"INCOMPETENTI E CORROTTI" - DOPO L’ATTENTATO DI NEW ORLEANS, IL PRESIDENTE ELETTO SI SCAGLIA CONTRO LA POLIZIA FEDERALE E I GIUDICI: “IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA, L’FBI E I PROCURATORI DEMOCRATICI STATALI E LOCALI NON HANNO SVOLTO IL LORO LAVORO” – IL TYCOON HA GIÀ NOMINATO IL FEDELISSIMO KASH PATEL ALLA GUIDA DELL'AGENZIA – CINQUE ANNI FA, UN RAPPORTO CONFIDENZIALE SULLA SICUREZZA AVVERTIVA CHE LA ZONA TURISTICA DI BOURBON STREET A NEW ORLEANS ERA “L’OBIETTIVO PERFETTO PER UN ATTENTATO CON UN VEICOLO...”
NEW ORLEANS, 5 ANNI FA UN RAPPORTO ALLERTÒ SUL RISCHIO ATTENTATI
AUTO PIOMBA SULLA FOLLA A NEW ORLEANS
(ANSA) - WASHINGTON, 02 GEN - Cinque anni prima dell'attentato di New Orleans, un rapporto confidenziale sulla sicurezza avvertiva che l'iconica zona turistica di Bourbon Street era "l'obiettivo perfetto per un attentato con un veicolo". Lo rivela il New York Times. La valutazione, preparata da una società di sicurezza nel novembre 2019, metteva in guardia dal fatto che i dissuasori progettati per impedire ai veicoli di entrare in Bourbon Street "non sembravano funzionare" e le barriere dovevano essere sostituite.
Funzionari di polizia hanno risposto che la città aveva iniziato i lavori per sostituire le vecchie barriere a novembre, in vista del Super Bowl del mese prossimo, e che i lavori erano ancora in corso quando è avvenuto l'attacco.
TRUMP CONTRO L’FBI: “INCOMPETENTI” BIDEN: NESSUN POSTO SICURO PER L’ISIS
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Dopo l’immigrazione, che con l’attentato di New Orleans non c’entra nulla, Fbi e dipartimento di Giustizia, colpevoli di non averlo fermato. La rabbia di Trump non conosce limiti, in vista del ritorno alla Casa Bianca. Le reazioni dei presidenti uscente e entrante sono un anticipo di cosa sta finendo alla Casa Bianca, e cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi quattro anni. […]
[…] L’attentato è un fallimento delle forze dell’ordine di New Orleans, ma anche di quelle federali, che non hanno intercettato le intenzioni del killer. Parlando alla nazione Biden ha dichiarato che «non c’è un posto sicuro per l’Isis, soprattutto in questo Paese. Continueremo a dargli la caccia in tutto il mondo». Quindi ha promesso di «mobilitare tutte le risorse per andare a fondo della questione».
Trump senza aspettare conferme, o diffondendo volutamente il falso, ha subito commentato su Truth: «Questo accade quando si hanno frontiere aperte, con una leadership debole, inefficace e praticamente inesistente». Quindi ha aggiunto: «Il Dipartimento di Giustizia, l’Fbi e i procuratori democratici statali e locali non hanno svolto il loro lavoro. Sono incompetenti e corrotti», perché hanno pensato solo a perseguitarlo.
A stretto giro si è saputo che le frontiere aperte non c’entravano nulla, perché Shamsud-Din Bahar Jabbar è nato negli Usa, ma pazienza. La verità è un dettaglio superfluo o addirittura pernicioso, quando si frappone fra Trump e i suoi interessi, a partire dall’ossessione contro l’immigrazione. Ed è inutile sottolinearla, anche quando viene ristabilita senza ombra di dubbio, perché tanto ai suoi sostenitori non interessa. […]
Così è stato durante la campagna presidenziale, così dopo New Orleans, e così sarà nei prossimi quattro anni, magari con l’aiuto dei “tech bro” alla Musk che lo aiutano a falsificare la verità. Come ultima difesa, resta solo l’augurio che Edward Murrow faceva agli americani durante gli anni bui del maccartismo: «Good night and good luck».
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