vladimir putin africa

PUTIN SI È PRESO L’AFRICA – ANCHE IL SENEGAL CACCIA I SOLDATI FRANCESI DAL SUO TERRITORIO: È SOLO L’ULTIMO PAESE DI UNA LUNGA LISTA CHE NEL CONTINENTE NERO HA ESPULSO GLI EX COLONIZZATORI E ACCOGLIE I MERCENARI AL SOLDO DEL CREMLINO – “MAD VLAD” È L’UNICO DISPOSTO A SPEDIRE LE BRIGATE “BOOTS ON THE GROUND” PER FARE IL LAVORO SPORCO CON GLI AUTOCRATI AFRICANI. E POI PASSA ALL’INCASSO – L’ITALIA, NON PERCEPITA COME NEMICO, AVREBBE UN’OPPORTUNITÀ STORICA PER INFILARSI NELLE FRATTURE AFRICANE, MA NON HA ABBASTANZA FORZA PER FARLO…

ousmane sonko 2

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/29/news/soldati_francesi_cacciati_senegal_sahel_mosca-423911024/

 

Un tempo si chiamava Afrique; adesso diventa sempre più Afrika, da pronunciare con l’accento russo. Anche il Senegal ha deciso di chiudere tutte le basi militari straniere, il che significa mandare via i soldati francesi. L’ordine era nell’aria da mesi ma è stato formalizzato venerdì dal primo ministro Ousmane Sonko.

 

Bassirou Diomaye Faye

Il presidente Bassirou Diomaye Faye, che dall’elezione di aprile ha spinto per la rottura con Parigi, ha detto più volte: «Il fatto che i francesi siano stati qui sin dall’epoca dello schiavismo non significa che sia impossibile fare diversamente». Non ci sono date fissate, ma il destino dei 350 uomini della Legione Straniera è ormai segnato ed è l’ultimo dei tanti divorzi che stanno espellendo la Francia dal continente.

 

Il più sorprendente è avvenuto a metà dicembre, in un Paese che l’Eliseo era convinto di avere recuperato: il Ciad. […] Prima lo stesso copione si era ripetuto nel Mali […]; nel Niger […] e nel Burkina Faso: le tre nazioni del Sahel in mano a giunte golpiste hanno cavalcato i sentimenti popolari di ostilità verso l’ex potenza coloniale.

 

LE MANI DI PUTIN SULL AFRICA

Tutti si sono rivolti alla Russia, che ha gestito una campagna d’influenza dinamica e spregiudicata per presentarsi come alleato più affidabile. Il nuovo terzomondismo di Mosca avanza grazie ai social, alle proteste di piazza e agli accordi economici per “uno sfruttamento più equo delle materie prime” ma soprattutto grazie alle brigate di combattenti che hanno sostituito la Wagner.

 

Gli autocrati africani, eletti o insediati con le armi, hanno bisogno di pretoriani che lottino contro le guerriglie islamiste o tribali e nessun Paese occidentale è disposto a mandare boots on the ground . Così in meno di 5 anni il Cremlino è riuscito a concretizzare un Risiko incredibile, piazzando le sue pedine dalla Cirenaica al Ciad, dal Sudan alla Repubblica Centrafricana fino all’intero Sahel: dal Mediterraneo alla linea dell’Equatore, oggi Putin è il referente principale.

 

VLADIMIR PUTIN COME UN GOLPISTA AFRICANO

[…]  Sono molto attivi altri protagonisti emergenti, come la Turchia e gli Emirati Arabi, senza dimenticare il ruolo cinese nella costruzione di infrastrutture e negli investimenti. Tanti soggetti che si muovono in modo parallelo, convergendo nel comune interesse di eliminare dalla scena europei e americani.

 

Dal punto di vista militare, a Parigi ora rimangono 600 soldati in Costa d’Avorio e 350 in Gabon, oltre al presidio di Gibuti con 1500 uomini: la base sul Mar Rosso è l’unica ritenuta irrinunciabile nella nuova strategia che Macron ha elaborato, puntando su una “presenza più flessibile e dinamica”.

 

macron alle antille con maschioni 3

Il Pentagono invece ha perso gli aeroporti del Niger e sta cercando senza successo alternative sulla costa atlantica. Il vero guaio è che tutti i governi che hanno accolto i russi non riescono a fermare le insurrezioni jihadiste, sempre più agguerrite. Anche in Senegal gli attacchi si fanno sentire e il presidente Diomaye Faye ne ha discusso a fine novembre con Putin: la premessa all’arrivo di istruttori e blindati da Mosca.

 

Questo scenario in teoria offre all’Italia un’opportunità straordinaria perché non veniamo percepiti come sfruttatori: la nostra, ad esempio, è l’unica missione militare ancora attiva in Niger. E sarebbe importante incrementare seriamente il “Piano Mattei” per cercare di arginare l’espansione di russi e jihadisti, perché […] siamo quelli che corriamo i rischi maggiori per l’instabilità africana.

vladimir putin summit russia africa 2023 vladimir putin summit russia africa 2023 2vladimir putin summit russia africa 2023 1ousmane sonko ousmane sonko 1CHI COMANDA DAVVERO IN AFRICA - LA MAPPA

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)