
ONLYFANS? JUST BUSINESS! - LA STORIA DELL'INSEGNANTE 29ENNE DI UNA SCUOLA CATTOLICA DI TREVISO, CHE PER ARROTONDARE VENDE LE SUE FOTO HOT SULLA PIATTAFORMA PER ADULTI, SCOPERCHIA IL TEMA DEGLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI, PAGATI UNA MISERIA - LA SEXY-MAESTRA ELENA MARAGA, CHE È STATA SOSPESA DALL'ISTITUTO, SOSTIENE DI ESSERE COSTRETTA A FARE IL SECONDO LAVORO PERCHÉ "CON 1200 EURO NON PUÒ RIESCO A FARE NULLA" - LA DONNA NON È LA PRIMA CHE TENTA UNA CARRIERA PARALLELA: ALL'ESTERO MOLTE PROF HANNO LASCIATO LA SCUOLA PER LAVORARE NEL MONDO DELL'HARD (INCASSANDO MOLTO DI PIÙ)
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1 - SOSPESA LA MAESTRA SU ONLYFANS PROF E SOCIAL, STRETTA DEL MINISTERO
Estratto dell'articolo di Va. San. Per il “Corriere della Sera”
È stata sospesa dall’impiego e dallo stipendio la maestra di una scuola cattolica dell’infanzia della provincia di Treviso, che gestisce anche un profilo sulla piattaforma per adulti OnlyFans. Elena Maraga, 29 anni, è assunta con un contratto a tempo indeterminato nella struttura scolastica, ma qualcuno ha scoperto l’attività parallela, con cui «arrotonda» lo stipendio di circa 1.200 euro percepito come maestra.
E così è scoppiato il caso: la dirigenza dell’istituto ha contestato all’educatrice una condotta non in linea con l’impronta religiosa della struttura, nonostante alcuni genitori l’abbiano difesa, sostenendo che l’occupazione «esterna» non influiva sulla sua attività educativa. Lei insiste: «Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto». Ora rischia il licenziamento, la storia è in mano ai legali.
Ma intanto la sua vicenda è finita nel mirino del ministero che sta cercando di approfondire il dossier dei comportamenti degli insegnanti sui social, e del modo in cui possono influire sul loro ruolo pubblico di educatori. Tralasciando le inutili gogne sulle chat dei genitori, che non hanno alcun diritto di giudicare i comportamenti dei docenti, ogni insegnante, in quanto dipendente pubblico, deve sottostare al codice di comportamento relativo.
Che nel 2023 è stato aggiornato con norme specifiche che disciplinano le «esternazioni» online: qui si prevede già che i dipendenti pubblici «devono evitare dichiarazioni, immagini o commenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell’amministrazione».
Nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente deve utilizzare ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione in generale. E si precisa che le amministrazioni possono dotarsi di una «social media policy», individuando le condotte che possono danneggiare la propria reputazione.
Già in passato c’è stato un richiamo a queste norme per riprendere alcuni comportamenti «poco consoni» di insegnanti o dirigenti: il preside di Vo’ Euganeo, Alfonso D’Ambrosio, dovette affrontare un procedimento disciplinare nel 2020 per i 16 post su Facebook in cui attaccava la ministra Lucia Azzolina. [...]
2 - QUELLE DOPPIE VITE IN RETE E LA SCELTA DI LASCIARE LE SCUOLE «NON TORNEREI INDIETRO»
Estratto dell'articolo di Valentina Santarpia per il “Corriere della Sera”
Il copione è sempre lo stesso: guadagnano poco, cercano un lavoretto per «arrotondare», e quando scoprono che possono farlo registrando semplicemente dei video, non ci pensano due volte ad esporsi. E, una volta scoperte, spesso decidono di passare «sull’altra sponda»: dalla scuola a OnlyFans, senza rimpianti.
Le storie diffuse dai media arrivano tutte dall’estero, e sono quasi sempre storie senza rimpianti: le insegnanti italiane cercano di tenere ben nascoste le loro eventuali attività «parallele», per paura del giudizio morale oltre che delle sanzioni. L’unica che si è esposta è stata la «prof» Elisa Esposito — in realtà un’influencer — che dopo aver conquistato TikTok con le lezioni di corsivo, è sbarcata su OnlyFans, con l’approvazione della madre: «Meglio lavorare così che spaccarsi».
Brianna Coppage, insegnante 28enne del liceo St.Clair del Missouri, durante l’estate di un paio di anni fa aveva iniziato a pubblicare contenuti su OnlyFans per integrare i guadagni: pensava di rimanere anonima, le immagini erano per gli abbonati.
Ma a settembre la notizia circolava già nei corridoi, la preside l’ha sospesa e lei ha deciso di licenziarsi: «Non voglio fare la guerra al distretto scolastico», ha spiegato. Anche un’insegnante di fisica di Glasgow ha fatto la stessa scelta: aveva messo immagini esplicite sul sito per sostenere il figlio malato, ma quando la notizia è circolata su WhatsApp, la 33enne ha preferito andarsene: «Non avevo scelta», ha raccontato.
Si chiama Samantha Peer la prof di scienze che insieme al marito Dillion, insegnante delle elementari, registrava video hot nel cortile di una scuola dell’Arizona. Da OnlyFans alle chat il passo è stato breve, e la prof è stata licenziata. Courtney Tillia, da Los Angeles, ex prof e mamma di 4 figli, è diventata famosa: ha raccontato a Tmz di aver abbandonato la cattedra perché in tre anni ha guadagnato un milione di dollari attraverso i suoi tre account: «Non tornerei mai indietro». [...]
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