LA SAGA SULLA EREDITA’ DEGLI AGNELLI NON FINISCE MAI – LA VERTENZA E’ PIU’ CHE MAI APERTA. SI DOVRA’ CAPIRE SE L’ACCORDO TRANSATTIVO SOTTOSCRITTO DA MARGHERITA DOPO LA MORTE DI SUO PADRE GIANNI DEBBA ESSERE CONSIDERATO VALIDO, COME SOSTENGONO I TRE FIGLI JOHN, LAPO, GINEVRA ELKANN CHE TRAMITE I BUONI UFFICI DI NONNA MARELLA HANNO AVUTO LA FETTA PIÙ GRANDE DELLA TORTA. OPPURE SE I CONTI SULL’EREDITÀ VADANO RIFATTI DA CAPO, COME PRETENDE MARGHERITA - SE LA PROCURA DI TORINO DIMOSTRERÀ LA RESIDENZA ITALIANA DELLA MOGLIE DELL'AVVOCATO MARELLA, SI RIAPRE IL GRANDE VALZER DEI MILIARDI
Giuseppe Fumagalli per Oggi – www.oggi.it
MARGHERITA AGNELLI IN TRIBUNALE A GINEVRA
Margherita Agnelli e i tre figli Elkann quante volte si saranno visti negli ultimi vent’anni? Se le contiamo sulle dita di una mano non arriviamo al mignolo». Un professionista torinese vicino alla famiglia dell’Avvocato prova a elencarle. Sul pollice mette il matrimonio di John Elkann con Lavinia Borromeo nel 2004. Sull’indice il ricovero di Lapo dopo una notte di stravizi nel 2005. Sul medio i funerali di donna Marella, madre di Margherita e nonna dei tre ragazzi, nel 2019. Sull’anulare l’ultimo ritrovo, pochi giorni fa, il 29 novembre, a Ginevra in Svizzera.
john elkann margherita agnelli
A differenza delle tre precedenti, la trasferta elvetica non era una di quelle occasioni che nella gioia o nel dolore riuniscono le famiglie. Al centro dell’incontro, avvenuto a porte chiuse nel palazzo di Giustizia di Ginevra, questa volta c’era solo del danaro, che talvolta ha il potere di mandare a pezzi anche le famiglie più solide.
Ed è attorno a questo totem che si combatte da vent’anni la guerra degli Agnelli Margherita, liquidata nel 2003 dopo la morte del padre Gianni con un miliardo e 300 milioni di euro, si contro i tre figli nati dal primo matrimonio con Alain Elkann, John, Lapo e Ginevra, che tramite i buoni uffici di nonna Marella hanno avuto la fetta più grande della torta. Un tesoro in soldi, aziende, società finanziarie, immobili, opere d’arte, oro e gioielli per un valore di svariate decine, forse centinaia di miliardi di euro.
MARGHERITA AGNELLI JOHN ELKANN - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO
Scarpe basse, intabarrata in un cappotto di montone sotto il ginocchio, borsetta di pelle nera, Margherita è arrivata in tribunale per discutere di miliardi con la nonchalance tipica dei nababbi di lungo corso. Era sola, a piedi, come se andasse a fare la spesa nel supermercato sotto casa. I tre figli sono scesi da un pulmino scuro con una schiera di avvocati al seguito e sono spariti per un’intera mattinata dietro il portone del palazzo di giustizia. Il tema da vent’anni è sempre il solito.
Capire se l’accordo transattivo sottoscritto da Margherita dopo la morte di suo padre Gianni debba essere considerato valido, come sostengono i tre figli. Oppure se i conti sull’eredità vadano rifatti da capo, come pretende Margherita, cancellando il patto successorio, mettendo sul piatto tutto il patrimonio e riconoscendo a lei, unica discendente diretta, tutto quel che le spetta.
Compresa una quota della Dicembre, la società semplice a cui fa capo tutto l’impero di famiglia: Exor, Stellantis, Ferrari, Juventus, Philips, il gruppo editoriale Gedi (La Repubblica, La Stampa), The Economist. Il faccia a faccia tra madre e figli è durato tre ore. La tensione all’interno dell’aula, facile immaginarlo, doveva essere alle stelle.
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