“QUALSIASI RISULTATO ESCA PARLERANNO DI CUPOLA MILANESE” - SPUNTANO LE CHAT CANCELLATE TRA BOERI, ZUCCHI (PER CUI SONO STATI CHIESTI I DOMICILIARI) E GLI ARCHITETTI INDAGATI - NEL MIRINO I RAPPORTI "MOLTO CONFIDENZIALI" DELLE DUE ARCHISTAR CON I VINCITORI DEL CONCORSO PER LA BEIC, LA BIBLIOTECA DI INFORMAZIONE E CULTURA, CHE DOVRÀ SORGERE A MILANO ENTRO IL 2026 (BOERI ERA PRESIDENTE DI COMMISSIONE E CINO ZUCCHI COMMISSARIO) – I 677 MESSAGGI TRA TAMBURELLI (VINCITORE DEL CONCORSO E BOERI (“LA STAR SEI TU, CERCA DI VENIRE)”, LO SCAMBIO DI RASSICURAZIONI E IL PROGETTO BOCCIATO POI MISTERIOSAMENTE RIAMMESSO – DAGOREPORT
Sandro De Riccardis per "la Repubblica" - Estratti
Rapporti consolidati nel tempo, documentati in chat e messaggi almeno dal 2017 e anche dopo l’aggiudicazione del bando di gara della Beic, la Biblioteca di informazione e cultura che dovrà sorgere a Milano entro il 2026.
Legami di natura accademica e professionale che hanno portato la procura a indagare per turbativa d’asta e mancata dichiarazione del conflitto d’interessi il presidente della commissione aggiudicatrice, l’archistar Stefano Boeri, creatore del Bosco Verticale, e l’altro architetto, il commissario Cino Zucchi, professori ordinari al dipartimento di Architettura del Politecnico (chiesti per loro i domiciliari) dove sono ricercatori Giancarlo Floridi e Angelo Raffaele Lunati (per loro, chiesta l’ interdittiva), vincitori con lo studio Onsitestudio e con l’altro architetto Pier Paolo Tamburelli (chiesti i domiciliari) dello studio Baukhu.
E Tamburelli disse: “La star sei tu”
Tra Boeri e Tamburelli, le indagini dei pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Giancarla Serafini, con l’aggiunta Tiziana Siciliano, hanno individuato «677 messaggi, tra ottobre 2017 e agosto 2023, quindi in epoca anteriore prossima e successiva al bando».
Quasi sei anni di comunicazioni, da cui emerge come «gli stessi siano legati da anni da un rapporto personale molto confidenziale». Tanti i lavori emersi nelle conversazioni per cui «Boeri si prodiga a favore di Tamburelli». La Gdf segnala al riguardo «iniziative in Arabia Saudita, Cina, Albania, Senegal». Già nel 2018, per il progetto “Grande Ginevra”, Tamburelli chiede a Boeri di essere presente a un evento. Il tono è amichevole. «Ciao vieni a Ginevra l’11 (dicembre, ndr )? — scrive — . Quando avremo un progetto magari poi ce la caviamo da soli, ma vogliono vedere chi siamo, e chi gli interessa vedere sei tu... La star sei tu. Cerca di venire».
Le chat cancellate Pochi giorni prima della proclamazione del vincitore, tra il 6 e l’8 luglio 2022 dopo anni di comunicazione su whatsapp, la Guardia di Finanza di Milano annota che Boeri avrebbe usato anche una chat telegram, «strumento notoriamente di più difficile captazione», per dialogare con Tamburelli. Comunicazioni anche a ridosso del 5 luglio 2022, quando viene presa la decisione finale. La Gdf ha trovato solo le comunicazioni di Tamburelli, senza le risposte di Boeri, che risultano cancellate.
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L’obiettivo: massima purezza
angelo lunati giancarlo floridi
«Qualsiasi risultato esce qualcuno avrà da dire “Boeri Zucchi e la cupola milanese” — aveva anticipato Zucchi allo stesso Boeri — proprio per questo mi sono posto l’obiettivo della massima purezza». Ma per la Finanza, le parole di Zucchi sono «solo una excusatio non petita in quanto pienamente contraddetta dai suoi stessi precedenti messaggi».
Sono fitti i contatti tra i due nelle ore che precedono la decisione del 5 luglio. Telefonate e chat da cui emerge come, per la procura, Boeri sponsorizzi il candidato n.2, sulla «erronea attribuzione della paternità allo studio Baukuh, ovvero a Tamburelli». Boeri, in un primo momento, elimina il progetto n.29, proprio quello degli studi Onsitestudio e Baukuh, «giudicandolo “non meritevole e quindi da escludere”». Il 29 viene recuperato tra i possibili finalisti da Boeri soltanto perché «indicato come meritevole da Zucchi che è da ritenere già a conoscenza della attribuibilità del progetto a Baukuh. «Aiutiamo il 2?», scrive a Zucchi ancora il 4 luglio.
A poche ore dalla decisione finale, scatta tra i protagonisti della vicenda — Zucchi da un lato, e i candidati dall’altro — il tentativo di far capire che il progetto da sostenere è il 29. E la Gdf registra, fino alla mattina della decisione, lunghe telefonate e chat tra gli indagati, con il «precipitarsi di Boeri, appena rientrato in volo dalla Sardegna» per incontrare «in tarda serata» Tamburelli. Il suo progetto, il 29, la mattina dopo risulterà vincitore.
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