UNA SINISTRA COINCIDENZA – L’ FBI ESCLUDE COLLEGAMENTI TRA LA STRAGE DI NEW ORLEANS E L’ESPLOSIONE DAVANTI ALLA TRUMP TOWER DI LAS VEGAS. ANCHE SE I DUE ATTENTATORI, ENTRAMBI MILITARI, PER UN PERIODO ERANO STATI NELLA STESSA BASE, IN NORTH CAROLINA – SHAMSUD-DIN JABBAR, CHE HA UCCISO 14 PERSONE NEL QUARTIERE FRANCESE DI NEW ORLEANS, AVEVA PROBLEMI ECONOMICI E SI ERA AFFILIATO ALL'ISIS. PER LA POLIZIA “HA AGITO DA SOLO” – MATTHEW LIVELSBERGER, CHE SI È FATTO SALTARE IN AREA A BORDO DELLA TESLA, ERA UN MEMBRO DELLE FORZE SPECIALI. AVEVA INTERROTTO I RAPPORTI CON LA MOGLIE DOPO UN TRADIMENTO…
1 - "JABBAR HA AGITO DA SOLO" MA È GIALLO SUL LEGAME CON L'ESPLOSIONE DELLA TESLA
Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”
Ha agito da solo il terrorista che ha ucciso almeno 14 persone e ne ha ferite una trentina la notte dell'ultimo dell'anno a New Orleans in quella che è una strage che poteva assumere dimensioni ben più ampie e drammatiche. Shamsud-Din Jabbar, questo il nome del killer, aveva infatti piazzato due ordigni rudimentali nella zona dell'attacco, mentre l'Fbi continua ad indagare se ci sia una connessione con l'esplosione della Tesla di fronte al Trump Hotel a Las Vegas.
Legame, per ora escluso dall'Agenzia, anche se è emerso che Jabbar e il conducente del furgoncino erano entrambi militari, l'ultimo ancora in servizio, e per un periodo erano stati nella stessa base.
L'autista della Tesla, Matthew Alan Livelsberger, aveva inoltre una ferita d'arma da fuoco alla testa, spiega la polizia in una conferenza stampa, mentre nel pick-up sono state trovate due pistole semiautomatiche.
«Siamo sicuri, a questo punto delle indagini, che non abbia avuto nessun complice», ha dichiarato in una conferenza stampa il vice assistente del direttore dell'Agenzia, Christopher Raia, smentendo le notizie circolate in precedenza sul coinvolgimento di «molte altre persone» nell'attentato a New Orleans.
Sebbene sia emerso che il terrorista di New Orleans e l'autista della Tesla esplosa a Las Vegas erano stati entrambi di stanza in Afghanistan e nella base di Fort Bragg, in North Carolina, ma non nella stessa unità.
Jabbar, la cui affiliazione all'Isis è ormai accertata e confermata anche da diversi video in cui lo stesso 42enne del Texas dichiarava fedeltà al gruppo terroristico, aveva anche piazzato due bombe artigianali, una proprio su Bourbon Street e l'altra a due isolati di distanza. […]
Gli investigatori hanno anche recuperato tre cellulari e due laptop legati a Jabbar, elementi fondamentali per capire come sia stato possibile per il killer portare avanti, indisturbato, un attacco di «terrorismo premeditato e selvaggio», come lo ha definito l'Fbi. Le forze dell'ordine hanno, inoltre, perquisito un appartamento affittato su Airbnb a New Orleans che potrebbe essere stato la base per la fabbricazione degli ordigni collegati all'attacco.
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C'è poi l'altro filone d'indagine, quello sulla Tesla esplosa a Las Vegas. L'uomo alla guida, Matthew Alan Livelsberger, era un militare americano che ha prestato servizio in Germania e nelle forze speciali. Al momento dell'incidente era in ferie in Colorado e un parente ha riferito che la moglie non aveva sue notizie da diversi giorni. L'Fbi ha escluso, per il momento, un legame con l'attentato di New Orleans o con Jabbar, ma secondo quanto hanno rivelato alcune fonti all'emittente locale Denver 7 i due avrebbero prestato servizio per un periodo nella stessa base militare. […]
2 - L’ALTRA AZIONE IN NEVADA DI UN EX MILITARE I DUE REDUCI ERANO STATI NELLA STESSA BASE
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
L’Fbi ha escluso, al momento, un collegamento chiaro tra la strage di New Orleans e l’esplosione davanti alla Trump Tower di Las Vegas. Ad ogni modo l’indagine resta aperta — lo hanno ribadito — e ciò porterà ad altre verifiche.
Shamsud-Din Jabbar, protagonista dell’eccidio al Quartiere francese, e Matthew Livelsberger, deceduto nel rogo di una Tesla in versione camioncino in Nevada, avevano un passato militare. Entrambi sono stati in missione all’estero e, secondo fonti dei media, avrebbero condiviso un periodo in una stessa base. Si conoscevano?
Per ora l’unico punto in comune certo è che hanno noleggiato i veicoli attraverso la stessa app, Turo.
I profili
Jabbar, nato e cresciuto in Texas, si sarebbe radicalizzato in un’epoca recente, abbracciando l’ideologia dello Stato Islamico. La «conversione» di un veterano con problemi economici e che aveva incontrato difficoltà nell’inserirsi nella vita civile dopo anni trascorsi con l’Us Army. Arruolatosi nel 2007, è stato in Afghanistan dal gennaio 2009 al febbraio 2010, è poi entrato nella Riserva nel 2015 e si è congedato con grado di sergente nel 2020. Prima di partire per l’assalto ha seguito il «rito» suggerito dal Califfato: video con giuramento (ne ha fatti cinque), morte durante l’azione.
ll secondo ha un profilo più elevato. Livelsberger, 37 anni, originario del Colorado, sposato, padre di una bambina di pochi mesi, era un membro delle forze speciali americane, per la precisione del 10th Special Forces Group. Esperto di comunicazioni e intelligence, con periodi in territorio afghano e aggregato all’ambasciata in Tagikistan, decorato per il proprio ruolo. Inoltre, ha lavorato a contratto per la compagnia aerospaziale General Dynamics.
Negli ultimi mesi era stato «basato» in Germania ed era rientrato negli Stati Uniti per una licenza ma sembra che la moglie avesse perso i contatti dopo che lei aveva lasciato l’abitazione in seguito a una lite per infedeltà. Secondo alcune informazioni, da confermare, era un appassionato di fuochi d’artificio: li definiva il «suono della battaglia».
Quanto alle idee politiche sono note quelle della moglie Sara, decisamente critica nei confronti di Donald Trump, mentre lui era a favore. Nelle prossime ore, però, potrebbero spuntare elementi dall’analisi di computer, telefonini, esistenza digitale ma anche dagli interrogatori di chi conosceva lo «specialista». E, mostrando molta cautela, i poliziotti hanno precisato che sono ancora al lavoro per avere un’identificazione sicura della vittima. Hanno dubbi che non sia Livelsberger? Forse è solo la procedura.
Gli investigatori si concentrano anche sul modus operandi. Uno ha seminato morte tra la folla e i turisti, un obiettivo «tradizionale» jihadista. E si è servito di un camioncino. L’altro ha preso di mira la Trump Tower ed ha usato una Tesla (doppio simbolo), un mezzo riempito di grossi petardi con l’aggiunta di sostanze infiammabili. Cosa è avvenuto sotto il grande edificio di Las Vegas?
Secondo l’autopsia Livelsberger si sarebbe tolto la vita: è stata rinvenuta infatti una ferita letale alla testa mentre sul sedile c’erano almeno due armi. Non è però stata accertata la motivazione del gesto seguito dalla deflagrazione. […]
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