simonetta cesaroni via poma 2

TRENTACINQUE ANNI DA UN DELITTO E ANCORA SI BRANCOLA NEL BUIO – IL GIUDICE HA RESPINTO LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE PER IL DELITTO DI SIMONETTA CESARONI, UCCISA NEL 1990 IN VIA POMA, A ROMA: PER LA GIP, CI FU L’INTERVENTO DI “POTER FORTI” CHE INQUINARONO LE INDAGINI NON SOLO PER PROTEGGERE L’ASSASSINO, MA ANCHE L’UFFICIO IN CUI VENNE AMMAZZATA LA RAGAZZA E IN CUI ERANO CONSERVATI DOCUMENTI RISERVATI DEI SERVIZI SEGRETI – IL MAGISTRATO HA CHIESTO CHE VENGA SENTITO CARMINE BELFIORE, EX QUESTORE DI ROMA, E SERGIO COSTA, EX 007 E GENERO DELL’ALLORA CAPO DELLA POLIZIA VINCENZO PARISI

https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/12/20/news/delitto_via_poma_simonetta_cesaroni_costa_servizi_segreti-423897639/?ref=RHLF-BG-P1-S1-T1

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Galanti e Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it

 

SIMONETTA CESARONI

Si voleva proteggere l’ufficio di via Poma e non soltanto l’assassino. Nell’appartamento in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni il 7 agosto 1990, secondo la gip di Roma, c’erano documenti riservati dei servizi segreti. E su quelle carte investigatori e pubblici ministeri non dovevano metterci le mani. È questa la tesi della magistrata Giulia Arcieri che ha respinto la richiesta di archiviazione della procura capitolina, dando indicazioni molto precise su come procedere: grande attenzione sull’intervento di “poteri forti” nelle vecchie indagini inquinate.

 

IL PALAZZO DI VIA POMA 2 DOVE E MORTA SIMONETTA CESARONI

In particolare la giudice chiede ai pm che venga fatta piena luce sugli 007, sulle inchieste passate e anche sul celebre colpo di Massimo Carminati al caveau della cittadella giudiziaria del 1999. Tante le persone che la procura dovrà sentire, vecchi protagonisti e soggetti mai ascoltati prima. Tra questi ci sono anche Carmine Belfiore, ex questore di Roma e numero due della polizia, e Sergio Costa, ex 007 e genero dell’allora capo della polizia Vincenzo Parisi. Scambiato, per una svista da parte della gip, con l’attuale vicepresidente della Camera: «Un omonimia», dice lui. «L’agente citato dalla gip non sono io».

 

simonetta cesaroni

Insomma, sono passati quasi 35 anni ma il mistero continua a infittirsi. La gip parte dalla controversa figura dell’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, il defunto presidente degli Ostelli che abitava a due passi da via Poma. Mai sfiorato dalle indagini, Caracciolo nel 1992 è protagonista di un appunto della Digos, firmato da Belfiore, in cui si mette in discussione l’alibi da lui fornito oltre a riportare alcune indiscrezioni sulla sua personalità e sulle «reiterate molestie arrecate a giovani ragazze». Episodi, scriveva sempre l’attuale vicecapo della polizia, allora alla Digos, che seppure a conoscenza di molti non sarebbero mai stati denunciati grazie anche ad «amicizie influenti».

il delitto di via poma

 

Ecco, la gip mette l’accento sui «poteri forti». Scrivendo che «appare del tutto verosimile che sin dall’inizio le indagini siano state inquinate per proteggere soggetti e/o interessi dei servizi segreti (...) come le persone in rapporti con l’Aiag», ovvero l’ufficio degli Ostelli dove lavorava la vittima.

[…] In procura dovranno sfilare tutti i colleghi e i datori di lavoro della vittima per spiegare ancora una volta le incongruenze su alibi e dichiarazioni rese in passato.

simonetta cesaroni simonetta cesaroni 5

 

simonetta cesaronisimonetta cesaroni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...