NUOVO CAPITOLO DELLA GUERRA DEL GAS CONTRO PUTIN – L’UNIONE EUROPEA PREPARA IL 16ESIMO PACCHETTO DI SANZIONI CONTRO MOSCA. NEL MIRINO L'ACQUISTO DEL GAS LIQUEFATTO RUSSO, LE CUI IMPORTAZIONI VIA NAVE IN EUROPA NEL 2024 HANNO TOCCATO LIVELLI RECORD – PER SOSTITUIRE LE FORNITURE RUSSE, I PAESI EUROPEI DOVREBBERO AUMENTARE LA QUOTA DI GNL ACQUISTATA DAGLI USA (A UN PREZZO MAGGIORE). UNA MOSSA CHE FAREBBE FELICE TRUMP E POTREBBE EVITARE LA GUERRA DEI DAZI...
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
Alluminio, alcuni prodotti del settore agroalimentare, ma soprattutto il gas naturale liquefatto. Sono i beni che potrebbero entrare nel nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, il sedicesimo, che l'Unione europea intende adottare in vista del terzo anniversario dell'invasione dell'Ucraina. La Commissione inizierà domani il confronto in via riservata con gli Stati membri, i cosiddetti "confessionali" [...]
ursula von der leyen e vladimir putin
La questione del Gas naturale liquefatto è la più spinosa. La Polonia, che guida la presidenza di turno, spinge per bloccare l'acquisto di Gnl russo. Perché se l'ingresso del combustibile fossile via gasdotto si è ormai ridotto ai minimi termini, soprattutto dopo la scadenza del contratto che ha messo fine ai flussi via Ucraina, nel 2024 le importazioni via nave hanno toccato livelli record: circa 17 milioni di tonnellate, entrate principalmente dai porti di Francia, Belgio e Spagna.
Lo scorso anno l'Ue ha deciso di vietare l'import di quella quota di Gnl russo che poi viene rivenduta, consentendo solo gli acquisti per l'utilizzo domestico, ma la misura entrerà pienamente in vigore soltanto alla fine di marzo. Resta il fatto che l'Ue, nonostante la chiusura dei rubinetti, continua a consumare il gas russo e di conseguenza a finanziare l'operazione militare in Ucraina.
Per questo Varsavia e le altre capitali baltiche vogliono accelerare con la messa al bando, che servirebbe ad avvicinarsi all'obiettivo fissato dalla Commissione di azzerare l'utilizzo di combustibili fossili russi entro il 2027. «La misura - spiegano fonti diplomatiche europee - avrebbe poi un secondo fine: per sostituire il gas liquefatto in arrivo dalla Russia, gli Stati Ue sarebbero costretti a incrementare gli acquisti dagli Stati Uniti».
Una soluzione che però avrebbe un prezzo, visto che i governi si troverebbero costretti a pagare un prezzo maggiore. «Ma la mano tesa a Trump - continuano le stesse fonti - servirebbe a evitare potenziali dazi da parte degli Usa e quindi a scongiurare una guerra commerciale».
URSULA VON DER LEYEN DONALD TRUMP
Sempre in ambito energetico, nel nuovo pacchetto di sanzioni potrebbero trovare spazio anche misure contro il nucleare di Mosca e interventi più decisi per colpire la "flotta fantasma" di petroliere che consente di continuare le esportazioni nonostante le limitazioni in vigore sul commercio di petrolio russo. L'Ue ha già bloccato l'acquisto di greggio e ha fissato un tetto al prezzo di quello che transita in Europa per poi essere rivenduto a Paesi terzi, ma la Russia ha messo in mare centinaia di vecchie petroliere dalla proprietà poco chiara, a volte senza assicurazione, e così aggira i divieti.
C'è poi la volontà di colpire l'import di metalli e in particolare di alluminio, seguendo l'esempio di Stati Uniti e Regno Unito, che rappresentano un'importante fonte di reddito per Mosca. Finora è stato vietato soltanto l'acquisto di determinati prodotti in alluminio, ma l'import del metallo in sé è consentito.
La Commissione è pronta ad aggirare il possibile veto di Ungheria e Slovacchia usando la leva commerciale: anziché vietare le importazioni, per l'alluminio si valuta la possibilità di introdurre dei super-dazi che finirebbero per scoraggiare gli acquisti. La stessa scelta potrebbe essere fatta su determinati prodotti agroalimentari provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia. [...]