LA GIUSTIZIA ITALIANA ORMAI È SPECIALIZZATA IN FUGHE E LIBERAZIONI: DOPO IL ARTEM USS, ABEDINI E ALMASRI, ORA NON SI TROVA “L’UOMO DI MATTEO MESSINA DENARO” – PAOLO AURELIO ERRANTE PARRINO, CONSIDERATO IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI COSA NOSTRA AL NORD, È IRREPERIBILE E POTREBBE ESSERE SCAPPATO ALL’ESTERO – L’ORDINE DI CARCERAZIONE NEI SUOI CONFRONTI NON È STATO ESEGUITO – IL PASTICCIO DELL’INCHIESTA “HYDRA”: NEL 2023 IL GIP HA RESPINTO 140 RICHIESTE DI ARRESTI PER MAFIA, ‘NDRANGHETA E CAMORRA. LA PROCURA HA FATTO RICORSO (ACCOLTO), MA ORMAI PARRINO È FUGGITO, FORSE IN SPAGNA…
Estratto da www.ilgiorno.it
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Paolo Aurelio Errante Parrino, ritenuto il "punto di riferimento del Mandamento di Castelvetrano nel Nord Italia", riconducibile al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, tra gli oltre 150 indagati dell'inchiesta 'Hydra' della Direzione distrettuale antimafia di Milano (Dda), non si trova.
Il timore è che possa addirittura essere fuggito all’estero, forse in Spagna. L'ordine di carcerazione, arrivato dopo il rigetto della Cassazione al suo ricorso, non è stato eseguito (al momento) dai carabinieri che […] sabato 25 gennaio, hanno suonato alla sua porta ad Abbiategrasso.
Già condannato a dieci anni per associazione per delinquere di tipo mafioso, il 77enne è ritenuto referente nell'area lombarda della cosca trapanese e indicato quale "'uomo d'onore della famiglia di Castelvetrano', con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere e delle strategie da adottare per la realizzazione degli scopi illeciti dell'associazione".
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Per i pm dell'antimafia, Errante Parrino è il punto di riferimento del mandamento di Castelvetrano nel Nord Italia "mantenendo i rapporti con i vertici di Cosa nostra, in particolare, con Matteo Messina Denaro, rappresenta "il punto di raccordo tra il sistema mafioso lombardo e l'ex latitante, a lui trasferendo comunicazioni relative ad argomenti esiziali per l'associazione".
Una visione non condivisa dal giudice. Nell'ottobre del 2023, il gip Tommaso Perna non aveva condiviso l'impianto della Procura di Milano sull'esistenza in Lombardia di un presunto "patto" tra le tre principali organizzazioni criminali del Paese – mafia, 'ndrangheta e camorra – e aveva respinto 140 richieste di arresti per 153 indagati e disposto il carcere solo per 11 persone accusate di diversi reati, ma non accusati di associazione mafiosa.
Un “no” all'arresto di Paolo Aurelio Errante Parrino contro cui la Procura di Millano ha fatto ricorso al Riesame, ottenendo parere favorevole, giudizio confermato […] dalla Cassazione che è chiamata, anche la prossima settimana, a decidere su altri ricorsi (una decina di persone sono state arrestate già nei giorni scorsi).
[…] Il Riesame, dopo il ricorso della Direzione distrettuale antimafia, su 79 posizioni con richiesta di carcere per associazione mafiosa, aveva disposto il carcere per 41 indagati e le udienze in Cassazione andranno avanti fino a metà febbraio. Per il Riesame deve andare in carcere anche Giuseppe Fidanzati, presunto vertice per conto di Cosa Nostra (l'udienza in Cassazione si terrà la prossima settimana). Secondo le indagini della Dda, Errante Parrino avrebbe anche passato a Messina Denaro "comunicazioni relative ad argomenti esiziali", mentre era latitante, anche perché il boss avrebbe avuto un interesse diretto, secondo i pm, "negli ingenti affari finanziari realizzati in Lombardia dal sistema mafioso lombardo".
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