LA TREGUA PARTE MALISSIMO. ANZI, NON PARTE PROPRIO – NETANYAHU FA SAPERE CHE IL CESSATE IL FUOCO A GAZA, CHE SAREBBE DOVUTO SCATTARE ALLE 7.30, NON INIZIERÀ SE ISRAELE NON RICEVERÀ LA LISTA DEGLI OSTAGGI PREVISTA DAGLI ACCORDI. HAMAS AMMETTE UN RITARDO DOVUTO A “MOTIVI TECNICI” – NUOVI RAID SULLA STRISCIA – OGGI DOVREBBERO ESSERE RILASCIATE TRE DONNE RAPITE IL 7 OTTOBRE. LO SCAMBIO CON 95 PALESTINESI – L’ESERCITO ISRAELIANO SI RITIRA DA RAFAH A GAZA, MA LE TRUPPE RESTANO IN STATO DI MASSIMA ALLERTA...
NETANYAHU: TREGUA NON INIZIA SENZA LISTA OSTAGGI
(ANSA-AFP) - Il premier israeliano Netanyahu ha detto che la tregua non inizierà se Israele non riceverà la lista degli ostaggi prevista dagli accordi. Hamas ammette un ritardo dovuto a 'motivi tecnici'.
MEDIA, 'LA TREGUA A GAZA È STATA RITARDATA'
(ANSA-AFP) - L'entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, inizialmente prevista per oggi alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), è stata ritardata poiché Hamas non ha ancora presentato l'elenco degli ostaggi da rilasciare durante la giornata, come richiesto da Israele.
MEDIA, 'IN CORSO RAID ISRAELIANI NEL NORD DI GAZA'
(ANSA-AFP) - SDEROT, 19 GEN - Un giornalista dell'agenzia di stampa Afp riporta che sono in corso attacchi israeliani nel nord della Striscia di Gaza.
MEDIA, ISRAELE HA INIZIATO A RITIRARSI DA RAFAH A GAZA
(ANSA) - ROMA, 19 GEN - I media che sostengono Hamas affermano che le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi da diverse aree della zona di conflitto, incluse Rafah a Gaza.
IDF, 'RECUPERATO CORPO OSTAGGIO DETENUTO A GAZA DAL 2014'
(ANSA-AFP) - L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver recuperato il corpo di un ostaggio detenuto a Gaza dal 2014. "Ieri notte, durante un'operazione speciale dello Shin Bet (agenzia di sicurezza) e dell'Idf (esercito)... abbiamo riportato in Israele il corpo del combattente Golani Oron Shaul", ha dichiarato l'esercito in un comunicato.
L'ALBA DELLA TREGUA
Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”
L'esercito israeliano è pronto a ogni scenario. Il capo di Stato maggiore, il ramatkal Herzi Halevi, ha ispezionato ogni fronte. I comandi sono stati impartiti per rispettare il cessate il fuoco. Il portavoce in lingua araba di Tsahal, Avichay Adraee, ha diramato un avvertimento ai residenti di Gaza esortandoli a restare a distanza di sicurezza dai soldati di stanza in varie località dell'enclave e di evitare di iniziare a dirigersi verso il corridoio di Netzarim o vicino al valico di Rafah e al corridoio Filadelfia a Sud, raccomandandosi di attendere istruzioni in merito ai percorsi sicuri.
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soldati israeliani in un tunnel di gaza
Ma i militari restano in stato di massima allerta per un ritorno «immediato» ai combattimenti in caso l'accordo fragile dovesse infrangersi su uno degli innumerevoli intralci previsti e prevedibili. Un'eventualità subito minacciata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, quando ieri sera Hamas non ha rispettato la scadenza per comunicare al Qatar i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi. «Non proseguiremo con il piano - ha assicurato - finché non riceveremo l'elenco degli ostaggi che saranno liberati, come concordato».
Gli ha fatto eco Donald Trump: «Vedrò presto Bibi - ha promesso -. Continui a fare ciò che deve e la tregua reggerà». Le ultime ore precedenti l'entrata in vigore del cessate il fuoco sono state tesissime, con la Jihad islamica che ha minacciato di ammazzare gli ostaggi (oltre ad Hamas, anche la Pij ne detiene un numero imprecisato) se Israele non avesse interrotto immediatamente i suoi raid. E con due missili balistici lanciati dagli Houthi dello Yemen verso Gerusalemme e Eilat (intercettati) e un attentato terroristico a Tel Aviv.
Il premier israeliano ha dovuto domare anche le ultime intemperanze domestiche: è comparso in un video messaggio per ribadire che il cessate il fuoco è «temporaneo» e che sia Trump che Joe Biden hanno assicurato che Israele può tornare a combattere a Gaza se le fasi successive dell'accordo non si concretizzeranno.
DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU A MAR-A-LAGO
Ha detto che Israele non ridurrà il numero di truppe nel corridoio Filadelfia e ha negato che i palestinesi condannati per omicidio saranno rilasciati in Cisgiordania o a Gerusalemme Est, ma andranno a Gaza o all'estero.
Israele ha acconsentito a rilasciare fino a 1.904 detenuti palestinesi, tra cui diversi ergastolani, in cambio di 33 ostaggi israeliani, nella prima fase dell'accordo. Tra loro ci sono membri di Hamas, del Pij e di Fatah, oltre a donne e minori. Zakaria Zubeidi, ex comandante di Jenin delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, è sulla lista.
Ci sono anche tre membri della cellula terroristica di Hamas, che prende il nome dal quartiere Siwan di Gerusalemme Est, pronti a tornare in libertà. Ma non Marwan Barghouti, condannato a cinque ergastoli, e oggi tra le figure più popolari della politica palestinese. Il numero preciso dipende da quanti e quali ostaggi israeliani saranno restituiti, e quanti, dei 33, sono vivi.
DONALD TRUMP JOE BIDEN BENJAMIN NETANYAHU
Ad esempio, per ciascuna donna, per i piccoli Bibas e per gli anziani vivi, saranno rilasciati 30 prigionieri palestinesi.
Per ciascuna soldata, invece, saranno liberati 50 detenuti.
Il cessate il fuoco dovrebbe entrare in vigore questa mattina alle 8,30 ora locale (le 7.30 in Italia). Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty ha annunciato che «50 camion di carburante sono pronti a entrare nella Striscia».
La liberazione dei tre ostaggi prigionieri a Gaza e il rilascio di 95 prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, non è previsto prima delle 16. L'identità dei tre rapiti che oggi potrebbero riabbracciare le famiglie circola come indiscrezione sui media, che danno per certo che saranno tre donne, tutte civili. […]
i parenti degli ostaggi del tikva forum contro benjamin netanyahu 3