DEEPSEEK RISPONDE AL BLOCCO DISPOSTO DAL GARANTE PER LA PRIVACY CON UNA PERNACCHIA – L’AZIENDA CINESE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE HA DECISO DI IGNORARE LA RICHIESTA DI STOP DA PARTE DELL’AUTHORITY DIRETTA DA PASQUALE STANZIONE: LA APP RESTA ACCESSIBILE IN ITALIA – LA SOCIETÀ SOSTIENE DI NON DOVER SOTTOSTARE ALLA NORMATIVA EUROPEA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI PERCHE' NON OPERA NEL VECCHIO CONTINENTE – IERI SI È MOSSO ANCHE IL GARANTE FRANCESE E QUELLO IRLANDESE, MA PER IL MOMENTO…
Estratto dell’articolo di Arcangelo Rociola per “la Stampa”
Ventiquattro ore dopo la richiesta di blocco disposta dal Garante per la privacy, DeepSeek è ancora accessibile in Italia. La società cinese per ora ha deciso di ignorare la richiesta dell'Autorità. Quello si prospetta ora è un muro contro muro.
Che potrebbe portare lo scontro a livelli inediti. Presto per dire se si tratta di una strategia precisa della società cinese che ha sviluppato il chatbot di Intelligenza artificiale. Ma la Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence ha messo subito in chiaro la sua posizione: al Garante ha risposto di non ritenere di operare in Italia, quindi di non dover sottostare alla normativa europea sul trattamento dei dati personali (Gdpr), quindi di non dovere alcuna spiegazione sulla raccolta e il trattamento dei dati presi in Italia. Motivo che ha portato l'Autorità a chiederne il blocco d'urgenza e con effetto immediato.
[...] Almeno per ora tutto resta com'è, tranne che per le applicazioni del chatbot, sparite dagli store di Apple e Google per decisione della società stessa. Da quanto ha appreso La Stampa, non sono state inviate richieste alle società americane che controllano il mercato delle applicazioni. Ma la rimozione di DeepSeek l'avrebbe decisa la stessa società cinese, con ogni probabilità per dare forza alla sua tesi di non operare in Italia.
Il Garante italiano è stato il primo a muovere richieste di chiarimento sul trattamento dei dati alla azienda tecnologica cinese, compresi dove e con che base giuridica vengono conservati. Ed è stato anche il primo a chiedere il blocco del sito. Ieri si è mosso anche il Garante francese, inviando alla società cinese le stesse questioni sollevate dall'organo diretto da Pasquale Stanzione. Stessa cosa ha fatto anche il Garante irlandese. Ma al momento - da quanto si apprende - è esclusa un'azione comune delle varie autorità europee.
Ma questioni sulla sicurezza di DeepSeek vengono sollevate anche a Oriente. La Corea del Sud ha chiesto che fine fanno i dati dei coreani, mentre il ministero del Digitale di Taiwan ha ordinato ai membri del governo di non accedere al software, temendo per la sicurezza delle informazioni che l'azienda può ottenere.
[...] Il rifiuto di non spegnere il servizio in Italia ora come ora aggrava la posizione dell'azienda. E se le cose non dovessero cambiare, non è escluso l'uso di misure più drastiche. Una delle ipotesi sul tavolo è il blocco dell'indirizzo Ip, il codice che consente ai computer di trovare un sito internet.
Decisione radicale, che impedirebbe l'accesso del sito di DeepSeek dall'Italia. Ma che difficilmente potrebbe porre un rimedio a tutti i dati che la società sta raccogliendo al momento sul territorio nazionale. [...]