
L’ATOMO FUGGENTE – IL GOVERNO PUNTA AL RITORNO AL NUCLEARE ENTRO IL 2030, CON LA COSTRUZIONE DI NUOVE CENTRALI, MA IL PIANO PARTE CON IL FRENO A MANO TIRATO: L’EURODEPUTATO MELONIANO, NICOLA PROCACCINI, RESPONSABILE DEL DIPARTIMENTO ENERGIA DI FDI, HA DUBBI SULLA DATA SEGNATA IN ROSSO: “PER ARRIVARE AL NUCLEARE SENZA SCORIE BISOGNERÀ ASPETTARE LA FUSIONE, QUINDI 15-20 ANNI” – SENZA CONTARE L’INCOGNITA SULLO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA SMR (I REATTORI MODULARI DI PICCOLE DIMENSIONI), CHE…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
Ritorno al nucleare anno 2030. ll governo ci crede. E lo promette. «Sono convinto che ce la faremo», assicura il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, parlando al “Forum in masseria” di Saturnia. La spinta arriva dal disegno di legge delega approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri: il provvedimento guarda a un nuovo mix energetico, con l’atomo al fianco di fossili, gas e rinnovabili. Ma il piano parte con il freno a mano tirato. […]
gilberto pichetto fratin foto di bacco (3)
L’avvio sarà lento. La legge delega potrebbe arrivare in Parlamento già la settimana prossima, ma Pichetto annuncia «un lungo dibattito» e colloca il via libera in autunno. Non è un caso. L’esecutivo, infatti, vuole scavallare l’estate: se la delega diventasse legge prima, allora i movimenti anti-nucleare potrebbero fare in tempo a raccogliere le firme per il referendum abrogativo e, in caso di accoglimento da parte della Cassazione, arrivare alla consultazione già l’anno prossimo. I tempi scelti dal governo sbarrano la strada a questa ipotesi, facendo slittare l’eventuale voto al 2027. […]
Forza Italia, il suo partito, e la Lega non hanno dubbi sulla necessità di procedere spediti. Anche a costo di puntare su una soluzione di emergenza se tra un anno e mezzo l’Italia dovesse fare fatica a gestire gli shock energetici: in questo caso si punterebbe su una gara internazionale tarata sulle tecnologie esistenti oggi in Francia, Stati Uniti e Cina. È il vecchio nucleare che nel 2012 fu fermato dal referendum contro il decreto approvato quattro anni prima dal governo Berlusconi per rilanciare la realizzazione delle centrali nucleari.
[…] Alla posizione dei due alleati si contrappone quella della fronda interna a Fratelli d’Italia. Dentro il partito di via della Scrofa c’è chi inquadra il nucleare in una prospettiva più lunga, oltre il 2030. A guidare questo fronte, spiegano fonti di mercato, sarebbe Nicola Procaccini, un big del partito di Giorgia Meloni.
Contattato da Repubblica , il co-presidente di Ecr al Parlamento europeo e responsabile del dipartimento energia di FdI spiega che «il 2030 è un obiettivo possibile», ma «per arrivare al nucleare senza scorie bisognerà aspettare la fusione, quindi 15-20 anni». L’incognita è lo sviluppo dei programmi per la tecnologia Smr (i reattori modulari di piccole dimensioni), a maggior ragione di una filiera industriale, nei prossimi cinque anni.
Un’altra criticità è la costruzione delle centrali. La newco formata da Enel, Ansaldo e Leonardo sembra concentrata al momento sulla tecnologia (Smr) non disponibile al 2030. […]