L’ODIO PER GLI "ZINGARI" È UNA COSA ANTICA - NEL 1558 LA REPUBBLICA DI VENEZIA PROMETTEVA 10 DUCATI A CHI LI CONSEGNASSE, E DAVA L'IMMUNITÀ A CHI UCCIDEVA “LI DETTI CINGANI” – IL CASO DEL MARIONETTISTA TORINESE RASID NIKOLIC, INCAZZATO PERCHÉ LUCIO CORSI HA MENZIONATO IL SUO POPOLO IN UN BRANO, E LE MOLTISSIME CANZONI CHE LI CITANO: DA IVA ZANICCHI A CLAUDIO LOLLI ("HO VISTO ANCHE ZINGARI FELICI")… - VIDEO

 

 

Da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti”

 

Zingari

sgombero campo rom di via del foro italico a roma 28

Rasid Nikolic, marionettista torinese di origine rom, ha scoperto che Lucio Corsi in una canzone menziona il suo popolo (Altalena Boy, del 2015, la storia di un bambino che dopo un giro della morte su una giostra scompare, «C'è chi dice l'hanno preso gli zingari. E l'han portato in un campo fuori Roma...».) È offesissimo, e pretende che Corsi modifichi il testo [Rullo, Cds].

 

Cantanti

Ma sono moltissime le canzoni italiane che citano gli zingari chiamandoli proprio zingari. «Da Prendi questa mano, zingara di Iva Zanicchi a Ho visto anche zingari felici di Claudio Lolli, dalla frase "Ballando con zingari e re" de Il cielo d'Irlanda di Fiorella Mannoia, alle parole "Ma uno zingaro è un trucco" in Rimmel di Francesco De Gregori.

 

 

ZINGARI ELEMOSINA

Anche Umberto Tozzi dice: "Zingaro voglio vivere come te andare dove mi pare non come me e quando trovi uno spiazzo nella città" o gli Zingari di Enzo Jannacci "La gente li vide come si presentano loro, loro, loro gli zingari, come un gruppo cencioso, così disuguale e negli occhi, negli occhi impossibile, impossibile poterli guardare"» [ibid.].

 

Opere

Il romanzo Carmen, da cui fu tratta l'opera di Bizet - scritto in appena otto giorni da Prosper Merimée, pubblicato nel 1845 sulla Revue des Deux Mondes e in volume due anni più tardi - si concludeva con un capitolo di taglio saggistico e quasi etnografico su vita, lingua, costumi degli zingari [Cicala, venerdì].

 

sgombero campo rom di via del foro italico a roma 33

 

Film

Federico Fellini diceva che solo due cose non ha raccontato nei suoi film: gli zingari e Napoli [Cappelli, Cds].

 

Circhi

Ferdinando Orfei, prete missionario tra gli zingari del Montenegro, perse un giorno la testa per una bellissima ragazza rom. Lasciò la tonaca, sposò la fanciulla e per mantenere la famiglia allestì un carrettino con un orso e quattro canarini: «Faceva gli spettacoli in strada, per due soldi. Così è nato il circo Orfei».

 

CAMPO ZINGARI VIA DI SALONE

Moira Orfei era la sua bisnipote. Viveva in un camper lungo venti metri e largo cinque con idromassaggio nella vasca da bagno, camera da letto piena di specchi, ovunque seta rosa e paillettes Aveva acquistato col marito Walter Nones, domatore di belve feroci, una villa a San Donà di Piave dove però passò pochissime notti («preferisco la mia carovanina, magari parcheggiata in giardino»).

 

Nel suo mondo quelli che non lavorano nel circo sono «gagi», cioè gente ferma, che vive nelle case. Mentre lei era una «dritta», «non perché sia furba, ma perché sto in piedi a girare il mondo».

zingari con neonato

 

Dell'avo fondatore, le era rimasta la lingua, «sono l'ultima della famiglia a parlare gitano, mio figlio Stefano, domatore come il papà, lo capisce ma non lo vuol parlare». Costui, per volontà del padre, fu battezzato nella gabbia dei leoni e a quindici giorni venne buttato in groppa a «una belva enorme» [Ligato, iO Donna].

 

Ricompense

zingara con bambini 2

Nel 1558 la Repubblica di Venezia prometteva 10 ducati a chi consegnasse uno zingaro e dava l'immunità a chi uccideva «li detti Cingani» così che «per tali homicidi non abbino ad incorrer in alcuna pena» [Stella, Cids].

 

Spiccioli

Furio Colombo, era da sempre un difensore di rom e sinti. Li voleva nei suoi comitati elettorali dei volontari. Lavorava per integrarli. Passava loro piccole somme perché non andassero a rubare [Rep]

 

Campi

zingara

«Li vedevamo insieme ai loro bambini mentre accendevano fuochi, stendevano i panni. Avevano una vita, mentre noi eravamo scheletri che vagavano. Li guardavamo e ci dicevamo: che fortunati, questi, ma chi sono? C'era spesso il vento, ad Auschwitz, che spazzava il campo. Una mattina vediamo rotolare polvere, stracci e brandelli di vestiti. E dove sono andati a finire, gli zingari? Quelle che sapevano tutto hanno risposto: li hanno gasati tutti stanotte»

[Liliana Segre a Paolo Brera, Rep].

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