COSE DI COSA NOSTRA! CON L’ARRESTO A PALERMO DI SALVATORE BAIARDO, EMISSARIO DEI BOSS GRAVIANO, SI RIAPRE LA PISTA POLITICA DELL’INCHIESTA SUI MANDANTI ESTERNI DELLE STRAGI DEL ‘93 (PER CUI SONO INDAGATI DELL'UTRI E MORI) - L’EX GELATAIO DI OMEGNA HA MESSO IN GIRO LA VOCE CHE ERA IN POSSESSO DI UNA FOTO SCATTATA NEL 1992 IN CUI C’ERA SILVIO BERLUSCONI, GIUSEPPE GRAVIANO E L’ALLORA GENERALE DEI CARABINIERI DELFINO. QUESTA IMMAGINE NON È STATA MAI TROVATA – IL CASO GILETTI E LA DENUNCIA DI PAOLO BERLUSCONI SECONDO CUI BAIARDO ERA ANDATO A TROVARLO PER SCREDITARE IL FRATELLO
Lirio Abbate per repubblica.it - Estratti
L’arresto di Salvatore Baiardo – indicato come il portavoce dei boss Graviano – eseguito la scorsa notte mentre si trovava nella sua abitazione in provincia di Palermo, rimette in moto lo scenario politico e istituzionale su cui è basata l’inchiesta sui mandanti esterni delle stragi del 1993 che vede ancora adesso diversi indagati eccellenti.
C’è l’ex senatore Marcello Dell’Utri e l’ex direttore dei servizi segreti Mario Mori. E fino alla sua morte c’è stato anche Silvio Berlusconi.
Il provvedimento cautelare è stato notificato a Baiardo poche ore dopo che i giudici della Cassazione avevano confermato la richiesta di arresto avanzata dai magistrati della procura toscana, ai quali si erano opposto i difensori dell’indagato.
È accusato di favoreggiamento aggravato e concorso in associazione mafiosa e di aver calunniato alcuni testimoni. Per i pm Baiardo avrebbe pure aiutato Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri a “eludere le investigazioni”, provando a compromettere l’attendibilità di alcuni collaboratori di giustizia e modificando la ricostruzione di rapporti che sarebbero esistiti fra i boss Filippo e Giuseppe Graviano, Berlusconi e Dell’Utri.
SILVIO BERLUSCONI MARCELLO DELL'UTRI
I magistrati per lungo tempo hanno indagato su questi collegamenti istituzionali e politici, esterni a Cosa nostra, che potrebbero avere avuto un ruolo come mandanti per le bombe del 1993 a Roma, Milano e Firenze. La portata degli intrecci istituzionali che coinvolgono gli indagati è raccolta dalla montagna di documenti, informazioni e intercettazioni che riguardano anche Dell’Utri e Mori.
Conversazioni importanti, legate a queste vicende delle stragi e della mafia, che arrivano fino a poco tempo fa, coperte dallo stretto segreto investigativo. L’inchiesta adesso è coordinata dal procuratore Filippo Spiezia, ma è stata portata avanti dagli aggiunti Luca Tescaroli (adesso procuratore a Prato) e Luca Turco (fra pochi giorni andrà in pensione) e dal sostituto Lorenzo Gestri.
Negli ultimi anni l’indagine si è incrociata con la figura di Baiardo, emissario dei Graviano, il quale ha iniziato a spargere false informazioni, e a tentare di prendere contatti con l’ex premier e suo fratello Paolo Berlusconi. Tutto sembra coincidere con il periodo in cui Giuseppe Graviano inizia ad agitarsi, dopo quasi venticinque anni di carcere, facendo dichiarazioni contro il Cavaliere, sostenendo che il nonno negli anni Ottanta gli aveva dato 20 miliardi di lire.
salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 6
Il boss di Brancaccio, protagonista nella strategia stragista ma anche nell’omicidio di padre Pino Puglisi a Palermo, dopo essere stato arrestato da latitante a Milano e avere ottenuto insieme al fratello “il favore” illegale durante la detenzione all’Ucciardone di abbracciare in carcere l’allora fidanzata, nonostante il 41bis, in seguito al quale è rimasta incinta, ha iniziato a lanciare messaggi all’esterno. Una sorta di richiesta di aiuto per uscire dalla detenzione, ma con i diversi ergastoli sulle spalle è complicato che possa accadere, e allora ha pensato ai soldi. Tutto questo è stato fatto dentro e fuori il carcere, e Baiardo è stato il braccio operativo all’esterno.
salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 1
Il portavoce del boss ha messo in giro la voce, confidandolo anche ad alcuni giornalisti, che era in possesso di una foto scattata nel 1992 in cui c’era Silvio Berlusconi, Giuseppe Graviano e l’allora generale dei carabinieri Delfino.
Questa immagine non è stata mai trovata e Baiardo interrogato ha negato l’esistenza. In precedenza, l’uomo di Graviano è andato a bussare nel 2011 anche alla porta dell’ufficio di Paolo Berlusconi, ufficialmente – come ha detto ai pm – perché era alla ricerca di lavoro. Gli investigatori però hanno accertato che in quella occasione, quando Baiardo uscì dall’ufficio di via Negri in cui si era accomodato, il fratello del Cavaliere molto agitato chiamò un agente di polizia che era di servizio di scorta: «Tu sei testimone: questa persona – indicando Baiardo – è venuta a dire cose che riguardano mio fratello per screditarlo».
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