GLI AUTISTI DI AMAZON RIFILANO UN BEL PACCO DI NATALE A BEZOS – NEGLI STATI UNITI MIGLIAIA DI LAVORATORI INCROCIANO LE BRACCIA METTENDO A RISCHIO LE CONSEGNE DEI REGALI - I MEMBRI DEL SINDACATO TEAMSTERS CHIEDONO SALARI MIGLIORI E BENEFIT, MA IL COLOSSO SE NE FOTTE, SCARICANDO LA RESPONSABILITÀ: “NON SONO DIPENDENTI AMAZON. TEAMSTERS RAPPRESENTA L’1% DEI LAVORATORI, GLI EFFETTI SARANNO LIMITATI” – MA PER IL SINDACATO LE CONDIZIONI DI LAVORO VENGONO CONTROLLATE PROPRIO DA AMAZON. SULLA PROTESTA PESA ANCHE L’ARRIVO DI TRUMP CHE…
(ANSA) - Migliaia di autisti di Amazon incrociano le braccia mettendo a rischio le consegne dei regali di Natale negli Stati Uniti. I membri del sindacato Teamsters hanno infatti proclamato lo sciopero chiedendo salari migliori e benefit. Dei sette hub interessati dallo stop, tre si trovano nel sud della California e gli altri a New York, Atlanta, San Francisco e Chicago. "Se il vostro pacco è in ritardo prendetevela con l'insaziabile avidità di Amazon.
Le avevamo dato una scadenza chiara per sedersi al tavolo e fare la cosa giusta", ha tuonato il presidente di Teamsters, Sean O'Brien, riferendosi alla data fissata del 15 dicembre per iniziare a trattare con gli autisti. Amazon ha rassicurato i suoi clienti: lo stop avrà un impatto limitato. Teamsters rivendica di rappresentare 7.000 lavoratori Amazon, che sono però circa l'1% del totale della forza lavoro totale del colosso delle vendite al dettaglio. Minimizzando le conseguenze dello sciopero, Amazon quindi ha precisato: "da più di un anno, Teamsters continua a fuorviare intenzionalmente il pubblico sostenendo di rappresentare dipendenti e autisti di Amazon. Non lo fa, e questo è un tentativo di diffondere una falsa narrativa".
Il colosso ha poi sottolineato come il sindacato ha "minacciato e tentato di costringere i dipendenti di Amazon e autisti di parti terza e unirsi a loro, il che è illegale". Gli autisti sono infatti dipendenti di società che Amazon usa per la consegna dei pacchi e - è la tesi della società - non c'è nessun obbligo di trattative con loro in quanto non sono dipendenti propri. Il sindacato e gli autisti invece ritengono che Amazon controlla le loro condizioni di lavoro e, quindi, è obbligata a trattare. Sulla protesta di Teamsters pesa l'ombra di Donald Trump.
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Durante l'amministrazione Biden, il National Labor Relations Board (l'agenzia che si occupa delle relazioni sindacali) ha imposto un rigido rispetto della legge, arrivando anche a imporre significative sanzioni alle aziende che la violavano. Con il presidente-eletto alla Casa Bianca, invece, ci si attende una minore comprensione e apertura alla questioni sindacali, così come accaduto nei suoi primi quattro anni di presidenza. Un'attesa che potrebbe spingere i sindacati, in questa caso Teamsters, ad alzare la pressione sulle aziende per cercare di ottenere concessioni prima dell'insediamento di Trump.
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