fecondazione assistita

ANDATE E MOLTIPLICATEVI LA PROCREAZIONE ASSISTITA DIVENTA GRATIS PER TUTTI GLI ITALIANI: DAL PRIMO GENNAIO, LE COPPIE CHE VORRANNO RICORRERE ALLA “PMA”, POTRANNO ESIGERE LA PRESTAZIONE DALLE LORO REGIONI, VERSANDO SOLO UN TICKET (DA 100 A 300 EURO, A SECONDA DEI TRATTAMENTI) - FINO AD ORA MOLTI DOVEVANO PAGARE DI TASCA PROPRIA, CON TARIFFE DAI 5 MILA EURO IN SU, A MENO CHE…

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/01/04/news/procreazione_assistita_gratis-423919468/

Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”

 

fecondazione assistita 1

A vent’anni dalla legge 40 che l’ha introdotta, la Procreazione medicalmente assistita (Pma) fa il suo ingresso nei Lea. […] I Livelli essenziali di assistenza, Lea appunto, sono il minimo comun denominatore della sanità, cioè le prestazioni che tutte le Regioni sono obbligate a fornire ai loro cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket.

 

Fino al 31 dicembre dell’anno scorso la fecondazione omologa e quella eterologa (resa legale in Italia dopo una sentenza della Consulta del 2014) erano fuori dall’elenco di queste prestazioni. Dal primo gennaio sono entrate, insieme a una lunga serie di altre attività sanitarie, come la consulenza genica, l’adroterapia, l’enteroscopia con microcamera ingeribile e varie prestazioni per le malattie rare.

 

fecondazione assistita 2

Sono 80 mila le coppie che affrontano la Pma in un anno e molte di più quelle scartate prima di arrivare agli oltre 100 mila cicli di trattamento. Nel 2022 nel nostro Paese sono nati ben 16.718 bambini grazie alla Procreazione assistita, cioè il 4,2% del totale. In più, ecco la cosa importante, le coppie potranno esigere la prestazione dalle loro Regioni, versando solo un ticket (varierà a seconda dei trattamenti da 100 a 300 euro). Fino ad ora molti dovevano pagare di tasca propria, con tariffe dai 5 mila euro in su, a meno che vivessero in una Regione che aveva deciso di rimborsare comunque la Pma. […]

 

fecondazione assistita 3

In tantissimi, inoltre, erano costretti a spostarsi per fare i trattamenti, perché nella loro Regione, che magari copriva le spese, non c’erano centri pubblici disponibili. Nei Lea si stabilisce che possano accedere al trattamento di Pma le coppie nelle quali la donna ha fino a 46 anni e si indica in sei il numero massimo di tentativi. Le tariffe prevedono, per i privati convenzionati, 2.700 euro di rimborso per l’omologa e 3.000 per l’eterologa, cifra considerata troppo bassa. Il servizio pubblico nel settore è molto debole e questo sarà un ostacolo, almeno all’inizio, all’applicazione del nuovo Lea. Secondo l’Istituto superiore di sanità, su 190 strutture attive in Italia, solo 66 sono pubbliche, 17 convenzionate e ben 107 private pure.

 

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L’ingresso nei Lea obbliga quindi le Regioni a mettere in piedi nuovi servizi. Qualcuno, come la Puglia, pagherà il conto per chi si rivolgerà ai centri privati mentre organizza i centri pubblici. Nel Lazio, spiega Luca Mencaglia che coordina la rete Pma, «avviamo 5 centri pubblici e apriamo alle manifestazioni di interesse dei privati. Così accoglieremo anche a chi arriva da fuori Lazio ». […]

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