
I TURISTI FUGGONO DALL’AMERICA. E TE CREDO: LI ARRESTANO! – SI MOLTIPLICANO I CASI DI VISITATORI AMMANETTATI, DENUDATI E RINCHIUSI NEI CENTRI DETENZIONE PER INCOMPRENSIONI O VISTI SCADUTI: È L’EFFETTO DELLA STRETTA DI TRUMP SULL’IMMIGRAZIONE. MA LA LINEA DURA HA UN COSTO: SECONDO LE PRIME STIME, NEL 2025 ARRIVERANNO IL 9% DI TURISTI IN MENO. CON UN CONTRACCOLPO ECONOMICO FINO A 64 MILIARDI DI DOLLARI…
EFFETTO TRUMP, CALA IL TURISMO NEGLI USA
Estratto dell'articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/esteri/2025/03/23/news/america_trump_difficolta_turisti-424080074/
Lucas Sielaff, un idraulico tedesco di 25 anni arrivato negli Usa con visto turistico di 90 giorni, voleva andare in Messico con la fidanzata americana, Lennon Tyler. Da Las Vegas, dove vivevano, ci volevano cinque ore di viaggio in auto. Ma il mese scorso le cose hanno preso una piega drammatica.
Di ritorno da Tijuana, dove erano andati per sottoporre il cane di lei a un intervento chirurgico, la ragazza è stata ammanettata per quattro ore, e lui arrestato. Tutto questo, secondo i media americani, perché il tedesco non aveva capito bene cosa gli avesse chiesto l’agente al confine. Alla domanda su dove vivesse, Sielaff aveva risposto: «A Las Vegas». Ma voleva dire che era ospite della fidanzata.
«Ti ho beccato – gli ha ribattuto il funzionario – non puoi vivere negli Stati Uniti con il tuo visto». Sielaff è stato rinchiuso in un centro di detenzione per immigrati illegali, dove ha passato sedici giorni prima di essere espulso.
Da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, i casi di turisti finiti in manette si sono moltiplicati. In particolare, quelli provenienti da zone con cui Trump ritiene di avere un conto aperto: Canada ed Europa.
Un’attrice canadese di American Pie , il cui visto di lavoro era scaduto, è stata tenuta in cella per dodici giorni. Un altro tedesco, con carta verde – e una vecchia accusa, poi caduta, per possesso di marijuana – denudato, sottoposto a doccia gelata, rinchiuso in un centro di detenzione e poi espulso.
La tedesca Jessica Brösche ha passato sei settimane in cella, di cui sette giorni in isolamento. Un ricercatore francese non è stato fatto entrare.
[…] L’amministrazione Trump, secondo il Wall Street Journal , ha ordinato ai funzionari dell’ufficio immigrazione di irrigidire i controlli sui turisti. Questo avrebbe scatenato negli agenti una gara a chi trova più irregolarità.
Ma la linea dura ha un costo. Secondo Tourism Economics, società di Oxford Economics, una delle più grandi compagnie al mondo di previsione economica, nel 2025 si registrerà negli Usa un calo del 9 per cento degli arrivi. Fino a due mesi fa si parlava di crescita del 5 per cento. Solo a febbraio i turisti canadesi sono diminuti del 23 per cento. In tutto, il settore turistico americano potrebbe perdere fino a 64 miliardi di dollari di mancati introiti.
TRUMP, STRANIERI OSSERVATI SPECIALI: ECCO COSA RISCHIA CHI ARRIVA O VIVE NEGLI USA
Estratto dell’articolo di Iacopo Luzi per www.lastampa.it
[…] Mentre la stampa rivela i vari casi in giro per gli Stati Uniti, quelli che fanno più clamore perché coinvolgono turisti e residenti occidentali, le cifre più aggiornate rivelano che dall’inizio dell'amministrazione Trump, 23.000 persone sono state arrestate, mentre 18.000 sono state espulse dal paese. La maggioranza migranti latinoamericani.
Numeri importanti, ma molto inferiori a quelli promessi durante la campagna presidenziale, con un aumento degli arresti, ma un numero di deportazioni inferiore, per ora, rispetto all’anno scorso.
Come conseguenza, 4.000 persone in più sono sedute nei centri di detenzione rispetto a quando Trump entrò in carica per la prima volta. Altre 3.000 persone che sono state detenute, sono poi state rilasciate e permangono attualmente nel paese.
[…] Il calo delle deportazioni è dovuto in parte a un cambiamento simultaneo nella politica alla frontiera sud con il Messico. Durante l'amministrazione Biden, la maggior parte delle persone detenute e deportate venivano arrestate mentre attraversava il confine sud-occidentale.
Ma l'amministrazione Trump si è mossa per chiudere rapidamente il confine, ponendo fine al processo di asilo e ad altri programmi dell'era Biden che offrivano aiuti umanitari ai migranti. Ora gli agenti arrestano molte meno persone rispetto all'anno scorso e inviano meno migranti all'ICE per la detenzione e l'eventuale deportazione. E coloro che provano a attraversare il confine vengono immediatamente catturati ed espulsi.
deportazione criminali venezuelani della gang tren de aragua 2
[….] Lo abbiamo visto fin dal 20 gennaio: centinaia di persone arrestate in giro per gli Stati Uniti, prese nei loro posti di lavoro, nelle loro dimore, persino a scuola o in chiesa in alcuni casi, con l’accusa di essere immigrati irregolari nel paese.
La Casa Bianca afferma che sta solo arrestando e deportando gli immigrati con precedenti penali, i più pericolosi, ma ci sono vari episodi di persone senza alcun problema con la legge che sono finite in centri di detenzione, per poi essere espulse.
Nella rete degli arresti e delle retate sono finiti persino cittadini americani e persone con residenza permanente, coinvolti per sbaglio solo perché vittime di «profiling», ossia etichettati per il loro colore della pelle o per la loro conoscenza o meno dell’inglese. Per la maggioranza degli arresti, il processo è semplice: arresto, detenzione in un centro dell’ICE, passaggio davanti a un giudice e infine deportazione.
Chi viene arrestato ha diritto a un avvocato, ma spesso la situazione è complessa; il detenuto non ha modo per pagarlo, i pochi avvocati gratuiti disponibili sono occupati, mentre la speranza di poter vedere in tempi brevi un giudice che ascolti il caso del detenuto è minima, vista la scarsità di giudici e il numero imponente di casi. I detenuti possono aspettare mesi prima di conoscere il proprio destino.
[….]
La legge federale degli Stati Uniti conferisce agli agenti governativi il diritto di perquisire le proprietà delle persone, compresi i loro telefoni e computer portatili, ai punti di ingresso alla frontiera. Non è necessario che siano sospettati di illeciti per essere perquisiti.
Tutti i visitatori hanno il diritto di rimanere in silenzio. Ma l'onere della prova spetta ai titolari di visto. Ad esempio, se un agente chiede a qualcuno se ha intenzione di lavorare con il visto turistico e quella persona rimane in silenzio, è probabile che l'agente neghi l'ingresso.
Se una persona viene ritenuta inammissibile durante l'interrogatorio, può ritirare la sua intenzione di entrare nel paese e può quindi essere autorizzata a tornare nel suo paese d'origine. Il suo visto viene annullato e spesso prende il volo successivo per tornare a casa. Tuttavia, un agente può negare il ritiro, e a quel punto il visitatore viene trattenuto.
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Poiché questi scontri avvengono tecnicamente fuori dal paese, i diritti delineati nella Costituzione degli Stati Uniti non si applicano, e i detenuti non hanno necessariamente diritto a un avvocato.
Il governo ha circa 90 giorni per deportare le persone. Tale periodo può essere esteso se i detenuti non collaborano fornendo i documenti di viaggio corretti, a quel punto possono essere soggetti a procedimenti penali.
A seguito di un ordine di espulsione, alle persone è vietato l'ingresso negli Stati Uniti per cinque anni.
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