I SOCIAL SONO UNA FOGNA - LA VALANGA DI FANGO CONTRO LILIANA SEGRE NEI COMMENTI AL POST FACEBOOK DELLA PAGINA "CIRCUITO CINEMA BOLOGNA", CHE PUBBLICIZZA IL FILM DEDICATO ALLA VITA DELLA SENATRICE A VITA SOPRAVVISSUTA ALLA SHOAH - LA PELLICOLA VERRA' MOSTRATA IN 260 SALE IN TUTTA ITALIA IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA - GLI HATER ANTISEMITI ATTACCANO: "È UNO SQUALLIDO PERSONAGGIO RAPPRESENTANTE DI UNA RAZZA VIOLENTA E BUGIARDA" - IL FIGLIO DELLA SEGRE: "È UNA COSTANTE DOPO OGNI INTERVENTO O INIZIATIVA CHE RIGUARDI MIA MADRE..."
Estratto dell'articolo di Alessia Rastelli per il "Corriere della Sera"
«Questo film ha registrato un certo successo, ma anche molte critiche. Critiche da parte degli hater, gli odiatori, che se guardate un po’ su Instagram e Facebook stanno attaccando sia il documentario sia la senatrice Segre. Ma prima venite a vedere il film, poi magari ne parliamo».
La denuncia arriva da Ruggero Gabbai — regista di Liliana , dedicato alla vita della senatrice e testimone della Shoah — introducendo ieri sera la proiezione all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano.
Per il Giorno della Memoria, infatti, la società Lucky Red distribuisce il film in 260 sale in tutta Italia (per tre giorni, dall’altro ieri a oggi, e poi il 27 gennaio). Numerosi cinema e la stessa Lucky Red ne hanno dato notizia sulle loro pagine social, che sono state sommerse — dal Cineworld di Trento al Circuito Cinema Bologna al Multicinema Galleria di Bari — da pesanti insulti e violenti messaggi d’odio contro la senatrice (offese che si sceglie di non riportare).
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Pochi intervengono per difendere Segre e la sua testimonianza. «Non solo a 94 anni deve avere la scorta — aggiunge Gabbai con il Corriere — ma lo stesso racconto della vita della senatrice, che contiene anche la testimonianza di trent’anni fa, viene messo in discussione».
«Siamo di fronte a una valanga di commenti impressionante», dice il figlio di Liliana Segre, Luciano Belli Paci, spiegando che l’avvocato della senatrice sta già predisponendo le querele verso gli autori dei commenti più diffamatori. «Purtroppo — prosegue — è una costante dopo ogni intervento o iniziativa che riguardi mia madre, a prescindere dal contenuto, e ora la situazione è peggiorata in seguito al conflitto in Medio Oriente.
Ci sono gli antisemiti di estrema destra ma anche gli antisraeliani di sinistra che ritengono mia madre responsabile in quanto ebrea delle azioni di Netanyahu, nonostante proprio sul Corriere abbia parlato di “crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi sia da Hamas e dalla Jihad sia dall’esercito israeliano”». [...]
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