
“LE DONNE NON SONO ANGELI, ED È ANCHE PER QUESTO CHE IL METOO È MORTO” - ASSIA NEUMANN DAYAN TUMULA IL MOVIMENTO: “SI BASAVA SUL PRINCIPIO DEMENZIALE DEL 'CREDO ALLE DONNE A PRESCINDERE' ED E' DIVENTATO IL NUOVO MACCARTISMO MORALE. PERCHÉ FARE I PROCESSI SE TI CREDO A PRIORI? DEPARDIEU DEVE ESSERE PROCESSATO ANCHE SE È UN UOMO SGRADEVOLE. LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA RICHIEDE UNO SFORZO CHE SIAMO TUTTI IN GRADO DI FARE…”
Estratto dell'articolo di Assia Neumann Dayan per “la Stampa”
Gerard Depardieu in tribunale a parigi
La violenza, qualunque violenza, si basa su una sproporzione, e la sproporzione ha a che fare con il potere. Il potere crea uno squilibrio perché crea coercizione, così come il sesso crea uno squilibrio dato dalla forza fisica dell'aggressore. Questo non significa che le donne siano sempre vittime: le Monique Olivier esistono, esistono le assassine e le predatrici, le donne non sono angeli, non sono animali da compagnia, le donne non sono un concetto, ed è anche per questo che il MeToo è morto.
Ieri si è aperto il processo per violenza sessuale contro Gerard Depardieu. L'attore è stato accusato di aggressione sessuale da due donne, una decoratrice e un'assistente alla regia: le due donne sostengono che Depardieu le avrebbe palpeggiate e si sarebbe rivolto a loro con frasi a sfondo sessuale durante la lavorazione di un film nel 2021.
proteste dei collettivi femministi contro gerard depardieu
Fuori dal tribunale di Parigi si è radunato un gruppo di femministe per manifestare contro Depardieu al grido di: «Vittime, vi crediamo/ stupratori, vi vediamo» e «Ne toccate una? Reagiamo tutte».
Il movimento del MeToo si basava - ne parlo da morto - su un principio demenziale: credi alle donne, ti credo sorella, credi alla vittima. È stato un movimento necessario, come il regime del Terrore o la scoperta del plutonio, ma privo di qualunque visione. Il MeToo nasce nel 2017 con il caso Weinstein, Weinstein che sta marcendo in galera dopo esser stato l'uomo più potente di Hollywood. Il movimento è stato "persona dell'anno" per il Time, ci sono state molte copertine, molte luci, molte donne che si sono sentite accolte e ascoltate.
Poi, dopo qualche anno, abbiamo scoperto con lo stupore di nessuno che il ti credo sorella vale solo se a loro la sorella è simpatica, o utile. Sempre con lo stupore di nessuno, quel movimento è diventato il nuovo maccartismo morale. Perché fare i processi se ti credo a priori? Perché fare i processi se alle donne bisogna credere, credere in quanto donne, credere in quanto vittime, credere in quanto stereotipo? Il MeToo è diventato così un atto di fede, una giustizia riparativa per diritto divino e non per il diritto dei tribunali.
Depardieu deve essere processato anche se è un uomo sgradevole, anche se negli anni è stato accusato di violenza da molte donne e i procedimenti sono andati in prescrizione, anche e soprattutto per questo è necessario che la pena, se ci sarà, sia per fatti accertati e non perché un movimento dice che gli uomini sono tutti colpevoli e quindi tanto vale buttare la chiave. La presunzione di innocenza richiede uno sforzo che siamo tutti in grado di fare.
Il chiodo nella bara del MeToo, non l'ultimo, è stato il processo Amber Heard contro Johnny Depp nel 2022.
Heard perse la causa, la carriera, la credibilità. L'ultimo chiodo forse è, o sarà, la causa intentata da Blake Lively contro Justin Baldoni. In questo caso, la sproporzione tra le parti, cioè tra la star interplanetaria Lively e il regista semisconosciuto Baldoni, è evidente. Baldoni ha reagito immediatamente alle accuse di violenza, e le persone non sono più così bendisposte a credere alla donna in quanto donna.
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gerard depardieu e l alcol 1
justin baldoni blake lively 4
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