shoah olocausto sopravvissuto

LE PAROLE SONO IMPORTANTI: NON TUTTO È “GENOCIDIO” – LO STORICO GIANNI OLIVA: “I BOMBARDAMENTI SU GAZA FANNO ORRORE, COSÌ COME LA STRAGE DEL 7 OTTOBRE, O COME LE DISTRUZIONI RUSSE NEL DONBASS: POSSIAMO PARLARE DI CRIMINI, DI STRUMENTI DI DISTRUZIONE SPROPORZIONATI. MA DI GENOCIDIO NO, PERCHÉ È FUORVIANTE” – “ A FORZA DI PARLARE A SPROPOSITO DI GENOCIDI, RISCHIAMO DI SDOGANARE L'OLOCAUSTO E TRASFORMARLO IN NIENTE DI PIÙ CHE UNA TRA LE TANTE STRAGI DELLA STORIA UMANA…”

Estratto dell’articolo di Gianni Oliva per “La Stampa”

 

gianni oliva

"Genocidio": dal kibbuz del 7 ottobre, a Gaza, al Donbass, alle fosse comuni di Assad, le parole e le accuse si rincorrono.

 

Come la storia, così il linguaggio si presta a un uso politico, ma confondere i vocaboli e rimescolare i concetti che esprimono è il modo migliore per non comprendere.

 

"Genocidio" (prefisso greco ghenos, stirpe, suffisso "-cidio", dal latino occidere), è termine relativamente recente: lo coniò nel 1944 un giurista polacco di origine ebraica, Raphael Lemkin (1900-1959), per definire le politiche naziste di sterminio sistematico degli ebrei d'Europa.

 

shoah

Nel proporre questo nuovo termine, Lemkin aveva in mente l'insieme di azioni coordinate per la distruzione e l'annientamento del gruppo etnico: egli non si riferiva semplicemente allo sterminio in sé, ai milioni di morti dei lager, alle sofferenze inflitte, ma al progetto razionale che aveva ispirato e guidato lo sterminio stesso.

 

Nella storia moderna e contemporanea sono state commesse molte atrocità che hanno colpito alcune comunità portandole sull'orlo dell'estinzione: è il caso delle stragi subite dai nativi americani da parte dei "colonizzatori" europei, di quelle perpetrate a cavallo tra XIX e XX secolo dagli inglesi nel Sudan, dai tedeschi in Namibia, dalle potenze coloniali in Congo;

 

STELLA DI DAVID OLOCAUSTO

oppure delle stragi di Armeni da parte dei Turchi del 1915, della eliminazione sistematica dei kulaki nell'Unione Sovietica di Stalin, delle uccisioni di massa da parte dei Khmer Rossi in Cambogia, delle vergogne viste trent'anni fa nella guerra interetnica nella ex-Jugoslavia.

 

La specificità del termine "genocidio" va però al di là del numero delle vittime.

 

Ciò che accadde nell'Europa conquistata dalle armate di Hitler rappresenta un unicum nella storia umana sia perché mirato alla eliminazione di un intero gruppo senza nessuna possibilità di salvezza (né abiura, né conversione, né allontanamento), sia perché al servizio della morte fu messo l'intero apparato dello stato nazista, la sua scienza, la sua tecnologie, le sue conoscenze.

 

Furono i giornali, la radio, la scuola a veicolare nella società germanica un antisemitismo viscerale penetrato in tutte le fibre; furono le decine di migliaia di uomini degli apparati repressivi a incarcerare gli ebrei tedeschi e furono le centinaia di migliaia di soldati mobilitati a rastrellarli nell'Europa occupata;

 

manifestazione pro palestina roma foto lapresse 11

furono ingegneri a disegnare i forni crematori multipli, chimici a individuare i gas più letali e più economici, psicologi a strutturare il sistema di spersonalizzazione dei lager, industriali a sfruttare la mano d'opera schiavizzata.

 

 E furono milioni di tedeschi a girare gli occhi da un'altra parte, a fingere di "non vedere"

 

[…]

 

Il 27 gennaio non può essere il giorno dedicato alla memoria dell'orrore: deve essere il giorno della riflessione su "come" e "perché" quell'orrore fu possibile. In questo senso "genocidio", nella sua specificità e unicità, è concetto chiave.

 

shoah 6

I bombardamenti su Gaza fanno orrore, così come la strage del 7 ottobre, o come le distruzioni russe nel Donbass: possiamo parlare di crimini, di strumenti di distruzione sproporzionati agli obiettivi, di strategie di intimidazione che anziché risolvere i problemi li consegnano decuplicati al futuro.

 

Ma di genocidio no, perché è fuorviante: il "genocidio" non ammette né tregue, né mediazioni diplomatiche; non riguarda i combattimenti tra armati, ma la volontà di annientamento collettiva; non coinvolge le minoranze radicalizzate, ma si alimenta di un substrato culturale diffuso e radicato. L'uso politico delle parole riflette la stessa logica dell'uso politico della Storia: alzare la voce dell'esecrazione per nascondere la mancanza di strategie.

 

truppe naziste a norimnerga

[…]  a forza di parlare a sproposito di genocidi, rischiamo di sdoganare l'Olocausto e trasformarlo in niente di più che una tra le tante stragi della storia umana.

bandiera gialla di hezbollah alla manifestazione pro palestina di roma manifestazione pro palestina roma foto lapresse 12protesta pro palestina alla scalascontri alla manifestazione pro palestina di roma foto lapresse 2manifestazione pro palestina a torino 11bandiera di hezbollah alla manifestazione pro palestina roma foto lapresse 21scontri alla manifestazione pro palestina di roma foto lapresse 8manifestazione pro palestina roma foto lapresse 10scontri alla manifestazione pro palestina di roma foto lapresse 1roma manifestazione pro palestina foto lapresse 3roma manifestazione pro palestina foto lapresse 7roma manifestazione pro palestina foto lapresse 1

militalia divise deportati shoahshoah 5Ebrei sopravvissuti ad Auschwitzshoah 2shoah 3shoah 4Molti ebrei morirono dentro i convogli NO VAX PARAGONE CON SHOAH 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?