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IL MATTINO HA L’ORO NELLA TAZZA – L’ANTICHISSIMA, MA SEMPRE VALIDA, CACATIO LEGIS: “CACATIO MATUTINA BONA QUANTUM MEDICINA, CACATIO MERIDIANA NEC BONA NEC MALA, SED CACATIO SEROTINA DUCIT HOMINEM AD RUINAM" – ESTRATTO DI “SBUCCIANDO PISELLI” BY DAGO E ZERI: “LA COSTIPAZIONE FECALE OBNUBILA LA LUBRIFICAZIONE CEREBRALE. SE UNO HA L'INTESTINO CIECO PIENO DI CACCA, IL CERVELLO FUNZIONA CON MENO RAPIDITÀ” – “NELLA CONCENTRAZIONE CHE SI HA DURANTE LA DEFECAZIONE SI HANNO DELLE INTUIZIONI STRAORDINARIE. LUTERO HA AVUTO LE PRIME IDEE DELLA SUA RIFORMA, PROPRIO MENTRE STAVA SEDUTO SULLA TAZZA…” - VIDEO: L'INNO DEL CORPO SCIOLTO DI ROBERTO BENIGNI
CACATIO LEGIS
Tratto da libro “Sbucciando piselli” di Roberto D’Agostino e Federico Zeri, Mondadori
roberto d'agostino dago federico zeri sbucciando piselli
D'AGOSTINO: Per alcune ragioni, il cesso è un luogo che sta alla base della nostra stessa esistenza. Però, è finemente da cafoni parlarne. L'impressione è che l'eliminazione del superfluo dal nostro corpo è una funzione "che fanno tutti", e dunque non è una cosa seria.
E tuttavia è una faccenda serissima, un pensiero dominante della nostra vita, considerando quante volte e con quanto fervore, addirittura commovente, ci rechiamo al giorno in pellegrinaggio al nostro bagno.
A tale proposito, lei citò sulla "Stampa" alcune constatazioni della Scuola Salernitana, molto divertenti e istruttivi sul funzionamento del nostro corpo una volta sulla tazza: "Cacatio matutina bona quantum medicina, cacatio meridiana nec bona nec mala, sed cacatio serotina ducit hominem ad ruinam".
ZERI: Beh, come dire, si comincia la giornata liberi e sgombri. La costipazione fecale obnubila senza dubbio la lubrificazione cerebrale. Se uno ha l'intestino cieco pieno di cacca, il cervello funziona con meno rapidità. Ma di queste cose non si può parlare fra persone perbene.
D'AGOSTINO: Secondo me, la stanza del bagno è sommamente invitante per appendere i quadri. Anzi, le pareti del mio museo ideale appartengono al gabinetto.
ZERI: Ma perché intanto uno ci va spesso e ce li ha davanti agli occhi. Se poi uno è stitico ha la possibilità di contemplarli a lungo, cosa che succede difficilmente nei musei o per le opere d'arte che una ha in salotto. Invece lì stai seduto e sei costretto a gettarci uno sguardo.
In mancanza di un Picasso, molti leggono; ci sono infatti anche dei libri per il gabinetto. In genere sono librettini di barzellette, oppure quadri famosi di Rubens, Michelangelo, Raffaello, con dei fumetti che escono e dicono delle battutacce.
A Los Angeles nel 1984 ho comprato un volumetto ideale per il cesso, "Who farted?" (Chi ha scoreggiato?), fatto di fotogrammi originali da film americani degli anni Trenta e Quaranta. In ognuno di quei fotogrammi ci sono due o tre personaggi, uno dei quali ha l'aria di chiedersi se sia stato uno degli altri a fare quella determinata cosa. E' un libretto esilarante.
Ma al cesso uno è obbligato ad avere questa roba. A parte il fatto che secondo me nella concentrazione che si ha durante la defecazione si hanno delle intuizioni straordinarie, proprio perché si è soli. Per esempio, Lutero confessa di aver avuto le prime idee della sua Riforma, proprio mentre stava seduto sulla tazza.
E poi è un fatto che conoscevano bene anche gli antichi. In una famosa latrina pubblica dell'antica Ostia, sui muri che sovrastano dei grandi sedili di marmo con tanti buchi ci sono degli affreschi che raffigurano celebri filosofi del mondo ellenico, Platone, Epicuro, Talete, Aristotele, in atto di alleggerirsi, pronunciando frasi relative alla funzione che li costringe a una momentanea immobilità.
C'è una concentrazione di pensiero nell'atto di evacuare. Io sono del parere, poi, che per avere delle belle idee bisogna fare un lavoro meccanico.
Per esempio - adesso lei si metterà a ridere, dirà che sono matto - una cosa che mi ha sempre fatto venire delle belle idee è muovere i piedi ritmicamente sul pedale di una macchina da cucire.
E' così: quando si impiega il corpo in un movimento automatico, subito la mente si scatena, perché parte delle nostre energie mentali servono abitualmente al controllo del corpo.
Se io sento una musica articolata, una sinfonia o anche una canzonetta, io debbo seguire la frase - quindi non riesco a pensare. Se invece sento un tam-tam, un suono che è sempre lo stesso, allora riesco a meditare. A mio avviso, per pensare bisogna fare una cosa automatica.
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