
NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA (FESSO CHI ABBOCCA) – IL MEGA INGANNO ORDITO DALLA GLOBAL GROUP CONSULTING CHE PROMETTEVA RENDITE DA CAPOGIRO AI CLIENTI CHE INVESTIVANO IN LINGOTTI D’ORO: IL 4% MENSILE E IL 48% IN UN ANNO - LA TRUFFA, PER LA QUALE SONO FINITE IN CARCERE CINQUE PERSONE, CONSISTEVA NEL CLASSICO SCHEMA PONZI: IL DENARO DEI NUOVI INVESTITORI VENIVA UTILIZZATO PER PAGARE I PRECEDENTI. I CLIENTI VENIVANO INVITATI A CENE IN LUSSUOSI ALBERGHI DOVE SI SOTTOSCRIVEVANO I CONTRATTI – IN ITALIA I TRUFFATI SONO ALMENO 5MILA: ALCUNI HANNO PERSO I RISPARMI DI UNA VITA E…
Estratto dell'articolo di Federica Zaniboni per www.repubblica.it
«Era come nella famosa fiaba del pifferaio magico. Sembravamo tutti esser stati drogati». Chi è caduto nell’inganno della Global Group Consulting ricorda così i giorni in cui il sogno degli investimenti in lingotti d’oro sembrava ancora reale. Un incantesimo che si è spezzato lo scorso gennaio, quando l’arresto di cinque persone ha portato alla luce la presunta truffa che si celava dietro alla società con sede a Parigi. Ai clienti — almeno 5mila provenienti da tutta Italia — non resta altro che denunciare. Così un gruppo di una sessantina ha deciso di unire le forze e di farsi avanti con gli inquirenti.[…]
Si parla di decine di migliaia di euro. Per qualcuno i risparmi di una vita. La Global Group prometteva rendite da capogiro: il 4 per cento mensile e il 48 per cento in un anno. «Veniva fatto tutto in modo che non avessimo il minimo dubbio. Erano bravi, ci rassicuravano», raccontano i truffati.
Ai vertici della società ci sarebbero stati Giorgio Maria Marone, finito in carcere, e Samuel Gatto, ancora latitante insieme alla moglie. Le indagini condotte dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf hanno portato a sequestri per 23 milioni, ma il denaro perduto potrebbe essere molto di più. «Soltanto il nostro gruppo ha versato in totale circa 2 milioni — dice chi ha denunciato — . Se facciamo le proporzioni stimiamo che l’importo complessivo possa arrivare addirittura a quasi 200 milioni».
La truffa consisteva, in sostanza, in uno schema Ponzi: il denaro dei nuovi investitori veniva utilizzato per pagare i precedenti. «Tutto il gioco è stato fatto abilmente», spiega uno dei clienti. «Fanno aderire qualcuno con poco, lo fanno guadagnare e questo diventa un trombettiere pubblicitario di altissima qualità». Le nuove vittime venivano agganciate tramite i social e soprattutto con il passaparola («Erano previsti anche dei vantaggi se riuscivi a coinvolgere un amico»). Poi c’erano le cosiddette «cene sociali», alle quali i clienti e i potenziali clienti venivano invitati.
«Si tenevano ogni martedì in club lussuosissimi. C’erano vini pregiati, champagne, selezione di whisky... Uno chef che preparava piatti particolarissimi. Vedevi un’attività prospera, gli agenti che arrivavano con macchine di lusso: Maserati, Mercedes… A un certo punto della serata però si appartavano: sottoscrivevano i contratti e si facevano mandare i bonifici all’istante».
Tra le vittime della truffa ci sono persone che hanno perso tutto. Da chi aveva investito, oltre ai propri risparmi, anche quelli dei familiari, a chi aveva sperato di ottenere il denaro per ricevere le cure mediche. […]