paolo bellini strage bologna

L’ULTIMA VERITÀ SU BOLOGNA: “PAOLO BELLINI PORTÒ LA BOMBA, LICIO GELLI FINANZIÒ LA STRAGE” – LA CORTE D’ASSISE D’APPELLO, CON LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA D’ERGASTOLO PER IL KILLER LEGATO A AVANGUARDIA NAZIONALE, CHIARISCE IL RUOLO AVUTO DAI GRUPPI NEOFASCISTI, DAL CAPO DELLA LOGGIA P2 E DAI VERTICI PIDUISTI DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI. GELLI PAGÒ L’OPERAZIONE (IL 30 O IL 31 LUGLIO 1980) “CON LA CONSEGNA A FIORAVANTI E MAMBRO (O A UN EMISSARIO) DEL COMPENSO IN DENARO PATTUITO”. PROBABILMENTE I SOLDI, PROVENIENTI DAL BANCO AMBROSIANO, VENNERO PORTATI A ROMA DA…

Giuseppe Baldessarro per "la Repubblica" - Estratti

 

licio gelli

Licio Gelli «finanziò la strage», Paolo Bellini «il 2 agosto 1980 portò la bomba in stazione». A 45 anni dall’eccidio c’è l’ultima verità sui mandanti e gli esecutori dell’attentato, costato la vita a 85 persone e il ferimento di altre 200. Il timbro questa volta è della corte d’assise d’appello che, con le motivazioni della sentenza d’ergastolo per il killer legato a Avanguardia Nazionale, chiarisce il ruolo avuto dai gruppi neofascisti, dal capo della loggia P2 e dai vertici piduisti dei servizi segreti italiani.

 

strage alla stazione di bologna

Nelle motivazioni con cui confermano il primo grado per l’ex sicario e protagonista di diverse trame oscure italiane, i giudici spiegano come «la presenza di Bellini al momento dell’attentato sia stata finalizzata a trasportare, consegnare e collocare quantomeno parte dell’esplosivo».

 

paolo bellini 11

In ogni caso Bellini fornì «un supporto all’azione nella piena consapevolezza che l’ordigno sarebbe stato piazzato e fatto esplodere» nella sala d’attesa della stazione. Anche in secondo grado, l’assassino (ha confessato decine tra omicidi e attentati compiuti tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’90) è ritenuto uno degli esecutori materiali della strage, portata a termine in concorso con gli ex Nar condannati in via definitiva (Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini), con Gilberto Cavallini (ergastolo in appello) e con Licio Gelli, Federico Umberto D’Amato (capo degli Affari riservati del Viminale), Mario Tedeschi (giornalista ed ex parlamentare del Msi) e Umberto Ortolani (imprenditore piduista). Gli ultimi quattro, tutti deceduti, sono considerati mandanti, finanziatori e organizzatori dell’attentato.

 

licio gelli

A inchiodare Bellini c’è un video amatoriale girato nei minuti prima e dopo la strage da un turista tedesco di passaggio a Bologna. Immagini poi mostrate all’ex moglie del terrorista, Maurizia Bonini, che lo ha riconosciuto mandando in frantumi l’alibi che a metà degli anni ’80 lo aveva salvato dalle accuse.

 

I giudici spiegano che lo stragista partecipò all’attentato non per condivisione delle finalità eversive, ma molto più banalmente per interessi economici. Scrivono infatti: «Potrebbe aver agito per un rilevante compenso in denaro e per continuare ad avere “coperture” e “protezione” ad opera di apparati deviati dello Stato, coperture e protezioni acclarate sia prima che dopo la strage ».

giuseppe valerio fioravanti e francesca mambro

 

La Corte spiega anche il ruolo da protagonista di Sergio Picciafuoco, legato ai Nar, ma assolto per la strage nel 1997 (morì d’infarto nel 2022).

 

Gelli pagò l’operazione (il 30 o il 31 luglio 1980) «con la consegna a Fioravanti e Mambro (o a un emissario) del compenso in denaro pattuito».

 

Molto probabilmente i soldi, provenienti dal Banco Ambrosiano, vennero portati a Roma da Marco Ceruti, factotum del Venerabile.

strage alla stazione di bolognapaolo bellini 1strage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognalicio gelli

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)