
NELL’EUROPA CHE SI RIARMA CI SONO SOLDI PER TUTTI – URSULA VON DER LEYEN HA RASSICURATO REGNO UNITO, CANADA E TURCHIA: GLI ACQUISTI COMUNI DA RISERVARE ALL’INDUSTRIA DELLA DIFESA EUROPEA COMPRENDERANNO UNA QUOTA ANCHE DEI PAESI ALLEATI. LONDRA, OTTAWA E ANKARA POTRANNO FORNIRE IMMEDIATAMENTE FINO AL 35% DEI PRODOTTI DI DIFESA. MA POTRANNO AUMENTARE LA PARTECIPAZIONE INDUSTRIALE CON UN PARTENARIATO DI SICUREZZA…
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Ursula von der leyen – Recep Tayyip Erdogan
Da un lato il piano di riarmo dell’Unione europea, ribattezzato Readiness 2030, e dall’altro il sostegno militare all’Ucraina in vista di un cessate il fuoco. Sono i dossier al centro della riunione ieri tra i vertici delle istituzioni Ue e dei cosiddetti Paesi «like-minded», ovvero che la pensano allo stesso modo.
Per la seconda volta nel giro di quindici giorni il presidente del Consiglio europeo Costa e la presidente della Commissione von der Leyen, insieme all’Alto rappresentante Kallas, hanno aggiornato i partner sui risultati del summit del giorno precedente.
volodymyr zelensky keir starmer foto lapresse
In videocollegamento c’erano il primo ministro dell’Islanda Kristrún Frostadóttir, della Norvegia Jonas Gahr Støre, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier del Regno Unito Keir Starmer. Mentre i governi di Australia, Canada, Nuova Zelanda e Giappone, assenti per incompatibilità di agenda, saranno informati in un secondo momento.
La presidente von der Leyen ha illustrato nel dettaglio il piano di riarmo europeo che due settimane fa aveva spiegato a grandi linee. In modo particolare lo strumento Safe, che mette a disposizione degli Stati membri 150 miliardi di euro in prestiti per appalti comuni da riservare all’industria della difesa europea e a progetti congiunti o in associazione con almeno un Paese della zona Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) più l’Ucraina.
un soldato tedesco abbraccia ursula von der leyen
Von der Leyen ha sottolineato che Norvegia e Islanda possono già partecipare direttamente, poiché sono membri del mercato unico dell’Ue. Mentre altri Paesi, come Regno Unito, Canada o Turchia, possono fornire immediatamente fino al 35% di un prodotto di difesa. Per aumentare la partecipazione industriale oltre il 35% ha ricordato che sono necessari un partenariato per la sicurezza e la difesa e un successivo accordo di associazione.
Insomma, se nei giorni scorsi l’attenzione si era concentrata sul fatto che il 65% dei costi delle attrezzature finanziate provenga da fornitori nell’Ue, in zona Efta o in Ucraina (il cosiddetto «buy european»), ieri è stata sottolineata l’apertura — parziale — alle industrie dei Paesi alleati.
URSULA VON DER LEYEN RECEP TAYYIP ERDOGAN