccome entrambi gli istituti di credito vedono fra gli azionisti rilevanti Unipol si poteva immaginare un’operazione concordata. Così però non è sembrato essere viste le prime reazioni dei vertici della banca valtellinese. L’offerta di Bper valutava la Popolare di Sondrio 4,32 miliardi di euro, attraverso la proposta di scambio di 1,45 azioni Bper contro una azione della Popolare di Sondrio con un premio offerto del 6,6%.

 

Dopo la prima giornata di mercato, il titolo Bper è sprofondato e quello della Sondrio schizzato verso l’alto. A fine seduta non solo il premio offerto è scomparso, ma la capitalizzazione della Sondrio era superiore di 245 milioni di euro al valore dell’offerta ricevuta. Per fare uno scambio alla pari (che ovviamente ingolosisce poco) Bper avrebbe dovuto aggiungere così 0,54 euro per ogni azione della Sondrio.

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

Risale a qualche settimana prima l’Ops dell’Mps guidato da Luigi Lovaglio su Mediobanca. Anche qui offerta di carta contro carta e la proposta iniziale era di scambiare 2,3 azioni del Monte dei Paschi ogni azione Mediobanca, con un premio del 5 per cento come incentivo e una valutazione dell’istituto-preda di 13,3 miliardi di euro. Anche qui alla fine della seduta del 7 febbraio il premio è stato disintegrato.

 

Solo per pareggiare il valore senza nessun incentivo ora la banca senese dovrebbe aggiungere 1,78 euro in più per ogni azione Mediobanca. Mancano quindi almeno 1,48 miliardi di euro alla proposta lanciata inizialmente. Più il necessario premio da offrire per fare apparire conveniente l’operazione agli investitori.

 

fabio cerchiai

Non è diversa la musica nel caso dell’Ops di Unicredit su Bpm, perché anche qui dopo settimane di scambi sul mercato il prezzo virtuale dell’offerta (sempre carta contro carta) è sembrato al mercato troppo basso.

 

La proposta iniziale di Unicredit offriva 0,175 azioni ordinarie della banca guidata da Andrea Orcel ogni azione Bpm consegnata, valutando così la preda 10,1 miliardi di euro con un premio del 14,8% secondo gli offerenti. A questa offerta la sera di venerdì 7 febbraio mancavano 0,812 euro ogni azione Bpm. Per parificare il prezzo di mercato, dunque, Orcel dovrebbe alzare la proposta di 1,231 miliardi di euro e aggiungere poi il necessario premio per ingolosire gli azionisti di Bpm.

 

Tradizionalmente non hanno funzionato molto le Ops sul mercato italiano: i risparmiatori prediligono infatti le proposte in denaro contante, o almeno quelle che contengono un mix di carta e soldi. Secondo un rapporto della Consob nel quadriennio 2020-2023 sono state 76 le offerte lanciate su altrettanti titoli quotati alla Borsa italiana. Di queste 67 erano Opa solo in denaro, e sono andate tutte in porto.

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

 

Altre 3 erano offerte obbligatorie imposte dai regolatori di mercato per il superamento delle soglie di possesso previste dalla legge o per togliere il titolo dal mercato essendo troppo scarso il flottante. Le Ops come le tre ora lanciate in tre mesi sono state appena tre in quattro anni: una nel 2021, una nel 2022 e una del 2023. Le ultime tre offerte sono state Opas, che quindi prevedevano un mix fra carta e contante. Fra questa quella lanciata nel 2020 da Intesa San Paolo sulle azioni Ubi Banca. In origine anche in quel caso si trattava di una Ops, quindi carta contro carta. Viste le scarsissime adesioni Intesa ha poi aggiunto 0,57 euro in contanti per ogni azione Ubi Banca e l’operazione è così andata felicemente in porto

FABIO CERCHIAIALBERTO NAGEL ALBERTO NAGEL - FRANCESCO SAVERIO VINCI - LORENZO BASSANI - GIAN LUCA SICHEL

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?