
“DOMANDATE A FRANCO ALFIERI DOVE VUOLE FARE LA GUERRA” – LE MINACCE DELL’IMPRENDITORE ROBERTO SQUECCO, CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA, AD ALFIERI, PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SALERNO E FEDELISSIMO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE VINCENZO DE LUCA, ORA AGLI ARRESTI DOMICILIARI PER VOTO DI SCAMBIO POLITICO MAFIOSO –SECONDO GLI INQUIRENTI, ALFIERI E SQUECCO AVEVANO STRETTO UN PATTO. QUANDO SI RUPPE L’IMPRENDITORE AVREBBE PENSATO DI FAR SALTARE IN ARIA LA MACCHINA DI ALFIERI CHE SI SALVÒ SOLO PERCHÉ…
Estratto dell’articolo di Dario Del Porto per "la Repubblica"
Si vantava di avergli fatto vincere le elezioni, ma quando i patti non furono rispettati era pronto a fargli saltare in aria la macchina per costringerlo a presentarsi «in ginocchio» davanti a lui. «Io questo signore l’ho fatto eleggere», sosteneva Roberto Squecco, imprenditore dal 2018 condannato in via definitiva per associazione mafiosa.
Si riferiva un (ormai ex) big della politica campana: Francesco Alfieri, fedelissimo del presidente della Regione Vincenzo De Luca, di cui è stato consulente per l’Agricoltura e anche capo della segreteria e che, nel 2016, lo aveva invitato a «offrire fritture di pesce» per mobilitare gli elettori contro il referendum costituzionale sulla riforma del governo Renzi.
Già presidente della Provincia di Salerno, sindaco di tre comuni, Torchiara, Agropoli e infine Capaccio Paestum dove Squecco, nel 2019, festeggiò la sua elezione con un corteo di ambulanze nel centro della città, adesso Alfieri è agli arresti domiciliari per voto di scambio politico mafioso nell’ambito delle indagini condotte dalla Dia e coordinate dalla Procura di Salerno diretta da Giuseppe Borrelli.
L’accusa si aggiunge a quelle contestate a fine ottobre in un’indagine sugli appalti e disegna uno scenario allarmante dei rapporti fra il politico e l’imprenditore.
Nella ricostruzione degli inquirenti, alla vigilia delle Comunali di Capaccio del 2019 Alfieri e Squecco strinsero un patto che prevedeva il sostegno elettorale da parte dell’uomo d’affari attraverso la candidatura della moglie, poi eletta con il pieno delle preferenze. Il sindaco, da parte sua, avrebbe dovuto garantire a Squecco la possibilità di conservare la disponibilità di uno stabilimento balneare finito sotto sequestro.
FRANCESCO ALFIERI VINCENZO DE LUCA
Le cose andranno diversamente perché la struttura, danneggiata da una mareggiata, viene abbattuta dal Comune a maggio 2023. Prima della demolizione Squecco manda al sindaco messaggi minatori attraverso terze persone che a un’assessora dicono: «Domandate a Franco Alfieri dove vuole fare la guerra».
Squecco, avvertono, dispone di armi «a sufficienza per distruggere la Russia».
Ma è quando le ruspe entrano in azione che l’imprenditore monta su tutte le furie. E pensa davvero a un attentato. […] A novembre 2023 sembra tutto pronto per collocare una bomba sulla Mercedes di Alfieri. La microspia capta anche un sopralluogo nei pressi dell’abitazione del sindaco. Il raid sembra imminente, poi gli esecutori si tirano indietro perché si rendono conto che Squecco è pedinato dagli investigatori e peraltro non aveva dato certezze sul pagamento. Tutti potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento. […]