
DOPO L'UCRAINA, TRUMP ABBANDONA ANCHE ISRAELE? - CI SONO STRANI MOVIMENTI IN MEDIO ORIENTE: IL PRESIDENTE AMERICANO MINACCIA "L'INFERNO" CONTRO HAMAS, MA POI MANDA I SUOI UOMINI A NEGOZIARE SOTTOBANCO CON I TERRORISTI PALESTINESI (CON CUI NON GLI USA NON HANNO MAI PARLATO) - E ANCHE SULL'IRAN, QUALCOSA SI MUOVE: WASHINGTON, GRAZIE AI BUONI UFFICI DELL'AMICO RITROVATO PUTIN, POTREBBE INTAVOLARE NUOVI COLLOQUI SUL NUCLEARE CON GLI AYATOLLAH. PER NETANYAHU, CHE SPERAVA DI BOMBARDARE I SITI ATOMICI DI TEHERAN CON L'AIUTO DELLO ZIO SAM, SAREBBE UNA FREGATURA...
DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU
HAMAS, 'TRUMP DEVE FARE PRESSIONE SU NETANYAHU SE VUOLE LIBERARE OSTAGGI'
(Adnkronos) - Il portavoce di HAMAS a Gaza, Hazem Qassem, ha affermato che le ripetute minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump "mettono a repentaglio il cessate il fuoco", aggiungendo che gli ostaggi saranno rilasciati solo tramite negoziati. "Se vuole che gli ostaggi vengano rilasciati, deve fare pressione su Netanyahu affinché inizi i negoziati sulla seconda fase dell'accordo", ha detto Qassem. Il portavoce di HAMAS ha osservato che l'organizzazione teme che Israele "sfrutti le dichiarazioni di Trump per intensificare il blocco di Gaza e la sua politica di affamare la popolazione".
RUBIO, 'HAMAS PRENDA SERIAMENTE LE PAROLE DI TRUMP'
(Adnkronos) - "La gente non si rende conto che il Presidente incontra queste persone, ascolta le loro storie, è indignato e giustamente. È stanco di guardare questi video ogni fine settimana in cui vengono rilasciati ostaggi emaciati e corpi che a volte non sono quelli giusti...ha perso la pazienza. Non dice queste cose senza pensarci, come la gente sta scoprendo in giro per il mondo. Se dice che farà qualcosa, la farà. E quindi è meglio che lo prendano sul serio". Lo ha detto a Fox News il Segretario di Stato americano Marco Rubio esortando HAMAS a prendere sul serio le minacce di Trump. In precedenza, Trump aveva lanciato un ultimatum ai leader di HAMAS chiedendo loro di liberare gli ostaggi e di fuggire. "Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita", ha scritto sulla sua piattaforma Truth Social dopo aver incontrato alla Casa Bianca un gruppo di ostaggi liberati.
benjamin netanyahu donald trump foto lapresse
1. HAMAS, LE MINACCE DI TRUMP 'INCORAGGIANO' ISRAELE AD ABBANDONARE LA TREGUA
Estratto da www.ansa.it
Le minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump "incoraggiano" Israele ad abbandonare l'accordo di tregua, afferma Hamas.
Ieri Trump ha dato "l'ultimo avvertimento" ad Hamas perchè liberi subito tutti gli ostaggi e restituisca immediatamente tutti i cadaveri delle persone che ha assassinato, altrimenti - ha minacciato - "ci sarà l'inferno da pagare più tardi!". Inoltre, il presidente americano ha affermato che "per la leadership - di Hamas - ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità".
ARBEL YEHOUD CIRCONDATA DAI MILIZIANI DI HAMAS DURANTE IL SUO RILASCIO
Il portavoce di Hamas, Hazem Qasim, ha affermato che le parole di Trump hanno spinto Israele a ignorare i termini di un cessate il fuoco in vigore dal 19 gennaio. "Queste minacce complicano le questioni relative all'accordo di cessate il fuoco e incoraggiano l'occupazione a evitare di implementarne i termini", ha affermato Qasim, esortando gli Stati Uniti a fare pressione su Israele affinché entri nella seconda fase del cessate il fuoco.
benjamin netanyahu donald trump foto lapresse. 2
"'Shalom Hamas' - scrive su Truth il presidente Usa - significa ciao e arrivederci. Potete scegliere. Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i corpi di coloro che avete assassinato, o per voi è finita. Solo le persone malate e contorte conservano i corpi, e voi siete malati e contorti!". "Sto inviando a Israele - prosegue - tutto ciò di cui ha bisogno per finire il lavoro, nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non farete come dico. Ho appena incontrato i vostri ex ostaggi le cui vite avete distrutto. Questo è l'ultimo avvertimento!"
"Per la leadership - di Hamas - ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità. Inoltre, dico al popolo di Gaza: un futuro meraviglioso ti attende, ma non se tieni degli ostaggi. Se lo fai, sei morto! Prendi una decisione intelligente. Rilascia gli ostaggi ora, o ci sarà l'inferno da pagare più tardi!" ha scritto sempre Trump su Truth.
Aveva promesso "l'inferno" a Gaza se Hamas non avesse liberato gli ostaggi prima del suo insediamento alla Casa Bianca. Un mese e mezzo dopo l'amministrazione di Donald Trump sta trattando direttamente con la fazione islamica palestinese per il rilascio degli ostaggi, in particolare quelli americani, e per raggiungere un accordo più ampio che metta fine alla guerra con Israele.
benjamin netanyahu donald trump foto lapress e
La mossa, confermata da Washington dopo le anticipazioni di Axios, non ha precedenti: gli Stati Uniti hanno designato Hamas come organizzazione terroristica nel 1997 e non hanno mai trattato con il movimento in maniera diretta, pur facendo parte, al fianco di Qatar ed Egitto, dei Paesi mediatori che hanno lavorato ai due cessate il fuoco raggiunti in 16 mesi di guerra. "Israele ne è al corrente", ha sottolineato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, e lo Stato ebraico ha confermato di essere stato consultato.
Secondo il sito di informazione americano, che cita due fonti, l'inviato di Trump per gli ostaggi, Adam Beohler, avrebbe incontrato funzionari di Hamas a Doha nelle ultime settimane, mentre sono ancora in salita i colloqui per prolungare la tregua e per avviare la seconda fase dell'intesa raggiunta a fatica a gennaio. […]
2. BRUTTI SEGNALI PER ISRAELE DA COGLIERE NEL RAPPORTO TRA TRUMP E PUTIN
Estratto dell'articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
[…] Netanyahu ha trovato un presidente americano meno battagliero del previsto e per nulla disposto a mettersi al fianco di Israele in un attacco contro Teheran. Se già questo elemento era sufficiente per far capire al governo israeliano che in Trump non avrebbe avuto l’alleato pronto a distruggere il regime, la notizia di come sta conducendo le trattative con Vladimir Putin è un segnale ulteriore.
Secondo Bloomberg, il Cremlino si è offerto come mediatore per far ripartire i colloqui per arrivare a un nuovo accordo sul nucleare con l’Iran e ricomporre l’intesa che era stato proprio Trump a stracciare durante la sua prima Amministrazione.
Trump all’epoca considerava l’accordo poco serio, visto che continuavano a emergere dati sul fatto che le centrifughe di Teheran arricchivano l’uranio non per scopi civili. Così decise di ribaltare tutto e imporre sanzioni molto forti contro l’Iran. Biden non è riuscito a negoziare un nuovo accordo, di cui Mosca è sempre stata uno sponsor e continua a esserlo, soprattutto dopo che il suo rapporto con l’Iran si è fatto più stretto con la partecipazione dei droni iraniani nella guerra contro l’Ucraina.
sito nucleare di natanz in iran
“L’Amministrazione americana dovrebbe evitare di ritrovarsi in una situazione in cui a mediare c’è la Russia, un paese non imparziale che ha già scelto da che parte stare”, dice al Foglio Ksenia Svetlova, ex deputata della Knesset, il Parlamento israeliano, e analista di Chatham House.
“Per Israele il rischio è grande, il governo credeva che Trump avrebbe acconsentito a un attacco contro il programma nucleare iraniano, ma non è quello che sta avvenendo. L’azione militare è molto lontana e sappiamo che Trump parla di pace ed è interessato al disimpegno. […] ”.
[…] “Trump […] potrebbe voler chiudere un accordo con l’Iran senza la partecipazione di Israele”, dice Svetlova. Per Trump, Gerusalemme e Kyiv devono stare un passo indietro, nonostante siano i maggiori interessati: per il capo della Casa Bianca gli accordi si chiudono tra grandi attori globali e se c’è la Russia a sussurrare al suo orecchio e a sventolare la parola pace, per l’Iran è una buona notizia, per Israele non lo è affatto […]
Il presidente americano non vede in Putin un nemico, ma un facilitatore che segue gli stessi interessi degli Stati Uniti, riceve le lodi dei funzionari di Mosca che pubblicamente si dicono felici di vedere alla Casa Bianca un leader che comprende il loro punto di vista.
Nello stesso tempo anche il governo israeliano, che ha tentato di mantenersi equidistante da Mosca e Kyiv, crede che Putin sia un attore globale, utile contro la Turchia in Siria e per tenere a bada l’Iran.
“Non c’è una simpatia personale, semplicemente per il governo la Russia serve a bilanciare altre forze, soprattutto ora che il ritiro degli Stati Uniti da tutto il medio oriente è sempre più concreto”, spiega Svetlova che non condivide questo calcolo e anzi crede che Israele dovrebbe coordinarsi con l’Ucraina: “Sono nella stessa situazione”.
benjamin netanyahu donald trump
Israele dovrebbe leggere nell’atteggiamento del presidente americano con l’Ucraina una serie di segnali: la decisione di sospendere la cooperazione con l’intelligence di Kyiv è uno dei più allarmanti e, specifica l’esperta, “non è una risposta a un incontro spiacevole alla Casa Bianca” con Zelensky.
L’inviato speciale di Trump per gli ostaggi rapiti il 7 ottobre ha incontrato in segreto Hamas senza che gli israeliani ne fossero informati, ha discusso della liberazione degli americani ma anche di una tregua più lunga: non era mai accaduto che gli americani decidessero di tenere colloqui diretti con Hamas. Anche la Russia parla con Hamas, aveva chiesto la liberazione dei russi tenuti prigionieri e aveva invitato e ricevuto al Cremlino alcuni rappresentanti dell’organizzazione terroristica.
La politica della massima pressione sull’Iran, che Israele era sicuro avrebbe caratterizzato l’Amministrazione Trump, si è ammorbidita. La voglia di disimpegno e la fiducia nei confronti di Putin sono costanti che si applicano in Europa e in medio oriente.
CENTRALE NUCLEARE IRAN
BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO
BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO
MISSILI IRAN