
TRUMP CI HA COSTRETTO A SEGUIRE LE ELEZIONI IN GROENLANDIA - NONOSTANTE IL 70% DEI CITTADINI FOSSE SPAVENTATO DALLE MIRE DI TRUMP, CHE SI VUOLE PAPPARE L'ISOLA ARTICA "IN UN MODO O NELL'ALTRO", C'E' STATO UN 24% CHE SOSTENUTO IL PARTITO POPULISTA CHE HA RAPPORTI CON I "MAGA" AMERICANI ("NALERAQ") - A VINCERE LA TORNATA ELETTORALE È STATA LA FORMAZIONE DI CENTRODESTRA DEMOKRAATIT, PER LA QUALE L'INDIPENDENZA DALLA DANIMARCA NON È UN'URGENZA - TUTTI I PARTITI SI OPPONGONO ALL'ANNESSIONE AGLI USA: LA GROENLANDIA FA GOLA PER LE SUE RISORSE NATURALI DI MATERIE PRIME, TERRE RARE, GIACIMENTI DI GAS, PETROLIO E PER LA SUA POSIZIONE STRATEGICA...
Estratto dell'articolo di Uski Audino per "La Stampa"
Mai delle elezioni nel Paese più esteso e meno densamente popolato del mondo hanno destato tanta attenzione. I risultati della Groenlandia consegnano la fotografia di una popolazione per il 70 per cento spaventata dalle mire trumpiane ma con una quota di un 24 per cento che si lascia sedurre dalla retorica populista, autonomista e vicina al mondo Maga.
Il partito di centro destra Demokraatit, finora all'opposizione, ha vinto inaspettatamente le elezioni nell'isola semi-autonoma della Danimarca. Per quanto dei risultati in assenza di sondaggi possano risultare inaspettati, il partito che si definisce "social-liberale" è passato dal 9,3% del 2021 al 29,9% di quest'anno (+20%). Il suo leader, il trentatreenne campione di badminton ed ex ministro del Lavoro e delle Materie prime Jens Frederik Nielsen, è stato il primo a mostrare stupore:
«Non ci aspettavamo questo risultato», ha dichiarato la notte dello spoglio elettorale. Con la vittoria di Demokraatit la questione dell'indipendenza -tornata alla ribalta con le dichiarazioni di Donald Trump - subisce una frenata importante. Il presidente degli Stati Uniti aveva detto, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, che era di interesse nazionale assicurarsi il controllo dell'isola «in un modo o nell'altro».
La Groenlandia fa gola per le sue risorse naturali di materie prime, terre rare, giacimenti di gas, petrolio e per la sua posizione strategica nel controllo delle vie di comunicazioni polari, in combinazione con il cambiamento climatico che apre nuove possibilità.
Ora, il partito vincitore, originariamente sostenuto dalla popolazione danese nell'isola, considera l'indipendenza un percorso di lunga durata, non un tema all'ordine del giorno. Nielsen è a favore di una «rotta tranquilla» nei confronti degli Stati Uniti e sostiene sia necessario «gettare le basi» prima di poter parlare di uno Stato della Groenlandia. Chi invece vuole raggiungere rapidamente l'indipendenza è Naleraq, il partito di orientamento populista, l'unico ad intrattenere rapporti diretti e ufficiali con il movimento Maga.
Gli elettori lo hanno premiato facendogli guadagnare il 12%, e portandolo al 24,5%. Un risultato di tutto rilievo, considerata la diffusa diffidenza suscitata nell'isola dalle sortite dell'inquilino della Casa Bianca. Nell'ultimo dibattito elettorale prima delle elezioni, tutti i rappresentanti di sei partiti hanno dichiarato all'unanimità di non fidarsi delle parole del presidente Trump.
LA CONFERENZA STAMPA DI MUTE EGEE, PRIMO MINISTRO DELLA GROENLANDIA
A perdere nella tornata dell'11 marzo sono stati i due partiti della coalizione di governo uscente: Inuit Ataqatigiit, il partito verde di sinistra, che esprimeva il premier Múte Bourup Egede, e il partito socialista Siumut. Il primo ha raccolto il 21,4% dei consensi, classificandosi al terzo posto e registrando una perdita del 15,3%, il secondo, il partito Siumut, ha subito un crollo ancora più rovinoso, dimezzando i voti e scendendo al 14,7%. [...]
Si tratta quindi di un'inversione di tendenza che riflette un cambio di rotta globale. A pesare sul voto è stata la rabbia per la recente riforma circa le quote della pesca in un Paese che vive al 95 per cento dei proventi dell'industria del pesce. Ora le domande sul tavolo sono due. Quale sarà la nuova coalizione? [...]
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trump force one in groenlandia
LA CONFERENZA STAMPA DI MUTE EGEE, PRIMO MINISTRO DELLA GROENLANDIA.
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LA GROENLANDIA AL CENTRO DELLA ROTTA ARTICA