dragonlance - dungeons and dragons

I MILITANTI DEL POLITICALLY CORRECT NON RISPARMIANO NEMMENO "DUNGEONS & DRAGONS" - IL POPOLARISSIMO GIOCO DI RUOLO CAMBIA IL SUO REGOLAMENTO PER ESSERE PIÙ "INCLUSIVO": NEL MANUALE DELLE REGOLE, LE "RAZZE" (UMANI, ORCHI, ELFI, ECCETERA) SONO DIVENTATE "SPECIE" E LE CARATTERISTICHE DI QUESTI POPOLI SONO STATE CANCELLATE PERCHÉ CONSIDERATI DEI "PREGIUDIZI" - UN CAMBIAMENTO CHE HA SCATENATO UNA MAREA DI POLEMICHE, TRA CUI QUELLA DI ELON MUSK, CHE HA "MINACCIATO" DI ACQUISTARE LA HASBRO (PROPRIETARIA DEL MARCHIO "D&D") "PER SALVARLO DAL WOKISMO…"

Estratto dell'articolo di Vanni Santoni per il “Corriere della Sera”

 

C’è un meme che circola nella parte nerd di internet, che recita: «Tutto ciò che non mi piace è woke», […]. L’ultimo destinatario della parola-jolly, nata in seno alla comunità afroamericana per definire un individuo cosciente delle problematiche di razza, classe e genere, e poi sussunta dalla destra Usa per dire più o meno la stessa cosa, ma in chiave negativa […] è lo storico gioco di ruolo Dungeons & Dragons. […]

 

L’accusa ha fatto notizia perché a lanciarla non c’era solo qualche fissato in oscuri gruppi di discussione online, ma il magnate Elon Musk, che si è spinto a ipotizzare l’acquisto della Harbro, oggi proprietaria del marchio D&D , «per salvarlo dal wokismo».

 

[…] Il primo nocciolo dello scandalo sarebbe il cambio — nel nuovo manuale di regole — da «razze» a «specie» per indicare i vari popoli, più o meno ricalcati su quelli di J. R.R. Tolkien, che abitano i mondi fantastici di D&D . Umani, elfi, nani e halfling (D&D non ha mai potuto usare «hobbit» per ragioni di copyright) sarebbero dunque oggi specie differenti, e non razze.

 

Ora, […] è chiaro che i popoli di un mondo fantasy hanno origine magiche e dunque applicare parametri provenienti da Charles Darwin o Carlo Linneo è già di per sé assurdo. Viste però le grandi differenze morfologiche tra umani, nani ed elfi […] è evidente che, dovendo scegliere, «specie» è più adeguato di «razza». Ma forse sarebbe meglio usare solo «popoli», come dice del resto Barbalbero nel Signore degli Anelli. […]

 

La seconda questione riguarda le caratteristiche intrinseche di questi popoli. Come tutti sanno i nani sarebbero burberi, gli elfi benevoli e intelligenti, gli hobbit (o halfling ) amanti della buona tavola e sedentari, eccetera, ma i nuovi autori hanno voluto slegare ogni specie da specifiche caratteristiche, dato che non sarebbero altro che «pregiudizi». Ora, qualunque giocatore di Dungeons & Dragons con un minimo di esperienza sa benissimo che quei tratti generali sono lì per essere violati. […]

 

L’ultima questione in ballo riguarda il consiglio, riportato nei nuovi manuali, di «discutere tra giocatori», prima dell’inizio di una campagna, su eventuali temi che non si vogliono vedere al suo interno, come ad esempio l’uso di sostanze o le violenze sessuali. Ora, chiunque abbia mai giocato a Dungeons & Dragons sa bene che il tono e i temi della campagna di gioco vengono spontaneamente stabiliti dai giocatori e dal master giocando, e dunque un «dispositivo di autoregolazione» c’è sempre stato, intrinseco.

 

Certo, esplicitarlo così può apparire superfluo, o ridicolo: ma più che woke parrebbe il solito vecchio moralismo all’americana… Varrà comunque la pena ricordare che negli anni Ottanta la destra religiosa statunitense accusò Dungeons & Dragons d’esser satanista. Se ora lo accusano di essere solo woke, è comunque un passo avanti.

dungeons and dragons

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