“FARMI PASSARE PER CONSULENTE DI VALDITARA LO CONSIDERO UN’ONTA” – IL LINGUISTA MASSIMO ARCANGELI, CITATO DAL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE COME CONSULENTE NELLA QUERELA ALLO SCRITTORE NICOLA LAGIOIA (POI RITIRATA), SI INCAZZA PER ESSERE STATO TIRATO IN BALLO: “AVEVO ESPRESSO UN GIUDIZIO SUI SOCIAL PER MIA INIZIATIVA, DIFENDENDO LA SINTASSI DEL TWEET DI VALDITARA CONTESTATO DA LAGIOIA, MA NESSUNO MI HA CHIESTO NIENTE. NON SI TRATTA DI UNA CONSULENZA. CHIEDO UNA RETTIFICA PUBBLICA O PROCEDERÒ PER VIE LEGALI” – L’AVVOCATO DEL MINISTRO: “DICHIARAZIONI PRIVE DI FONDAMENTO. ARCANGELI NON È MAI STATO UN CONSULENTE DEL MINISTRO E MAI È STATO DESCRITTO O INDICATO COME TALE…”
1. “VALDITARA MI HA USATO PER FARE CAUSA A LAGIOIA ORA VOGLIO DENUNCIARLO”
Estratto dell’articolo di Raffaella De Santis per “la Repubblica”
Sembrava tutto passato, invece l’ affaire Valditara-Lagioia non è chiuso. Ricapitoliamo in breve: dopo le critiche di Nicola Lagioia a un tweet di Giuseppe Valditara, il ministro dell’Istruzione aveva citato in sede civile lo scrittore Premio Strega accusandolo di diffamazione e chiedendo un risarcimento di 20 mila euro.
La colpa di Lagioia? Aver ironizzato mesi fa […] sulla sintassi di un post di Valditara che parlava dell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri.
Da quel momento è stato un ping pong di botta e risposta, concluso con la mediazione di Lagioia («mi dispiace se il ministro si è sentito insultato, la mia era solo una critica alla forma del tweet») e con Valditara che ritira l’azione legale.
Pareva fatta e invece ora il linguista Massimo Arcangeli, professore a Cagliari, minaccia di rivalersi per essere stato citato come consulente del ministro nell’atto contro Lagioia. Nel documento sono riportate infatti le parole di Arcangeli a difesa della correttezza grammaticale del famoso tweet.
Parole, spiega il linguista, espresse in libertà sui social: «Nessuno mi ha chiesto niente, non si tratta di una consulenza, come è scritto lì. Chiedo una rettifica pubblica o procederò per vie legali contro il ministro».
Professore come mai parla solo adesso?
«Perché sono stato fuori, ho staccato la spina e sono rimasto disconnesso dai social per via di un libro […] che dovevo chiudere. Una volta rientrato a casa, la sorpresa. Riaccendendo il telefonino ho trovato una sfilza di messaggi, molti erano insulti».
Che cosa ci sarebbe di male ad aver dato quella consulenza al ministro?
«Avevo espresso sui social un giudizio tecnico di mia iniziativa, motu proprio , e non rispondendo a una chiamata. Nessuno mi ha mai sollecitato, né ho mai ricevuto messaggi o telefonate dal ministro o altri del suo staff. Tra l’altro sono politicamente dalla parte opposta e il riverbero di questa storia mi sta danneggiando».
È passato un po’ di tempo, ci ricorda per favore il contenuto del suo post?
«Dicevo che la sintassi del tweet di Valditara non era sgrammaticata e difendevo l’uso del congiuntivo fatto dal ministro. [...] Ne salvavo dunque la forma, ma aggiungevo che nei contenuti il tweet era l’espressione peggiore del leghismo a trazione salviniana. […] Il ministro aveva ripostato il mio commento sul suo profilo X, cosa che non potevo impedire. Ma ritrovarmi poi nella citazione contro Lagioia mi ha lasciato basito».
Hanno usato nell’atto ufficiale il suo post senza dirglielo?
«Dovranno spiegare, o c’è ignoranza o c’è malizia».
Davvero quel tweet le sembra perfetto grammaticalmente?
«Effettivamente qualche piccola cosa che non andava nella punteggiatura c’era, ma si tratta solo di sciatteria. Lagioia aveva un po’ calcato la mano prendendolo di mira. Farmi passare però per consulente ministeriale la considero un’onta […]».
Quali saranno le sue prossime mosse?
«Mi sono già attivato con i miei avvocati, se non ci sarà una smentita pubblica da parte del ministro procederemo per vie legali. Valuteremo se andare avanti con una denuncia per diffamazione o con un atto di citazione in sede civile, chiedendo un risarcimento. Le dico queste cose per farle capire perché il mio punto di polemica è così acceso e infuocato. Questa faccenda è istituzionalmente inaccettabile, di una gravità inaudita. Voglio la smentita, dopodiché la voce grossa la faccio io».
ALESSANDRO PAONE, LEGALE DI VALDITARA: “DICHIARAZIONI PROF. ARCANGELI PRIVE DI FONDAMENTO”
Comunicato stampa
foto di valditara bruciata alla manifestazione contro violenza sulle donne 1
“Le dichiarazioni del Prof. Arcangeli sono prive di fondamento”. Così l’ Avv. Alessandro Paone, legale del Ministro Valditara, che sottolinea: “Ho letto con un certo stupore su Repubblica le dichiarazioni del Prof. Massimo Arcangeli, secondo cui il Ministro Giuseppe Valditara lo avrebbe ‘usato’ a sua insaputa come ‘consulente’ nella vicenda - peraltro conclusa con grande senso di responsabilità - che lo ha visto contrapposto allo scrittore Nicola Lagioia e da me patrocinata”.
Paone insiste: “Sono dichiarazioni prive di qualunque fondamento, dato che sono state richiamate, insieme a quelle di svariati altri accademici, le sole affermazioni rese pubblicamente dal Prof. Arcangeli, nella sua qualità di autorevole linguista ed esperto, sulla correttezza grammaticale del tweet di Valditara, cosa che peraltro lo stesso Arcangeli ribadisce, ancora una volta pubblicamente, nell’intervista a Repubblica . Null’altro”.
giuseppe valditara nella scuola di ostia dove e stata aggredita una maestra 4
Il prof. Arcangeli “non è mai stato un consulente del Ministro e mai è stato descritto o indicato come tale - prosegue - tantomeno nell’atto di citazione da me redatto che non è mai stato di pubblico dominio per ragioni di privacy. Da cittadino, oltre che da professionista del diritto, trovo alquanto grave che un grande quotidiano come Repubblica dia spazio ad affermazioni che sono oggettivamente e sotto ogni evidenza infondate, contraddette dalle stesse dichiarazioni dell’intervistato cui sono state molto probabilmente riportate informazioni errate che, dispiace dirlo, lo hanno portato fuori strada”, conclude Paone.
INNO A LAGIOIA - MEME BY EMILIANO CARLI nicola lagioiaNICOLA LAGIOIA