
È PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA: IL PROCESSO A CIRO GRILLO SI AVVIA ALLA FASE CONCLUSIVA – LA SENTENZA PER IL FIGLIO DI BEPPE-MAO E TRE SUI AMICI, ACCUSATI DI VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO, POTREBBE ARRIVARE ENTRO L’ESTATE, AL PIÙ TARDI SUBITO DOPO – LUNEDÌ PROSSIMO L’UDIENZA PER STABILIRE IL CALENDARIO DELLE CONCLUSIONI DEL PM, DELLA PARTE CIVILE E LE DISCUSSIONI DEI LEGALI DELLA DIFESA – STOP AI TESTIMONI DOPO LA REVOCA DI ENRIQUE BYE OBANDO, ACCUSATO DI STUPRO IN NORVEGIA DALLA PRESUNTA VITTIMA DI CIRO E DEI SUOI AMICI
Andrea Frigo per l’ANSA
Potrebbe arrivare entro l'estate, al più tardi subito dopo, la sentenza del processo in corso da tre anni a Tempio Pausania, che vede imputati per violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.
I quattro giovani sono accusati da una studentessa italo-norvegese che, in compagnia di un'amica, trascorse con loro la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 a Porto Cervo. Prima in un locale, poi in discoteca, infine nella villetta di proprietà di Beppe Grillo, che si affaccia su Cala di Volpe.
Il processo si avvia alla fase conclusiva. Lunedì 24 marzo, alle 11, si tornerà in aula nel tribunale gallurese per un'udienza necessaria ad espletare alcune questioni tecniche e stabilire il calendario delle conclusioni del pubblico ministero e della parte civile e le discussioni dei legali della difesa.
L'ultima udienza, a febbraio, si era chiusa a sorpresa con il deposito di nuove memorie da parte degli avvocati di parte civile. "Una situazione abbastanza anomala", l'ha definita l'avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia: "Pare che siano delle dichiarazioni della denunciante e delle ulteriori relazioni dei loro consulenti che hanno già depositato le loro relazioni e le hanno anche esposte in udienza", spiegò la legale a conclusione della scorsa udienza.
Non ci saranno, invece, più testimoni. Enrique Bye Obando, il giovane norvegese di origine nicaraguense, chiamato a testimoniare dal pool di avvocati della difesa di Ciro Grillo e dei suoi amici, non si è presentato in aula per ben tre udienze consecutive e a febbraio il collegio giudicante, presieduto dal giudice Marco Contu, ha revocato il teste, ritenendo a questo punto superflua la sua testimonianza.
Il giovane, considerato teste chiave per la difesa dei quattro imputati, era stato accusato dalla ragazza italo-norvegese di averla violentata in un campeggio in Norvegia, un anno prima del presunto stupro in Costa Smeralda. La studentessa non aveva mai denunciato quella presunta violenza, ma ne aveva parlato con gli inquirenti italiani subito dopo aver denunciato l'episodio di Porto Cervo. Mentre il giovane, intervistato, aveva smentito tutto, negando qualsiasi violenza e sostenendo che la ragazza successivamente gli aveva anche chiesto scusa per aver mentito.
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