
FERMI TUTTI: IL DELITTO DI GARLASCO POTREBBE ESSERE RISCRITTO – C’È UNA SVOLTA NELL’OMICIDIO DI CHIARA POGGI, AMMAZZATA NELLA VILLETTA DI FAMIGLIA NEL 2007: PER L’OMICIDIO È STATO CONDANNATO A 16 ANNI DI CARCERE ALBERTO STASI, MA ORA LA NUOVA PISTA DEGLI INQUIRENTI PORTA ALLE TRACCE DI DNA TROVATE INTORNO ALLE DITA DELLA VITTIMA – IL MATERIALE GENETICO NON È DI STASI, MA DI ANDREA SEMPIO: IL 37ENNE, ALL’EPOCA AMICO DEL FRATELLO DI CHIARA, ORA E' INDAGATO PER CONCORSO IN OMICIDIO – IL SUO NOME ERA GIÀ EMERSO NEL 2016, MA…
Estratto dell'articolo di Cesare Giuzzi per www.corriere.it
andrea sempio chiara poggi alberto stasi
Diciotto anni dopo, la nuova svolta nel caso del delitto di Garlasco. Un’indagine aperta dalla procura di Pavia con i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano che potrebbe riscrivere la storia di uno dei delitti più controversi degli ultimi decenni: l’assassinio di Chiara Poggi il 13 agosto 2007. Un omicidio per il quale è stato condannato in via definitiva nel 2015 il fidanzato Alberto Stasi, in carcere a Bollate da 10 anni. Ma che oggi potrebbe sperare in una futura revisione del processo. Perché la nuova ipotesi degli inquirenti è che chi ha ucciso la 26enne Chiara Poggi abbia lasciato la sua traccia sulla scena del crimine.
Una «firma» che per i magistrati pavesi sarebbe quella del Dna trovato intorno a due dita delle mani della vittima. Materiale genetico che, secondo la procura di Pavia, certamente non appartiene ad Alberto Stasi. Ma sarebbe invece di Andrea Sempio, oggi 37enne e che all’epoca del delitto ne aveva 19 ed era amico del fratello di Chiara. Un giovane che conosceva la vittima, frequentava la villetta di via Pascoli e nei giorni precedenti al delitto ha avuto contatti telefonici con Chiara.
Sempio è ora indagato dalla procura di Pavia per concorso in omicidio con Stasi (in quanto formalmente l'unico condannato) o persona rimasta ignota. Domani Sempio, dovrà presentarsi nella sede della scientifica dei carabinieri di Milano per essere sottoposto all'esame salivare e al tampone […]
Il suo nome era già emerso nel 2016 quando la difesa dell’ex studente della Bocconi nel 2016 aveva presentato una perizia genetica che partendo dal Dna trovato sulle unghie della vittima aveva individuato il profilo di Sempio. Una vicenda che un anno dopo era però stata chiusa con l’archiviazione richiesta dell’allora procuratore aggiunto Mario Venditti.
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Archiviazione che però oggi gli stessi pm pavesi contestano visto che all’epoca i magistrati non effettuarono alcun confronto genetico ma bollarono semplicemente come «non utilizzabile» (così come aveva sostenuto all’epoca delle indagini il consulente del pm) il materiale genetico isolato sul corpo di Chiara Poggi.
[…] L’inchiesta è quindi una sorta di fascicolo parallelo a quello che ha portato alla condanna di Stasi, partendo dall’ipotesi teorica che, se davvero è stato lui a uccidere Chiara Poggi (come le sentenze definitive hanno stabilito), lo ha fatto insieme ad (almeno) un’altra persona, quella appunto le cui tracce biologiche sono state trovate sulla scena del crimine e sul corpo della vittima.
Stasi era stato assolto per due volte, in primo grado (abbreviato) e in appello, poi la cassazione aveva rinviato a un nuovo giudizio d’appello che aveva portato alla condanna a 16 anni. Poi il controverso verdetto della Suprema corte che con lo stesso procuratore della Cassazione che all’epoca aveva chiesto l’annullamento della condanna a Stasi con rinvio per un nuovo giudizio. Gli ermellini però avevano confermato le responsabilità dell’ex fidanzato e i 16 anni di carcere. Il movente del delitto era stato fatto risalire a un «momento di rabbia» di Stasi nei confronti della vittima.
ANDREA SEMPIO CHIARA POGGI ALBERTO STASI
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Ora però a fare il nome di Sempio è in modo autonomo la stessa procura che ha condotto le indagini, non la difesa di Stasi. Uno scenario che di fatto può riscrivere tutta o una parte della storia del delitto di Garlasco: un assassino rimasto finora in libertà e un innocente in carcere da 18 anni?