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DONALD, SALVAMI TU! – L’EX RE DELLE CRIPTOVALUTE, SAM BANKMAN-FRIED, CONDANNATO A 25 ANNI DI PRIGIONE PER UNA DELLE PIÙ VASTE TRUFFE FINANZIARIE NELLA STORIA AMERICANA, HA CHIESTO LA GRAZIA A TRUMP, CHE NOTORIAMENTE HA UN DEBOLE PER LE MONETE DIGITALI – IL 32ENNE, FONDATORE DI FTX, ACCUSA I PROCURATORI DELLA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE BIDEN DI AVERLO PERSEGUITATO INGIUSTAMENTE, SOSTENENDO CHE A COSTARGLI CARO SAREBBE STATO IL SUO AVVICINAMENTO AI REPUBBLICANI…
Estratto dell’articolo di Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore”
Sam Bankman-Fried vuole la grazia da Donald Trump. Il 32enne ex re delle criptovalute, condannato a scontare 25 anni di prigione per una delle più vaste truffe finanziarie nella storia americana, ha chiesto al presidente repubblicano, noto per il suo debole per le valute digitali, di dare ascolto alla sua rivendicazione di innocenza.
Ha accusato i procuratori della precedente amministrazione democratica di Joe Biden di averlo perseguitato ingiustamente, asserendo che a costargli caro sarebbe stato un suo segreto avvicinamento ai repubblicani.
Sbf, come è noto il giovane finanziere, ha reso pubblico il suo messaggio a Trump nelle prime interviste dal carcere, concesse al sito conservatore New York Sun. Il suo colosso degli exchange di valute digitali, Ftx, dopo vertiginose ascese crollò nel 2022 in una girandola di scandali, truffe e insolvenze. Ondate di ritiri di fondi da parte di clienti fecero precipitare la crisi, che portò alla luce almeno 8 miliardi in fondi sottratti agli investitori da Sbf.
Ma Bankman-Fried ora sostiene che con lui le autorità federali si accanirono per ragioni anzitutto politiche. Ex dirigenti di Ftx che cooperarono con le autorità, insiste, ricevettero trattamenti di favore perché sarebbero stati vicini al partito democratico. Lui stesso era tra i maggiori donatori alla campagna di Biden, ma stando a quanto adesso dichiara la sua posizione aveva cominciato a evolvere. […]
L’ex miliardario si spinge oltre, nel tentativo di far breccia con la Casa Bianca: traccia un parallelo tra il proprio caso e incriminazioni e accuse mosse contro lo stesso Trump. Definisce il tutto con un termine caro al Presidente in carica: esempi di politicizzazione del Dipartimento della Giustizia.
Cita anche come il giudice incaricato del suo processo, Lewis Kaplan, sia stato il medesimo che aveva gestito un procedimento per diffamazione intentato e vinto contro Trump dall’autrice E. Jean Carroll. […]
sam bankman-fried rilasciato dal carcere su cauzione
LA MEME COIN DI DONALD TRUMP
sam bankman-fried rilasciato dal carcere su cauzione