huawei fulvio martusciello lucia simeone antonio tajani

DALLA CINA A NAPOLI PASSANDO PER BRUXELLES: LE MAZZETTE COL 5G FANNO TREMARE FORZA ITALIA – DUE FATTURE FALSE DA 46MILA EURO HANNO PORTATO ALL’ARRESTO DI LUCIA SIMEONE, ASSISTENTE DELL’EUROPARLAMENTARE FORZISTA, FULVIO MARTUSCIELLO, BRACCIO DESTRO DI TAJANI E UOMO FORTE DEL PARTITO IN CAMPANIA – LA PROCURA BELGA SOSPETTA CHE SIMEONE ABBIA PRESO PARTE ALLA SPARTIZIONE DELLA PRESUNTA MAZZETTA VERSATA DA HUAWEI PER RICOMPENSARE I POLITICI IN CAMBIO DEL SOSTEGNO NELLA PARTITA PER IL G5 – NEL MIRINO C'E' LA REDAZIONE DA PARTE DI MARTUSCIELLO (NON INDAGATO) DI EMENDAMENTI PRO-HUAWEI – LA LETTERA DI 40 EURODEPUTATI PER VIETARE L’UTILIZZO DI DISPOSITIVI CINESI AL PARLAMENTO EUROPEO

EURODEPUTATI, VIETARE TELEFONI HUAWEI ALL'EUROCAMERA

HUAWEI

(ANSA) - BRUXELLES, 21 MAR - "Vi chiediamo di prendere in considerazione di vietare l'uso dei dispositivi Huawei per qualsiasi applicazione del Parlamento europeo. A questo proposito, vorremmo anche che ci forniste la quantità di dispositivi Huawei di parlamentari europei, assistenti e personale del Parlamento europeo registrati presso Itec (Direzione generale per l'innovazione e il supporto tecnologico)". E' quanto si legge in una lettera cofirmata da oltre 40 eurodeputati, tra cui il verde italiano, Leoluca Orlando, e spedita alla presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola.

 

"MAZZETTE DAI LOBBISTI DI HUAWEI" IN CELLA SEGRETARIA DI MARTUSCIELLO

Estratto dell’articolo di Dario Del Porto e Alessio Gemma per “la Repubblica”

 

LUCIA SIMEONE

Due fatture ritenute false, dell'ammontare complessivo poco meno di 46mila euro, portano in Italia l'inchiesta aperta in Belgio sulle presunte tangenti pagate da lobbisti vicini a Huawei. Un mandato di arresto europeo porta in cella a Napoli Lucia Simeone per tutti Luciana, 48 anni da compiere a giugno, collaboratrice dell'eurodeputato, nonché capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello. [...]

 

Adesso la professionista è nella sezione femminile del carcere di Secondigliano. Nel mandato si fa riferimento ai reati di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Simeone è sospettata di aver preso parte alla divisione della presunta mazzetta che sarebbe stata versata per ricompensare uno o più politici coinvolti nella redazione di una lettera del 10 febbraio 2021.

 

La missiva, firmata da otto eurodeputati fra i quali Martusciello, era diretta a tre commissari europei e invitava la Ue ad aprirsi alla concorrenza nella diffusione della tecnologia 5G senza «razzismo tecnologico».

 

FULVIO MARTUSCIELLO ANTONIO TAJANI

Si indaga su quello che gli inquirenti belgi definiscono come un circuito finanziario che ruota attorno alle figure di due lobbisti, il 41enne italo-belga Valerio Ottati, dal 2019 responsabile per gli affari pubblici europei di Huawei dopo due legislature come assistente parlamentare, e il portoghese Nuno Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martins, ex collaboratore di Martusciello.

 

I due sarebbero gli autori materiali della lettera del 10 febbraio 2021. Il 7 gennaio e il 15 febbraio 2021, il lobbista portoghese avrebbe inviato a due società le due fatture, formalmente riferite a consulenze, rispettivamente dell'importo di 18.450 e 27.500 euro, allo scopo di costituire la provvista per il pagamento delle tangenti.

 

huawei

Negli atti, diverse operazioni finanziarie sulle quali dovranno essere svolti ulteriori accertamenti. Sono citati fra gli altri un bonifico dell'importo di mille euro del 21 febbraio 2021 a Luciana Simeone, proveniente dal conto corrente di Wahnon Martins sul quale era stata accreditata la fattura da 27.500 euro, e quattro bonifici da un conto aperto a nome del lobbista portoghese a favore di Martusciello tra il 26 febbraio 2021 e il 10 giugno rispettivamente di 3mila, 1.250, 1.250, 1.200 euro.

 

Gli inquirenti belgi collegano i fatti finiti sotto la lente investigativa anche alla redazione da parte di Martusciello di emendamenti legislativi favorevoli a Huawei. L'europarlamentare forzista non risulta indagato. Venerdì scorso, a un evento del partito a Napoli, aveva estratto dalla tasca — non richiesto — il suo cellulare, per mostrare la chat whatsapp con Ottati. «Guardi, Ottati mi inviava messaggi e io non rispondevo. Mi invita e io magari gli scrivo "Mi dispiace, ma abbiamo il congresso Ppe a Napoli, non posso". L'avrò visto 2-3 volte, girava in parlamento, era stato assistente di altri due eurodeputati. Non ho alcun problema e non so nulla», scrollava le spalle l'eurodeputato di Forza Italia.

 

FULVIO MARTUSCIELLO ANTONIO TAJANI

E gli emissari del colosso cinese? «Sono venuti — replicava Martusciello — Il tema era la necessità di aprire il mercato. Ma nel momento in cui c'è stato il ban (divieto) su Huawei si è sempre respinto ogni richiesta di appuntamento. La lettera era del 2021. All'epoca non c'era ancora il divieto, poi è cambiata la strategia europea».

 

Domani Simeone sarà interrogata dal giudice delegato della Corte di Appello. Il suo difensore, l'avvocato Antimo Giaccio, commenta: «Ancora non sappiamo nello specifico a cosa siano collegate le accuse. Lei era comunque una mera esecutrice di ordini, svolgeva il ruolo di segretaria».

 

LUCIA SIMEONE

In questi giorni Martusciello è stato accostato dalla stampa belga (insieme all'ex parlamentare europeo Giuseppe Ferrandino di Azione) anche a un'altra vicenda, riguardante le verifiche disposte dalla Procura pubblica europea (Eppo) sui rimborsi spese per presenze in aula e in commissione. Fatti vecchi e già chiariti, ha precisato il dirigente di Forza Italia. [...]

 

FULVIO MARTUSCIELLO CON BARROSOFULVIO MARTUSCIELLOfulvio martusciello

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