UN TESORETTO “CONGELATO” PER TIM – LA CORTE D’APPELLO DI ROMA DECIDERÀ ENTRO QUESTA SETTIMANA SE ACCOGLIERE O RESPINGERE LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA DA PARTE DEL GOVERNO DEL PAGAMENTO DI UN MILIARDO DI EURO COME RIMBORSO DOVUTO A TELECOM ITALIA PER IL CANONE DI CONCESSIONE DEL 1998 – NELL'UDIENZA A PORTE CHIUSE, TIM E L'AVVOCATURA DI STATO HANNO INFORMATO LA CORTE CHE L'ACCORDO STRAGIUDIZIALE NON È STATO TROVATO – IN CASO DI SOSPENSIVA, LA SOCIETÀ GUIDATA DA LABRIOLA PRESENTERÀ UN DECRETO INGIUNTIVO. E LA PARTITA LEGALE SI POTREBBE TRASCINARE PER ALMENO UN ANNO…
(Reuters) - La Corte d'Appello di Roma dovrebbe decidere entro questa settimana o la prossima se accogliere o respingere la richiesta di sospensiva dal parte del governo del pagamento di oltre un miliardo di euro come rimborso dovuto a Telecom Italia (Tim) (TIT.MI), hanno detto fonti legali.
Il mese scorso la Corte d'Appello aveva dato alle parti tempo fino ad oggi per raggiungere un accordo transattivo. Nell'udienza a porte chiuse, Tim e l'Avvocatura di Stato hanno informato la Corte che l'accordo stragiudiziale non è stato trovato, spiegano le fonti. I giudici si sono quindi riservati di decidere, e la sentenza potrebbe arrivare già questa settimana.
Lo scorso 3 aprile la Corte d’Appello di Roma aveva deciso di riconoscere al gruppo di tlc il rimborso richiesto allo Stato per circa 1 miliardo, nell'ambito di un contenzioso sulla restituzione del canone concessorio del 1998, l’anno successivo alla liberalizzazione del settore tlc. Lo stesso giorno il governo ha annunciato il ricorso per Cassazione e la richiesta di sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia della Corte d'Appello.
La somma dovuta di un circa un miliardo è pari al canone originario, di poco superiore a 500 milioni di euro, più la rivalutazione e gli interessi maturati.