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LE MOSSE DI TRUMP CERTIFICANO LA VITTORIA DI PUTIN - LA FRETTOLOSA RICERCA DI UNA TREGUA IN UCRAINA DA PARTE DEL TYCOON (CHE VEDRA' KIEV SOCCOMBERE), NON FA CHE LEGITTIMARE LE AMBIZIONI DI PUTIN: ERA UN REIETTO, ORA E’ DI NUOVO INTERLOCUTORE PRIVILEGIATO DELLA CASA BIANCA - LA RUSSIA, DOPO L’ISOLAMENTO DI QUESTI ANNI, POTREBBE SCRIVERE UN TRATTATO DI PACE PER LA GUERRA DA LEI STESSA SCATENATA - NON SOLO: AL CREMLINO C’È GIÀ CHI IMMAGINA TRUMP SEDUTO AL FIANCO DI PUTIN IN PIAZZA ROSSA IL 9 MAGGIO AD ASSISTERE ALLA PARATA DELLA VITTORIA PER GLI 80 ANNI DALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE…
1 - IL «SUCCESSO» DELLO ZAR CHE HA IN MANO LE LEVE PER TRATTARE LA SUA PACE
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
Sarà la pace di Putin. Due settimane fa […] Le frasi sulle elezioni rubate nel 2020 al magnate americano vennero prese da quasi tutti come un inchino russo alla nuova Casa Bianca. Ma pochi osservatori […] diedero una interpretazione opposta […] Quella bizzarra dichiarazione era secondo loro l’equivalente del famoso messaggio radio di Nikita Kruscev a John Kennedy durante la crisi dei missili cubani. Un episodio che nei libri di storia russa viene citato come uno dei momenti più alti del potere sovietico.
Nell’interpretazione comune, quel dialogo a distanza simboleggiava due superpotenze che si temevano l’una con l’altra, e quindi si rispettavano, non lesinando le reciproche cortesie. […] Putin ha già ottenuto il riconoscimento a cui forse teneva di più. Il dialogo in esclusiva con l’uomo più potente del mondo è esso stesso una dimostrazione di forza agli occhi del mondo. L’invito a Mosca rivolto a Trump ne è l’ulteriore sigillo.
La sensazione di una vittoria a prescindere non sta nell’avvio del negoziato, ma nel fatto che la Russia, dopo l’isolamento di questi anni, potrebbe scrivere un trattato di pace per la guerra da lei stessa scatenata. A riprova di un traguardo già ottenuto, i commenti alla telefonata tra Putin e Trump non menzionano neppure per una volta dettagli tecnici come i confini, a chi il Donbass, a chi il Kursk. Per quelli, si vedrà.
donald trump emmanuel macron volodymyr zelensky
[…] Molti media vedono nella perdurante assenza di Michael Kellogg una punizione per le troppe concessioni che l’ottantenne generale nominato inviato speciale per l’Ucraina era pronto a fare «nei confronti di Bruxelles e Kiev». Tutti mettono in risalto il fatto che sebbene Volodymyr Zelensky abbia chiesto più volte a Trump di parlare prima con lui e in un secondo momento con Putin, il presidente Usa ha fatto il contrario.
[…] Nella visione di Putin, durante questi tre anni di Operazione militare speciale, l’Ucraina è diventato un tassello di un gioco più grande. Ma è anche un tasto dolente sul quale non può transigere. Troppi morti, troppo grande l’azzardo novecentesco compiuto con l’avvio dell’Operazione militare speciale. Al Cremlino sono pronti a ripartire dal testo inviato nel novembre del 2021 alla Casa Bianca, che stava tentando di scongiurare l’invasione di un Paese sovrano.
Adesso esiste la sensazione che si possa arrivare a una «pace giusta» per Mosca. La lista dei punti non negoziabili però si è allungata: nelle parole del presidente russo, che non ha mai nascosto le sue pretese, una pace duratura «deve eliminare tutte le ragioni che hanno portato all’attuale conflitto», disarmando Kiev, deve riconoscere «lo stato di fatto sul terreno», l’annessione delle quattro provincie ucraine, deve finire «la guerra economica», ovvero togliere le principali sanzioni. Il nuovo presidente americano dovrà decidere se accettare una offerta che il suo predecessore considerò umiliante per l’intero Occidente. […]
2 - IL SOGNO DI VLADIMIR È AVERE DONALD SULLA PIAZZA ROSSA IL GIORNO DELLA VITTORIA
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
Nei corridoi del Cremlino c’è già chi si proietta avanti e immagina il presidente statunitense Donald Trump seduto al fianco di Vladimir Putin in piazza Rossa il 9 maggio ad assistere alla Parata della vittoria per gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Vani sogni di gloria? Probabile. Di certo l’invito c’è stato. E in ogni caso oggi si brinda al successo. La telefonata tra il leader del Cremlino e il presidente statunitense […] ricatapulta Putin al centro della scena internazionale dopo tre anni di sanzioni e d’isolamento. Gli riconosce quel ruolo alla pari tanto agognato da leader di una grande potenza.
I contatti erano in corso da settimane e avevano coinvolto sia l’amministrazione presidenziale sia i servizi di sicurezza. Le prime minacciose dichiarazioni di Trump e il piano di Washington di “una pace attraverso la forza” avevano irritato alcuni consiglieri presidenziali russi. Putin, però, aveva deciso di soprassedere […] E alla fine è stato ripagato.
L’accelerazione è stata improvvisa, dopo il volo a Mosca di martedì dell’inviato statunitense Steve Witkoff e la scarcerazione dell’americano Marc Fogel detenuto in Russia. […] Il reietto dai vertici dei Grandi, l’uomo inseguito da sanzioni e da un mandato di arresto per crimini di guerra, apostrofato come “killer” da Joe Biden, ha incassato un’ora e mezza di conversazione con l’inquilino della Casa Bianca e la promessa reciproca di ulteriori «contatti, inclusi gli incontri di persona». Il primo sarà in Arabia Saudita, annuncia Trump.
Peskov si limita a riferire soltanto che Putin ha invitato il tycoon a Mosca, mentre il presidente statunitense accenna anche a «visite nei reciproci Paesi», alludendo a un viaggio di Putin a Washington, impensabile da almeno un decennio. Il colloquio avviene mentre il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth a Bruxelles smorza le speranze di Kiev di entrare nella Nato e ripristinare i suoi confini precedenti l’annessione russa della Crimea.
I propagandisti russi suonano le fanfare. […] Trump ha parlato «prima» e «più a lungo» con Putin che con l’ucraino Volodymyr Zelensky. […] La prospettiva, si spera, di una Jalta 2.0 dove Stati Uniti e Russia si spartiscono il mondo come alla fine della Seconda guerra mondiale. «Sono sicuro che a Kiev, Bruxelles, Parigi e Londra stanno leggendo con orrore il lungo commento di Trump sulla sua conversazione con Putin e non riescono a credere ai loro occhi», gongola il senatore Aleksej Pushkov.
[…] Putin cerca una vittoria che inverta gli esiti della Guerra Fredda e ribalti l’ordine mondiale dominato dall’Occidente, Trump mira a un successo che aumenti il prestigio degli Usa. Ma il divario più grande tra i due è che Putin non ha alcuna fretta. […] Putin è pronto alla maratona. Trump, invece, punta allo sprint. Ecco perché, all’interno della cerchia del Cremlino, qualcuno teme che l’annunciato incontro in Arabia Saudita tra i due presidenti si possa trasformare in uno scontro. […]