"IO ODIO I BULLI! SALVINI FORTE CON I DEBOLI E DEBOLE CON I FORTI!” – È SCONTRO APERTO TRA VASCO ROSSI E IL “CAPITONE” SUL NUOVO CODICE DELLA STRADA, CHE PREVEDE PENE PIÙ SEVERE PER I GUIDATORI CHE RISULTANO POSITIVO AL TEST ANTIDROGA – IL ROCKER AVEVA ATTACCATO: “LUCIDI SÌ O LUCIDI NO. ARRESTO E SOSPENSIONE DELLA PATENTE PER TRE ANNI”. IL MINISTRO AVEVA RISPOSTO: “PARLI CON I PARENTI DELLE VITTIME DELLA STRADA” – LA CONTROREPLICA DI VASCO, SEMPRE PIU’ DURO COL LEGHISTA: “SONO VICINO ANCH’IO AI PARENTI DELLE VITTIME, MA LA NUOVA LEGGE NON RIDURRA’ GLI INCIDENTI: FA SOLO PROPAGANDA" – VIDEO
Vasco Rossi la tocca piano su Salvini pic.twitter.com/0V93dTojIS
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) December 14, 2024
Estratto dell’articolo di Elena Dusi per “la Repubblica”
Lucidi sì o lucidi no, Vasco Rossi e Matteo Salvini hanno continuato anche ieri a scambiarsi stoccate per il nuovo codice della strada. Al cantante di Zocca non è piaciuta la norma che prevede pene severe per chi guida e risulta positivo al test antidroga.
«Da oggi anche se siete alla guida lucidi... lucidi sì o lucidi no. Arresto e sospensione della patente per tre anni» aveva scritto indignato sui social venerdì sera.
Concludendo con un ironico: «Per il vostro bene. Fuori dappertutto il nuovo codice della strada». Salvini, ministro dei Trasporti, padre del nuovo codice stradale entrato in vigore sabato e grande fan di Rossi, di cui ha più volte intonato (ma anche un po’ stonato) le canzoni in comizi e trasmissioni tv, si è visto costretto a giocare la parte inusuale del moderato.
NUOVO CODICE DELLA STRADA - CONTROLLI ALCOL E DROGA
«Al grande Vasco non serve che risponda io. Lo invito a confrontarsi con i genitori di ragazzi e ragazze che non ci sono più perché ammazzati in strada da gente che guidava sotto l’effetto di stupefacenti» ha replicato con dire posato, sempre sui social.
Se c’è una cosa alla quale Vasco non resiste, però, è lanciare stoccate contro Salvini. Lo aveva già fatto nel 2016, anno del referendum costituzionale, quando il leader leghista aveva utilizzato la canzone “C’è chi dice no” per invitare a bocciare il quesito. «La propaganda politica stia alla larga dalle mie canzoni» aveva tuonato. Lo scorso luglio in un paio di concerti a Milano e Bari aveva anche storpiato i testi della sua “Basta poco”, improvvisando: «Basta poco per essere intolleranti, ditelo a Salvini» e ancora «Basta esser solo un po’ ignoranti, come Salvini».
Ieri, tornando sul codice della strada, Vasco Rossi ha risposto al ministro dei Trasporti: «Sono vicino anch’io ai parenti delle vittime, ma la nuova legge di Salvini non previene questo. Non salva nessuna vita! Punisce e arresta chi, perfettamente lucido al volante, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo, anche nei giorni precedenti al momento della guida. Questo non è ridurre gli incidenti, ma fare propaganda e perseguitare una minoranza che non può difendersi. Io odio i bulli! Salvini forte con i deboli e debole con i forti».
Rossi ha sempre distinto tra droghe pesanti e leggere. Il suo contrasto nasce dalla norma del nuovo codice che punisce chi “guida dopo l’assunzione di stupefacenti” e non più chi “guida in stato di alterazione psicofisica per uso di stupefacenti”.
Gli agenti possono imporre al conducente un test molto sensibile che rileva tracce di cannabis assunte anche diversi giorni prima, senza che ci sia il comportamento alterato. Per chi usa cannabis terapeutica Salvini ha annunciato una prossima norma ad hoc. Accanto a Vasco si sono schierati Ornella Muti e Roberto Vecchioni. Fedele alla lettera della legge è invece Al Bano: «Chi infrange le regole deve pagarne le conseguenze».